effetto inevitabile il danno di quelli stessi interessi che i sullodati scrittori mostrano di avere sommamente a cuore. ,, Così il mio intervistato. La Redazione del Corriere d’Italia faceva susseguire la mia intervista da questo commento: Noi abbiamo espresso già chiaramente il nostro pensiero in proposito, e non possiamo certo mutarlo per gli argomenti che si leggono svolti nella intervista di cui sopra. I Turchi invece di apprezzare le ripetute prove di amicizia date dal nostro governo, invece di tener conto dell’importanza che il nostro contegno sinceramente disinteressato assumeva nei riguardi del loro regime, ci hanno risposto con una serie ininterrotta di offese che ha finito naturalmente per impressionare in modo doloroso tutta l’opinione pubblica italiana, che non riesce ancora a comprendere per quali ragioni il nostro prestigio possa rimanere esposto ad un trattamento che nessuna potenza europea ha mai fino ad ora ricevuto da parte della Turchia. Le ragioni quindi del risentimento italiano si fondano sul giustificato allarme che l’acquiescenza o la remissività del nostro governo non finiscano per condurci a qualche più grave e doloroso affronto. □ 53 □