459 MDXXVIII, 0ENNA10. 460 8 di artellaria, et condulti a uno loco ditto el Laza-retto, facendo bravarle spagnoli ; ma non si teme niente et si sta cum bone custodie. El qual signor Antonio etiam al suo alozamento, che è a Porla Renza, ne ha fatto condur altri 8 pezi. Reri el signor Claudio Rangone gionse in brexana ; si aspetta di qui oggi o dimane. Beri il signor conte di Caiazo corse verso Monza et Milano, et 'fece "bon bulino batendo et rompendo quelle strade. Vene in Collegio il reverendo domino Zuan Maria.....•. arziepiscopo Sypontino, nunlio del Papa, vestito di zambeloto paonazo et rocheto di solto. Bel homo; ha una barba negra. Era di sora il Legalo episcopo di Puola, acompagnato da 8 zen-tilhomeni di Pregadi in scarlatto, sier Sebastian Foscarini el dotor, sier Andrea Mocenigo el dolor, sier Nicolò Ticpolo el dolor, sier Francesco Longo, sier Lorenzo Falier, sier Lodovico Barbarigo, sier Gasparo Contaritii el sier Mafìo Lion. E intralo in sala di l’audienlia, il Serenissimo li fece grata ciera, et sentati fo leto il brieve del Papa di credenza. El poi il Legalo fe’ mandar fuora quelli non intrava 298* nel Conseio di X. Et era li Capi. El qual episcopo poi solo disse alcune parole. Da Bologna, di sier Piero da chà da Pe-xaro procurator, di 4. Come li lanzinech erano zonti lì in li borgi, et volendo intrar in la terra per alozar, fo sonalo campana martello in certa chiesia, dove Bologna si messeuo in arme aziò non intras-seno. Tamen loro voleano intrar per forza, adeo monsignor di Lutrech saltò a la porta et li feno restar ed alozar in li borgi. Sono al numero .... come se dice. El poi parlando Lutrech con esso Pexaro, disse esser ad ordine per andar avanti; quel zorno lui volesse si parliria. Unde fatto il conto per le artellarie, tien non si potranno levar avanti 8 di l’istante. • Da Fiorenza, del Foscari orator, di 3. Co- # loquii hauti con quelli Signori, quali li hanno ditto che mandarono uno loro citadin a parlar al Papa ; el a Orvieto zonlo Soa Santità li disse che in ogni tempo havia amato quella Repubblica, el tamen quella fcva pagar angarie insolite a la caxa di Medici, nè li haveano mandato orator hesscndo suo compatriota. Il qual citadin rispose la causa non liaver mandato è sia perqhè non sanno ancora se Soa Santità voi esser in la nostra liga ; con altre parole ut in litteris. 599 Da Bassan, di sier Marco da chà da Pexaro podestà et capitanio, di 4 Zener. Come hozi era zonlo qui uno di dui fratelli quai vien di Solpurcb, mia 200 sopra Trento. Refferisse per tutto farsi provision grandissime di gente per Milán, el che al principio di Quaresima el principe Ferdinando dia venir verso Trento. Item, dice che hanno fatto munilion di slera 60 milia venitiani di biave, el che ogniuno di quelle parte desidera venir in Italia. Item, dice ha ver inteso che in Milano non ge è vitualle per più de dui mexi ; el che certo presto venirà gran zenle a Trento, et che in Treuto per tutti si fa adunanza di biave per far pan. Et altre parlicularità ut in litteris. Dapoi disnar, fo Pregadi per far un Savio del Conseio ordinario che manca, et li tre Savii di Zonla. Etiam fo consultato di elezer uno orator al Summo Pontífice hozi, zoè metter la parte. El leto le lettere, fo chiama in sala il Conseio di X con la Zonta, el tolseno licentìa di referir al Pregadi quanto havia exposlo il novo nontio del Papa, qual have audientia con li Cai di X. Et preso, fo comandò di questo grandissima credenza. Da poi il Serenissimo si levò, et expose quanto havia ditto l’arcivescovo Sypontino venuto in Collegio insieme con il Legato et con il brieve di credenza ; el qual è di nation fiorentino nepote del cardinal de Monte. Et disse, laudando questo Stado di quello T havia falto in ogni tempo per la Chiesia et ultimate per la liberation del Pontífice; con ampe parole. Poi disse che’l Pontífice l’havia mandalo acciò la Signoria nostra li volesse restituir la terra di Ravenna et Zervia come terre di la Chiexia, pregando fosse expedito presto; et con la lettera li daria questo Stado, il Papa li comeleva lui andasse a tuor il possesso et restasse governador di Ravenna. Poi apresenlò uno altro brieve del Papa, che li scrive lenir che questo Stado li haverà voluto restituir dite soe citade, sicome etiam per il zonzer del reverendissimo cardinal di Trane ha inleso questo esser il voler nostro ; con altre parole. Il qual brieve fo leto. Unde il Serenissimo disse haverli usalo verba pro verbis, el che con il Senato li sarà dato la risposta. Et noia : in la lettera over brieve secondo, pur drízalo al Serenissimo, ringralia di la lettera sentali per il Senato. Fu posto, per li Consieri, una taia a Verona di cerio homicidio perpetralo in la persona di Bernardin di Caprin citadin de lì, da uno incognito ; videlicet chi quello accuserà babbi lire 500 ; et hessendo mandatario, acusandolo babbi la milà di la laia et sia asollo di la pena. Et si alcun ha alcuna nolitia et non la manifesti, cazi in pena di star mexi 6 in prexou et paghi lire 300. Et inteso il 299*