può per ora trovare una via di intesa per la maggior spesa che gli toccherebbe sostenere. Per darvi un’idea di questa laguna, che ben può chiamarsi la laguna di Scutari, vi basti il dire che giorni fa trovandomi sul vaporino della “ Compagnia di Antivari ” che a Viz-Bazar fa coincidenza colla nuova minuscola ferrovia della compagnia stessa, diretto a Scutari, giunto al molo di sbarco dovetti scendere in compagnia di cinque o sei miei compagni di viaggio, non già a terra, ma su di una barca, che attraverso i terreni inondati ci condusse dopo una mezz’ ora ad un punto in cui ci attendeva in mezzo all’acqua una carrozza destinata a portarci finalmente a Scutari. Ed è fra quella pozzanghera, ove guazzavano le interiora di bestie macellate, che la severissima polizia esaminò i nostri documenti di libera circolazione per l’impero ottomano, e che la zelante dogana aperse e frugò i poveri malmenati bagagli. Per conto mio posso dire di aver messo piede a terra solo quando toccai la soglia dell’albergo più centrale della città, dove all’indomani del mio arrivo, un graduato di polizia con un subalterno vennero a ricercar di me per avere nuove e più dettagliate dichiarazioni sulla mia qualità di giornalista. A tutta prima fui sorpreso; ma poi pensai che in Turchia il nuovo governo è liberale, e che se dopo un anno ancora si fa così, si è semplicemente perchè nella Albania desolata ed assediata dall’acqua, da un anno in qua c’ è ancora lo stato d’assedio.