503 VDXXVIU, GENNAIO. 510 In questa sera fo preparato ducali 10 niilia per mandar al proveditor Pexaro, li quali siano mandali il zorno seguente. 331 A dì 3.2. La matina, fo lettere di Cassan, del proveditor Moro, di 20, hore 17. Come non heri l’altro fu batute le strade fino a Milano, et Zuan Corso con alcuni cavalli lizieri el la scorta, lo Vicoaro andò verso li monti di Brianza et Monza el fece gran boiini de animali. Et beri il conte di Caiazo, con domino Zuan Balista da Castro, corse verso Como et andò fino a li repari di Milano, el uno con una lanza volse ferir uno. lanzinech era a la vardia su li repari, et lui se gittò in li fossi. El havendo per spia come el signor Antonio da Leva era fuora di Milano con 3 insegne di'lanzinecb, 2 stendardi di gente da cavalo et Ire pezi di artelarie, volse andar a trovarli ; ma la spia lo menò per un’ altra strada, adeo non se incontrono,’ et essendo tardo ritornò qui a hore 5 questa notte passata ; et dubitando inimici non andasseno a uno locho del Duca dillo Peschiera, luntan di qui mia 8 in 10, esso Proveditor vi mandò Batislin da Rimano con 8 archi-busieri, qual tornala disse queli di Peschiera ha-versi reso al dillo signor Antonio el lui essere tornato heri sera a Milano. Scrive, di questo lui Proveditor havia adverlido più fiale dillo Duca de ditto loco, et che dovesse proveder; ma lui non si curò. Et ben queli si poleano difender; ma non hanno voluto, imo subito si reseno perchè si aspectavano pur un colpo di artelaria. Ditto signor Antonio non lornaru a Milano senza gran scara-muzar con nostri ; ma non si poi più. Scrive, el signor Duca voi far apiacer a milanesi, et loro lo inganano. Si dice, quelli di Lodi manda victuarie in Milan ; bisogneria el Duca havesse spie eie. Hozi el conte di Caiazo è andato verso Peschiera con 100 cavalli lizieri, 50 homeni d’arme et 50 archibugieri a cavallo; quello succederà aviserà. Item, manda una lettera di (un) capitanio (di) lanzinech che li scrive ut in ea. Di uno capitanio lanzinech, qual è in Ale-magnd, a .... , scrive a li capitami ben nasudi è al servizio di la liga. Come lui calato col re di Franza et con l’Archiduca in Hongaria, et desidera", volendo venir a servir in Italia, chi ’I vorà, et si oferisse venir con 1000 et ... . 331» Da Lodi, di sier Gabriel Venier orator. Del tornar 11 el signor duca di Milan stalo a Cremona ; et scrive coloquii hauti insieme. Da Vicenza, di sier Zuan Pixani podestà et sier Zuan Antonio da chà Taiapiera capitanio, con alcuni avisi di le cose di sopra, et di fermenti che sono a Trento, et di mercadanli, et allri avisi. Da Bassan, di sier Gabriel Barbo podestà et capitanio, con avisi hauti di le parte supc-rior. Di preparalion si fa ; non però da conto. Fu, p ii leto le lettere, posto per i Savi del Conscio, cxcepto sier Andrea Trivlxan cl cavalier, et Savii a lerra ferma excepto sier Gabriel Moro el cavalier, alenlo sia venuto in Collegio domino Riddo Antonio oralor del signor duca di Urbin capita-tank) zeneral nostro, a dir la illustre Duchessa, qual è in questa terra sta molto mal et desidera andar .... per mular aiere, per tanto dimanda li sia dà licentia, et e ti am sia leva qucla barca di la guarda si tien a la caxa eie. Perlanlo sia preso, che per il Serenissimo li sia dito scmo contenti levarli la guardia, et lei et il fìol vadi dovo li par et piace ; con altre parole ut in eis. Et parlò prima sier Andrea Trivixan conira la - parte ; et li rispose sier Lunardo Emo savio del Conseio. Poi parlò sier Daniel Renier el Consier, qual messe a l’incontro che il Collegio fra termine di 8 di vengi al Conseio, con la soa opinion di capo di le zente nostre ut in parte. El poi andò in Tenga sier Piero Morexini savio a lerra ferma, qual rin-graliò il Conseio di haverlo eletto, et fé mala renga, dicendo più volte Serenissimo Principe et excellenli signori, et non è tempo adesso di tratar tal materia ; ma se dia levarli la vardia. Da poi, sier Francesco Donado el cavalier Con-sier, messe indusiar, et sier Valerio Marzello savio a lerra ferma andò con furia in renga conira Li indusia. Andò le parie : 2 non sincere, 4 di no, del Donado 35, del Renier 42, di Savii 98, et questa fu presa. Fu comandà grandissima credenza, el si vene zoso a hore 5 V» di note. Noto. Li formenli erano caladi, perchè erano venuti assai, et fo a lire 12 il gran grosso. Hozi é cressulo a lire 13 soldi 8. Fu posto una lettera al procurator Pixani con avisarli la deliberalion fata al Capitanio zeneral, el voy far vigorosamente ; con altre parole. Fu presa. Fu posto una lettera al procurator Pexaro, laudar Lulrech vadi avanti, Labbia mente Fiorenza perchè inimici non la fazi voltar; el Lulrech, parendoli far 4500 fanli, nui faremo 4500 et fiorentini 5000, et si potrà difender le cose di Toscana. Fu presa.