537 MDXXVIII, GENNAIO. 538 di To laro da Corfù, marangon, qual ha perilia di fabricar nave et galie grosse et sottd et barze, li sia cresulo sì che habbi soldi 40 al zoruo. 154, 37, 7. 347* A dì 31. La mulina, il Serenissimo ordinò che de cortero alcun non sii lassù intrar in la sula di Collegio nè in I' anticamera ; nè voi si vadi suso per pulazo sicoine si leva prima, che ogni matiua si dava do hore audientia con la sala piena. Si questa provision durarà, ma'dubito di no, sarà optima cosa perchè si alenderà più a le cosse del Stado. Vene I’ orator di Milan, dicendo haver nova dal suo signor Duca, come era zonlo a Lion per Italia 3500 lanzineeh : tamen non si sa di questo per altro aviso. Da Cassan, di sier Tomà Moro proveditor generai, di 29. Scrive, come a li giorni passati si prese lo allogamento di Melzo, qual è stato di molto proficuo per questo esercito et molto danno a li inimici, et ritornati li inimici di la Homelina, a Milano feceno bravata et ussite fuora con artellarie per venir al ditto loco di Melz. Et subito fu iato consulto et proposto si se dovea star a Melz quelli erano II, o retirar. Il conte Claudio Rangon fu di opinion di restar lì ; el signor Mercurio, el conte di Caiazo et domino Piero di Longena de retirarsi. Il conte Ambruoxo, il signor Camillo Ursini et missier Jacometo da Novelo et missier Guido di Naldo erano di questa istessa opinione de retirarsi a Cassan. Unde lui Proveditor li parse molto duro il retrarsi senza esser ca-zadi, et lassar cussi Melzo, et disse: < Nui staremo cussi et vederemo quello fanno li inimici, et sempre potremo far retrar quelle gente è in Melzo salve. » El da poi fato il secondo Conseglio doi giorni da poi, et cussi fu concluso di non se mover. Et lui Proveditor disse: « Faremo ogni cossa, ma havemo promesso al signor Duca mandarli gente in Melzo, et lassarlo senza esser cazati et sua saputa mi par mollo duro. » Et questo fece per interlenirlo; el qual tulavia si fa fortificar. Per il qual lenir di Melzo si ha inimici in Milano mollo (emeno et si fortificano da più bande con gran soliciludine, el dubitano che nui non andiamo a Monza. Scrive, fin pochi zorni si fornirà uno altro loco dicto Pelusco ovcro Belusco, 348 mollo importante. Scrive, questi tempi piovosi non lassa far niente di operalione. Hozi crede andarà a Melzo per esser richiesto da Antonio Feramolino, qual si trova de li, per far li repari a quel loeo'dove bisogna. Vene in Collegio il Colaleral zeneral qual si parie poi diman per campo. Da Fiomnea vene lettere di iier Marco Fo-scari orator, di 26, qual manda lettere di sier Zuan Moro proveditor di l'armada, numero 3; el qual è zonto con 8 galie a Livorno. Di sier Zuan Moro proveditor di l'armada fo lettere date in porto San Bonifagio a Sardegna, adì ... Zener et... ; item a Livorno adì 24 di V instante. Avisa il suo navegar el le operalion late a quella ixola di Sardegna, come dirò di sotto. Et quelle galie è meze minate, imo in uno porlo solo, zoè a San Bonifazio, ne morile di le galle homini 260. Scrive la morte di sier Antonio Marzello capilanio di le bastarde, adì... Item, sier Marco Antonio Dolfin qu. sier Piero da Santa Marina, sopracomito, adì.... Item stavano malissimo 4 al Iri soracomili, sier Domenego Zorzi, sier Bernardo Grimani, sier Zuan Bembo et sier..... Badoer qu. sier Hironimo, vicesoracomito ili loco del fradello. Item scrive come 4 galie, erano in soa conserva, zoè Sanuda, Malipiera,......el Zorza erano restate con domino Andrea Doria per esser meglio in ordine di le altre, nè....... Da Vicenga, di sier Zuan Fixanipodestà 348* et sier Zuan Antonio da chà Taiapiera capi-tanio, di..., con avisi di Alemogna. 11 suro-raario dirò di sotto. Da Bassan di sier Gabriel Barbo podestà et capitanio, con avisi di le cose di sopra. Esser zonto a Trento do carets con....... Dapoi disnnr fo audientia publica. Et vene queste lettere: Da Vicenga, di 30, hore 19. Riporta N. exploralor fide digno esser partito sabato proximo [>assato 25 del presente da Sboj miglia 15 sopra Ispruch, dove el fu mandato per intender di novo, haver visto zerca bolle 150 di biave discargale sopra la strada, quale erano sta condutte pochi zorni avanti, et di hora in bora na giongevano de tenuta di stara 20 venetiani l’una ; qual biave sono cavale parte de la Baviera, parlo de Augusta et parte de la Alemagna bassa ; parte edam de Venosa. El 60 dice che tulle dille biave sono per munilione, et de lì non ha veduto preparatione alcuna di zente nè d’altro. Et se dice che de li a Ispruch et Ala el staro del formenlo vai carantani 15, el la segala 12, et tre de quelli slari fano uno staro venelian. A Yspruch dice haver visto tre capitami alemani