209 MDXXVII, OTTOBRE. 210 Monsignor Piro el protonotario da Gonzaga, era fatto vescovo di Modena per morte del reverendissimo Rangone, lo auditor Gammaro vicario di Nostro Signore era fallo vescovo di Terracina per la morte de Copis, missier Guido de Medie« castellano vescovo di Venosa, monsignor Teatino havea renunlialo l’officio di Io dalariato era, et fallo Datarie) monsignor di Caserta. Mando una lista de persone morte, olirà quelle che altre volte ho avisato Vostra Signoria, benché in una parola si potrebbe dir el lutto, perché tutta la corte mi par sia morta, el lutti li soldati et tulli li romani, et pochissimi 1’ ha scapolata. Per li advisi che si hanno di là, monsignor di Fermo ha haulo l’arzivescovalo di Cosenza con lutti li beneiicii di Germania, che furono di Copis. Nostro Signore ha posto un generale interdetto cantra offendentes Sua Santità et la Sedia Apostolica, et valentes el non defendentes per tutta la christianità. Particola di lettere del reverendo arcivescovo Sypontino, che commemora molti che sono morti da poi lo excidio et mina di la corte, ei da pochi giorni in qua. El reverendissimo Cardinal Ponzelo, L’arcivescovo Ursino de Nicosia, El vescovo de Tivoli, El vescovo de Cassano, nipote del Cardinal Jaco-balio, El vescovo de Grosseto, El vescovo de Osia spagnolo, parente de lo Imperatore, El cavalier Ursino, Monsignor di Bentivogli, Missier Hipolito mastro di cerimonie, Missier Beltrame de le supplicationi, El comandalor Aquileia procuralor de lo Imperalor, con la sua favorita Nicolosa spagnola, Missier Joan Batista de Senis advoculo concistorial, con la moglie, Missier Alexandro da Cesena procuratore, Missier Joan Antonio Benzone procuralor, con ¡polita romana sua favorita, 135* Missier Jacomo Illyrico procuratore, Missier Jacomo Phraiapane, Missier Julio da Narni cum tribus fratribus, Vicenzo da Tivoli capitanio di balestrieri di la guarda di Nostro Signore, Vicenzo da Augubio capocaccia, / Diarti di M. Sancto. — Tom. XI VI Valeriano Mulo, Missier Marco Antonio Aliare, quos sequitur infinita turba quiritum, Missier Saporito cameriero, Missier Borso, El guardaroba, Missier Domitio Cnpellano, Achille de la Volta scudiere, Scipione ot Alexandro credenzieri, El Trinciante, con altri molli di Nostro Signor, Madrigai, scrillor apostolico, Salazar, scrillor apostolico, con quasi tulli li scrittori apostolici, Tulli li artefici, lutti li cortegiani quasi, el tulle le cortegiane. Copia di una lettera dì missier Ascanio Parisano. Reverende Domine colendissime. Commendationem etc. Ilier sera hebbi ledere da Roma de 4 et 5 del presente, per il mio messo mandato a posta. Haec est Summa rerum. Li spagnoli et lanzchenech sono in Roma con peggior portamenti de prima. Li lanzchenech hanno voluto li obstagi in mano, ipsis recusantibus etploran-tibus et Deum atque hominum fidem implo-rantibus. Et sono in casa di missier Francesco Tornasi guardali et custoditi da loro per el residuo di le paghe promessili, zoè 250 milia ducali da pagarseli in fra doi mesi. El Viceré è morto, et in loco suo è successo don Hugo di Moncada, quale dice haver scritte bone lettere al Papa. El Generale con un’ altro personagio de l’Imperador, arrivali in Roma, con ferma resolutione se diceva de la libe-ralione del Papa et Cardinali, sed duris conditio-nibus eie. Et che erano in Roma arrivali denari da reame per^agar le genti et forsi mandarle via, et non se sa dove. El reverendissimo Colona è stalo in castello a basar li piedi al Papa et visitare fra-tres cum lacrymis hinc inde, et promesse di fare bone opere in queste cose del-Papa eie. De la peste non se ne ragiona più. Intendo, el reverendissimo Arrnellino star grave infermo. El reverendo vescovo figliolo del fiscale é morlo, et mastro Andrea pittore è stato amazzato. Cinguli, 10 Ottobre 1528 (sic). Fu posto, per i Savii la lettera in Franza a l’Ora-tor nostro, in excusalion nostra zerca Alexandria. (1) La carta 130- è bianca. 14