591 HDXXVIII, FEBBRAIO. 592 Circa Tarmala di Sardegna, è slà ordinalo che 12 galee vengano in Calabria, el resto stia a quella impresa. De le galee venetiane che erano a Ligorno sono morti di malatie ¿orca 230 persone, tra li quali vi sono stati 7 capitani. Ultra queste 12 galee cbe vengono in Calabria, da Venetia deveno venir ancor alcuni legni cbe vengono alla volta di Brondusio. 386 Sumario di una letlera da Fermo, di 5 Fevrer 1527. Come, per persona che vien de Ala, dove se ritrovava al principio di questo mexe, et è venuto di Ispruch dove stanno li regenti, li é slà referilo non haver visto gente alcuna adunata de soldati, ma ben che se dice di guerra; et altro eflello non si dice over si vede in quelle l>ande. Per uuo, qual se partite da Bolzan Zobia proxiuia passala, dove andoe per haver inteso che lì si faceva zente, è stà 3gg* dillo di ciò esser nulla; ma ben haver dimandalo sei serà guerra, el hesserli slà allìrmalo cbe sì; el che el mexe passato baveano falli 32 capitani li quali stesseno aleuti per andare dove serà bisogno ; ma per quanto lui poteva comprendere, le cose se erano mollo airedale et diceasi flrmamcute lo Archiduca esser ancora a Buda. De biave lui afferma esserne stà condutte molta quantità a Bolzan et Doblaco lontano di Cadore zerca miglia 10, dove dice esser slà condutto pezi 10 de arlellarie tirade da do el tre para de cavalli el pezo, nè sa a che volta le debano mandare. Et hanno mandato via tulli li mendicanti el forestieri, et fanno fare gran custodie a li passi ; de le qual cose comune iudilio è che tal dimonslration, anchor cbe habino pravo voler, siano fente per dimover et divertir P impresa di reame, et praesertim, per non vedersi preparation dizenle, iudicasi che quelle biave siano condutte a quelle bande verso Trenlo et Bolzano per conto di mercadanti per venderle, dove le vagliono bene. Tuttavia non mancherà di star vigilante, et aviserà. Et licentiato Pregadi, restò Conseio di X con la Zonla per expedir li oratori del duca di Milan zerca la richiesta fatta di ducali 20 milia ad imprestedo. El fu preso di dargeli, aziò fazi li 4000 fatili che’l vuol far. Adì 14. La malina, vene in Collegio 1’ orator di Mantoa, el qual voi ...... . . . Veneno li do oratori del duca di Milan, et con li Cai di X li fo dato la risposta come senio contenti de servirlo di ducati 20 milia ad impresiedo fazendo le cauzion oferte. Da Todi di sier Alvixe Pixani procurator, provcditor generai, do lettere di 9, hore 5 et hore 8. In la prima manda una lettera da Roma di 5 di llironimo Moron è con li cesarei, qual scrive a li capetanii di Spagnoli alozati a . . . . Cornelo et.......che debano venir a Roma a luor danari. Et che il marchexe del Vasto et il principe dì Orangie sarano il dì sequenle lì con danari vje-neno da Napoli per pagar le zente, perchè voleno partirse di Roma con li lanzinech et andar in reame contra Lulrech ; con altre parole. ltem, in l’altra lettera, scrive questo instesso aviso hauto per via da Orvieto che spagnoli el lanzinech escono di Roma; unde ha expedilo lai aviso al proveditor Pexaro. ltem, che monsignor di Valdemon che andò dal Papa a persuader si voy dimostrar con la liga, Soa Santità li ha risposto che’l voria cbe’l re Cbri-svanissimo nominasse chi voi far re di Napoli, et inteso, subito si discoprirla et li daria aiuto ; dicendo et lamentandosi cbe la Signoria li tien Ravenna el Zervia; con altre parole. Il signor Valerio Ursino à passato il Tronto con li soi cavalli et li lanzcliencch di la Illustrissima Signoria el altri fanti italiani, et andato ad una città che si chiama Civitella, vicina ad Ascoll 7 miglia. Quelli di la terra non l’hanno voluto tuor dentro; bene li ha dato 4 obslagi per pegno di dare la terra a monsignor illustrissimo Lulrech et capituiare con sua excellenlia. De qui è slà molto accepta questa tal nova, perché si ha, nel piano del Regno, da questa parte non è la più forte lerra di questa. Tulli che vengono d#l Regno affermano cbe ivi non si fa provìsione alcuna ; et sono lettere come in Puglia et in molti lochi de l’Abruzo, li thesorieri, comis-sarii et officiali abandonano le terre et fugeuo alla volta di Napoli, et che francesi sono mollo desiderali. È slà scritto al signor Andrea Doria voglì venir con l’armala sua alla volta di la Calabria, el al capitatilo di l’armala venda che vengi con le sue alla volta di la Puglia, quale si dice haver patido molto, et esserli morti da 8 capetanii. Sunvnario di lettere di Cividal di Pelimi, di sier Polo Morexini podestà et capitanio, di 11 Fevrer 1527.