210 UDXXVII, OTTOBRE. 220 Pisani procurator et proveditor in campo fino el ritorni. Et fatto il scurtinio, tolti 20 et balotati molti, tra li qual sicr Justinian Morexini fo Cao del Conseio di X, qual è zerman di sier Alvise Moce-nigo el cavalier, consier, et non fo avertido, et erano a tante a tante sier Marco Dandolo dottor el cavalier, et sier Valerio Valier bisognava rebalo-tarsi ; adeo visto l’eror che bisognava rebalolar uno altro scurtinio, non fu fallo altro, et sleteno fin boro .... di note. Di Alexandria, vene lettere, di 17 Septem- brio, per.....Come sier Francesco Bragadiu consolo nostro de li era morto, et fato per Conseio di XII viceconsolo sier Doinenego di Prioli di sicr Hironimo qu. sier Domonego, di anni 18. Item, come per nostri si cargavano 4 nave di tormenti et fave per qui, et che per turchi era sii relenula la nave di sier Simon Lion è carga di tormento, per mandarla a Rhodi. 143 Adì 19. La mallina, fo lettere di sier Piero da chi da Pexaro procurator, da Belgoioso, di 16, hore.....Come in quella mattina monsignor di Lutrech con lui Orator et il suo exercito francese era partito di Pavia el venuti alozar 11. Et doman anderano a Bisson sora Po tondo passar l'anliguarda di là, et poi loro passerano, et anderà in piasentina. Di Landriano, del proveditor generai Contarmi, di 16. Come è lì col campo, et ... . Di Verona, di rectori, di 17 Con avisi hauti di sopra di molion di zenle, videlicet .... Vene il reverendissimo Patriarca nostro in Collegio, el qual non voi pagar la tansa posta sopra il patriarci, dicendo : c Tolè i sili de le mie inlrade, vendeli et pageve, di mia voluntà mai pagerò ». Vene monsignor di Baius. Di Padoa, di sier Pandolfo Morexini podestà, et sier Santo Contarini capitanio, di beri. Come erano stati a san Bernardin in monaslerio, et aperto il scrigno di Zuan Paulo Manfron trovono tra moneda el oro zerea ducali 7500, il qual scrigno lo lenivano nel suo choro dentro. Si dice el dillo ha in le man di frati di Santa Justina ducati .... milia con utile di .... per cento. 143» Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonta. Di sier Alvixe Pixani procurator, proveditor generai, date apresso Fuligno, a dì 12. Come quel campo è in disordine per non esser pagalo, el però si mandi danari. Scrive, il Capitanio si duol che suo fiol sia ancora tenuto con guardia, et che ’1 re d’Ingalterra et il re di Franza hanno mal conceplo di lui ; però si voria venir a iuslifi- . car in questa terra, et di questo prega assà la Signoria. Item, scrive ha di Roma per uuo venuto a bocha, che 1’ acordo del Papa è in più garbuio che mai, ancora che li habbi dato li obslagi a lanzinech eie. con altri avisi, sicome in dille lettere si contien. Di Corfù, di sier Nicolò Bragadin baylo et capitanio, di 27. Come, a di 24 di Septembre si levò di Caxopo el Capitanio zeneral con galìe 24, 7 schierazi, do brigantini et do marchiane, in tulio velie 35, el andò a eseguir la soa comission a la volta di Sicilia. In questa notte passada morite missier Piero di Oxonica doclor bergamasco, era avocalo excelente, sia assà ammalato di febre. Varile, cenò di bona voia, et la noie morite. Ordinò fusse sepulto di hocte. In questa matina, in Rialto, da poi dato tre incanti di ordine del Collegio, sier Vicenzo Michiel, sier Justinian Contarini, sier Francesco Sanudo go-vernadori di l’entrate, per danari incantono il dazio del viti, qual tolse Zuan Francesco di Benedeti per ducati 69 milia, et non lo podè caratar compi-damente. Et fo reincantado, et lo tolse sier Marco Bragadin qu. sier Andrea fo dazier. Debito assà di la Signoria nostra con sier Zorzi Diedo qu. sier Antonio da Ruigno per ducali 59 milia et 50. Del Fanzino, di pr imo Octubrio 1527 144 in Moina. Le cose di Lombardia, de la mala condilione de quelle, questi signori hanno lettere di 15 del passato, el sono accelerati di andarle a soccorrere. Li travagliano assai et maxime che le infinite diffieultà che ogni di se sopragiongono non li lassano prender speranza di poterlo far, perchè quando pensavano che li alemani dovessero esser acordali, se li hanno ritrovati come nella mia marchiale ho scrilo. Risoluta quella, li spagnoli sono sopragionli non manco amutinati ; c' è poi la dificultà a disponere molti di questi signori ad venire al campo solto al governo del principe di Orange, al quale, secondo 1’ ordine de l’Imperatore, essendo locolenenle del duca di Ferrara capitanio generale, tulli hanno da obedir. Per quanlo hora il signor don Hugo ha mandato per il marchese del Guasto el per Gian d’Urbina, volendo far opera a disponerli a conlen-tarse di quanto ha disposto lo Imperatore, el del