409 UDXXV1I, DICEMBRE. 410 In questa matina, introno ti Cai di X in Collegio per materia di biave, et fo ordinato beri, et bozi compito-di far slangade a le botege di farine di San Marco, a San Marco et Rialto, aziò uon siegua inconveniente, et cbe domati, ch’è il zorno de’ Iuno* 264* centi et si varda per la terra, si apri no li fontegi aziò li poveri possino comprar farina llem, far meter hozi assà farine in Fonlego, et li molini a masenà queste feste. Item, fo ordinato Conscio di X con la Zonta ozi ; ma prima chiamar Pregadi. Da poi disnar fo Pregadi, et ledo lettere assai, tra le qual tre lettere : Di Mantoa, di sier Zttan Emo podestà di Verona. Avisa il suo zonzer li con G0 cavalli mollo honorato dal signor Marchese, qual li vene contra, et havendo voluto dismontar dove ha-via fatto preparar, il Signor non volse et lo messe ad alozar in....., dove li ha fatto sempre le spexe. Item, fono poi insieme per ratificar li capitoli. Esso signor Marchese promosse uno capitolo zerca.......,....... Fu posto, per li Consieri, una (aia a la Mota, per lettere di 4 Avosto, di quel Podestà, di darli li-centia di metter in bando di terre et lochi Jacomin di Homenei qual amazò in uno bosco Matio frularol, habilava in questa città: et chi quello.darà vivo habbi lire 500, et morto lire 300 ut in parte. 160, 3, 6. Fu posto, per li Savi, una lettera al Chrislianis-mo re, in risposta di le soe scritte a la Signoria nostra, et quanto a li lanzinecb, ancora che non era-mo ublig-ati, semo stà contenti a pagarli sicomc ha-vemo scritto a monsignor di Lutrecb, qual è resta satisfate, et che fenio spexa sopra le nostre forze, ma non è da manchar excitando Soa Maestà a far la guerra vigorosamente, et non mancar di presidi in Italia, ut in litteris. Ave tutto il Conseio. Fu posto, per li dilli, una lettera al Justinian orator in Franza, in risposta di soe, ringrtliando quella Maestà del suo bon animo verso la Signoria nostra, et che desideramo la pace, tuttavia che ’1