275 MDXXVII, NOVEMBRE. 276 sua, uniìe ¡1 Serenissimo con il Collegio concluse è da farne provision, et......... Di sier Bernardo Donado proveditor a le biave, da Puola fo lettere, qual manda una déposition di uno zerca l’armada, zoè..... Fo ledo una relation di uno patron di una mar-ziliana vien di Golfo. Dice chea dì 10 Octobriosora la Valona trovò la galla Grimann qual era col Capitani zeneral. El Soracomito li disse che parlile le galìe di Sicilia con ... . nave et navilii di tormenti, li asaltò una fortuna, chi andò in qui et chi in là, et che lui voleva andar a Corfù a trovar il Ca-pilanio zeneral ; et altre parlicularità disse ut in re-lattone. Tamen questo aviso non fu crelo, perchè ai 10 di Oclobrio sier Zuan Moro proveditor di l’armada si partì da Lausta dal Capitani« zeneral per venir in ponente, ergo per li tempi la nova non è vera. 175* Morite in questa nocle passala sier Beneto Dol-iin fo Consier qu. sier Daniel da Santa Marina, che fo il principio a meler la parte di andar dopii a capello questo Avosto passato ; el qual è morto da cordormia, di Procurator che ’I credeva esser, vedersi cazer di la Zonta el uon passar. Etiam sier Francesco Murzello fo Consier, è in dita parte, sta malissimo da febre et tluxo palicho, pi sier Alvixe Michiel che fo etiam Consier, uno di promotori dj la parte, ha di la febre, ergo etc. Li tormenti questa malina è cresuli soldi 10. Va-leno lire 14 il slaro, perchè si vede non poterne bayer, maxime da la Turchia. Da poi disnar, il Serenissimo con li Consieri el la Quaranti« zivil vechia si reduseno a balolar .... vechii poveri al pevere, di qual ne rimase 15. Di Ferrara, fo lettere di sier Gasparo Contarini orator, di heri sera, pur drizate a li Cai di X. Nescio quello el scrive. Del Pexaro procurator, da Piasenza, a dì 3. Come a dì 4 le zente si levarano de lì per Parma, et a di 5 monsignor di Laulrech con lui Oratori. El qual Lutrech liavia tolto una medicina, tamen per questo non resteria di levarsi ; item si mandi li denari eie. Del campo di Landriano, di 2, di Zuan Andrea da Prato vicccolateral, vidi lettere, qual scrive cussi: Siamo venuti con il nostro campo a Landriano, et il signor conte Piero Nava* ro a Marignan con lo exercito suo, salvo zerca 1500 guasconi, che cambiando beri matina se amutilorou et dissero voler il suo pagamento, et drezono (a bandiere indrio et tornorono verso Biagrassa, di-gando voler andar a Vegevene, el non volse partir di lì se non hanno il suo pagamento. Credo non partiremo de qua doman né forsi P altro per respello che il ponte non è fatto a Cassano ; et credo sarà necessario far venir il nostro che è a Lodi, perché è molto necessario che ’1 si faza per respelo di le vituarie che hanno a venir per quella via. Nolo. A Treviso Podestà el capitarne sier Stefano Magno, per l’andata di sua cugnata noviza, lia de sier Piero Zen, fece belissime feste e uno bucintoro con razi per andar in Fiera, che fo bel veder. Fo assà done di Venetia e zenlilhomeni, sì che in questi zcrrnif Domenega, Luni e Marti ha speso più di ducali 150. Adì C. La matina. Non fo nova da copto, so-lum lettere dii proveditor zeneral Contarini, di Landriano, di 3. Come non se leverano de lì per esser poche zente ad andar a l’impresa di Monza, et el Governador ha scrilo che Laulrecb mandi più numero di fanti ; siche non si leverano de lì fino non babbi risposta. Et è sta deliberato moversi et andar ad alozar a Cassano ; el è sta mandalo Antonio di Castello capo di colonello a veder ditto alozamenlo. In questa matina se intese come il barzoto over nave di sier Alexandro Contarini qu. sier Andrea e fradelli, di bolle 400, patron .... il qual veniva de Soria, sora .... adì 20 Seplembrio da uno corsaro biscaino era sta preso nominalo frate Hai d ria no, el qual prese solto specie di far venir il patron in la sua barza, che non li faria dispiacer. Ilor prese il barzoto, et andato verso ponente con una caravella di mori che ’1 prese, li saltò una fortuna j la qual cessala fe’ vodo liberar li homeni di la nave, e cussi svudò la caravella, et fe’ montar li homini di la nave sopra la caravella, e li liberò. Et il patron ............... Da poi disnar io Conseio di X con la Zonta, et fono sopra il processo di sier Zuan Erizo qu. sier Francesco, qual volse mandar biave in terre aliene e non mandò, e la soa cosa pendeva. Ozi piò fo assolto. Vene lettere del procurator Pexaro, da Pia-sema, di 4. Come la matina si partiva con monsignor di Lutrech per Parma, dove zà havia qviato le zenle. Item si mandi denari e presto, per pagar le zente. Lutrech è in colera ; et manda lettere di Franza. Di Franza, di sier Sebastian Iustinian el cavalier orator nostro, da Paris, di 24, dp