■487 UDXXVItl, GENNAIO. 488 gandoli di la election di l’Orator a la Santità del Pontefice. Et li disse clie’l costume del Stato nostro era di lezer a li oratori la risposta, qual, come ho ditto, fu letta per il Caroldo. Et inteso, ditto arzie-piscopo Sypontino che preciede il Legato tal risposta, mostrò haver molto a sdegno, et che era una longola ; et disse non vi diremo altro per adesso, ma doman vi si risponderà quanto acaderà. Et si volse levar, ma l’altro Legalo lo intertene un poco; pur a la (ine si levorno et sdegnalo venne zo’ per la scala con irata ciera. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla, el vene : Da Cassati, del provediior Moro, di 12. Manda una lettera hauta da Patito Luzasco, scrive intendersi che li nostri si mcterano in Mortara et Vigevene, et andarano fuora ogni giorno con le cavalarie et aslrenzerano li inimici, ita che gli serà bisogno levarsi. Copia di la lettera di Paulo Luzasco scritta al proveditor Moro, data non dice dove «è l'hora. Magnifice et datissime domine observan-dissime. Per satisfar a parte del debito mio in dare avi-so a vostra signoria de le cose occorrenti a la giornata, gli significo come liozi son cavalcalo con la compagnia a ritrovar lo inimico, et mi sono incontralo in due compagnie, una del capilanio Zucharo, l’altra del capilanio Lops Peschiera spagnuolo, con quale siamo stati a le mani ; et al fine gli habbiamo ciato la caria, et per la gratia di Dio presone alquanti di loro, tra quali è il locotenentc del capitatilo Zucharo preditto ; el se lo avantagio del luogo non lo aiutava, havea speranza che ne campavano puochi. La quantità di pregioni non scio al presente, perchè sono apresso li compagni che li hanno presi, et pur hora son smontalo da cavalo. Habbiamo nuova che il capilanio Zucharo passa di qua con il resto di le gente d’arme et tre insegne di lanzche-nech, a quali noi non saremo assai sufficienti contrastar per esser assai inferiori. Si eompartimo in Vigevano et Mortara, et li non si mancarà. Atrovassimo lo inimico poco discosto da le Trecà Paulo Luzasco. A tergo: Al clarissimo Provedador zeneral Moro. Di Gambalò, di 9 Zener, vidi lettere par- 316» ticular, drieate a Zuan Morelo. Come hozi è stato con la compagnia a ritrovar lo nemico, et poco lontano a le Tre caxe olirà Vigevene si ha incontrato con due compagnie, 1’una del capilanio Zu-caro et l’altra del capilanio Lops Peschiera, et è slato a le mano con loro ; alfine ha rotli et presone el locotenente di esso Zucharo con alquanti altri; et era el disavantagio di lo loco dove erano li nostri. Sialo non fusse, pochi ne campavano. Da Crema, del Podestà et capilanio, di . 11 parlicular, vidi. Come in questa hora è gionto qui un cavalaro di questa terra, parti Zobia da sera da Gambalò, et riporta che domino Paulo Luzasco con la sua compagnia el zerca... homini d’arme, Zobia passata, fo a dì 9, se incontrò in le compagnie del capilanio Zucharo et capilanio Lops, con le quale fu a le mane et le fugò el fece presoni assai, fra i quali il locotenente del capilanio Zucharo et molti genlilhomeni bergognoni, quali si dice andavano per incontrar il capilanio Zucharo veniva da Milan. Da Todi, delprocurator Pixani, di 8. Zerca danari eie. Et avisi hauti da Orvieto, come il Papa non poi più star lì ; el che è grandissima carestia, et la terra se empie di persone. El che ’I Papa desidera Lulrecb vadi avanti, elche la Signoria li mandi l’Orator. Item, è aviso di Roma, che spagnoli et italiani sono per ussir fuora ; ma lanziuecb non; voleno tutte le page avanti escano. Item, come Fu in questo Conseio di X expedito molle cose 317 parlicular. Item, electi do Proveditori sopra le biave per fin Selembrio, in luogo di sier Luca Trun procurator et sier Francesco Bragadin et Savii del Conseio. Tolti numero .... rimaseno sier Alvise Gradenigo è del Conseio di X, qu. sier Domenego el cavalier, el sier Andrea Justinian procurator. Da Orvieto, per lettere par ticular, di 7, di domino Alovisio Lippomano qu sier Bortolo-mio, scritta al vescovo di Bergamo. Come de li la corte è qual fatila, senza un carlino. Li vescovi vanno a piedi con un capetelo in testa et manlellini frusti, et li cortesani biaslemano ldio ; sono come disperati. Li cardinali vanno con 4 servilori et su la sua mula sicome andavano in primitiva ecclesia ; pur a li soliti costumi disonesti, et per uno iulio si venderebbe Chrislo. Sono 7 cardinali, zoè questi : Sanliqualro, Monte, Perosa, Ravena, Redolphi, Tra-ni et il novo Gonzagin creato. Eri, li oratori di mo-