273 mdxxvii, In questa mallina à haulo altre lettere del ditto copiose de li dicti progressi ; qual le mauda. Magnifice et clarissime Domine maior hono-randissime. Io scrivo a vostra signoria una (de) la quale ne ho grandissimo gaudio, si perchè liavemo più lettere scritte zerea a le cosse del Vayvoda che in ogni nostra scritta a vostra signoria, che ’1 Vayvoda è per prevalerse (sic). Prima in questa sera è zonto qui in Venzon uno missier Zuane fiorentino el qual si è mio conoscente, et luì immediate zonto a l’ostaria mandò per mi, et lui desideroso sapere de le cose de Italia, mi gel dissi, et poi mi l’ho domandalo de l’Hongaria. Sta raatina fo 8 zorni se parli da Buda, et è venuto da Buda in carela de Chos (?). Dize in brevità li turchi sono a le Ginquechiesie, el lo Vayvoda sì è sulla Tissa el aspelta zente de Polonia, et lo Vayvoda de Moldavia, e’I Valaco, et che arenle la persona del Vayvoda se alrova lo ambassador del Turco; et dize dillo fiorentino, se dize certo che venirano a li danni de la Alemagna. Et dize che’l Vayvoda liene ogni cossa de là de la Tisa verso Polonia et verso Transilvauia el Valachia, et poi dize che hongari lo voleano assassinar el darlo in man del Principo, et che 4 vescovi che lui li havea dali danari a far zenle, sono andati dal Principe, excelo lo vescovo de Sagabria el qual se atrova con lo Vayvoda, et uno principal baron che ha nome Bali Farenc ; et che '1 non si fida de hongari ; ma solamente de transylvani et valachi et poloni ; et dize che l’è fato re, et re vole morire. Et zerca allo fato d’arme, non è stado fato d’arme indicalo, ma 174* a uno castello per .... todeschi de là de la Tisa, ma non hanno volesto passar di là. Ben dize si è slade scaramuze che sono morti assai todeschi, et si è morto uno grande capitanio de fanti lodeschi, el si è morto uno capitanio ongaro, et che’l campo è mezo desfato de lodeschi. Che l’è do mexi che é grandi fredi in Hongaria. Dize che la Regina era zonla a Buda et havevano fatta grande alegreza, et poi dize che hanno fatta fama che ’1 Principe ha presa tutta l’Hongaria : cosa che non è la veritade. Et poi hanno scritto per l’Alemagna fazino alegreza de fogi et processiono, el de li nostri ciladini se hanno trovati in Alemagna che hanno visto far alegreze. Item, dize dillo fiorentino, che in Buda sotto pena della forca non se parla de le cose de Italia, et in Buda se dize grande cose che ha fallo in Hongaria. Et ditto fiorentino dize ebe li principi de la Alemagna voleno far una dieta a Ralisbona, et I Diarii di M Sanuto. — Tom. XLVl. NOVEMBRE. 274 che voleno chiamar lo Principe ge vada ; et dice si ha falla sta fama perchè dubita et tiene per certo che’l non serà 10 giorni che’l Principe sarà in Viena. El perchè io ho dimandato di uno sier Luca veneciano mio carissimo amigo che sta in Hongaria, dize esser andato in Casovia con tutta la sua roba, et ha lassalo missier Antonio de la Seda a Viena pur veneciano. Et perchè zà fa uno mexe et mezo passò do qui uno Cesaro ventilano pratica in Hongaria, che va come corero, et me parlò a mi qui se sapeva de Hongaria. Li dissi quello sapeva, dixe haverlo visto, viste far gente, el andar a trovar sier Luca, et lui li disse andasse in Casovia. Però scrivo a vostra signoria sle cosse de questi che conosco, et credo lui va a Venetia per tal cosse, et va a sta-fela. Me è parso significhar lai cose a vostra signoria, a la qual eie. Tenzoni, die 26 Octubris 1527. Sottoscritta : Antonio Bilezameso Capitanio et Comunitas Venzoni. Adì 5. La malina, fo lettere del provedilor 175 zeneral Contarmi, di 2, hore 4, da Landriano. Come di la Chiarella sono venuti li excrcili 11, et guasconi che partirono, li loro capi fo exorlali a farli tornar, et andono per farli restar ; ma loro al tulio è andati via eie. Scrive doman reslarano 11, et a di 4 per tempo si leverano per la impresa di Monza, eh’è mia 12 lontano de li eie., item danari. Vene il Legalo con uno breve del Papa dalo in caslel Sanlo Anzolo a dì .... di Octubrio. Come ha dalo uno priorà di Crema, di . . . . , vai ducati .....al’ anno de intrada, vacado per la morte del Marzello arziepiscopo di Corfù, al reverendo episcopo .... suo maestro di caxa, pregando la Signoria li dagi il possesso. Il Serenissimo disse si vederia eie. Vene monsignor di Baius orator di Franza, al qual fo dillo la deliberalion del Senato zerca il pagar di lanzinech. Laudò ma lui voria se li mandasse li danari subito. Vene el signor Liviano fo flol del signor Borio* omio, qual ha el dominio de Pordenon, et sentalo apresso il Principe, ha solum anni . . . . , disse alcune parole. Poi sier Antonio Manolesso avocalo parlò per lui dolendosi che non havia ubidientia da quelli del loco, imo erano levali per amazar il suo capitanio, ha morto il cavalier. Et altre querele (ale conira di loro, zoè di alcune ville di la iurisdition 18