389 MDXXVII, DICEMftBE. 390 (¡nate, zioè li allemani, et senza prestare alcuna obe-dienza alti capitani loro. Essi capitani partirono et andarono a Grotaferrata con animo di far chiamare la zente a pigliare li denari che havea-no promesso di accettare, protestando che chi non li pigliava et prosequiva nel servitio, seria chiamato et riputato traditore ; et zà si incominciavano a far li bandi, li quali forse banano poco giovato se per più corta via la sorte non li provedea, perchè la notle sequente, che fu 1’ ultima del mese passalo, avendo gli staggi fatto un bel punghes alla guardia di quella notte con diversi vini, et forse lutti alloppiali, alle sei o selle hore si fecero tirare per una cana di camino ad alto, donde poi hebbero modo per alcune finestre de calarsi nel giardino Je la casa ove erano, che è quella del reverendissimo Colonna, et de li travestiti alla laiizchenecha ' andarono fuori de Roma per la porla de Santo Pietro, poco lontano de la quale haveano preparati li boni cavali ; et cusì se ne fugiro. La guardia che slea continuamente fuori del uscio de la camera ove erano li staggi; la qual camera non havea altra uscita che quella, la rnatina svegliata et parlila per il scambio che li venne, non havea alcun sospetto, et la guardia nova, parendogli che dopo longo aspettare lusse bora che si levassero gli staggi, entroroo dentro et vi trovorno solo le catbene; diche rimasi atlonili et avertila la zente, cominciorno a ponersi in arme ; per il che spagnoli medesimamente si posero insieme. Ma le cose presero subilo bona forma et se aquelorno, et li alemani mossi da più sano consiglio si sono contentali dillo accordio; del che per più altre mie li ho scritto. Li capitanei sono tornali, et zà si danno denari, et per maggior solliciludine che quelli de li cardinalati vengino presto. Migliao è andato a Napoli per solicitarli. Et li cardinali publici sono li arcivescovi de Napoli et di 252* Matera, il vescovo de Turphia et un genoese de Grimaldi. Altri Irei non sono ancora publicati ; ma hanno basciato il piede a Nostro Signore, cioè monsignor Pirino Gonzaga, lo arcivescovo de Zara et il vescovo di Monreale, qual però è absenle. Altro non si è innovalo accordio de todeschi che per le precedente mie ho scritto, se non che li quindici zorni che doveano aspettare in Viterbo, li aspetarano in Roma. Concluse le cose in questa nianera, fu liberato Nostro Signore, et fu a li 6 del presente, che è stato numero falm?, perché a li 6 si perse Roma di Maggio, et a li 6 si rese il castello, et a li 6 Sua Santità è stala liberata, et a li 6 di un pezo nauti zumo si parli di Roma ; il che fu novo ad ognuno, perchè si credea che non partisse fino al Luni, che erano li 9. 11 signor Loysi Gonzaga lo accompagnò con 200 archibusieri a cavallo, et il primo zoruo andò allogiare a Capranicha. Per la partila degli staggi fu necessario mutare molti capitoli, fra li quali si determinò clic, per cautione de li lodeschi, li reverendissimi Orsino et Cesis fussero dati in mano del reverendissimo Colonna; per cautione de li 100 milia ducati de spagnoli se sono date gioie in pegno ; per scambio de li nepoli de Nostro Signore si sono ; dati li reverendissimi Triulzio et Pisani, et iti scambio di monsignor di Verona et JacomoSalviati, che l’Imperalor volea lener presso ili sè, è andato ¡1 reverendissimo Gaddi. Il principe di Horangie è venuto et si aspetta il signor marchese del Guasto, et sono questi signori in animo di marchiare più presto che sia possibile, et dicono u la via de Lombardia. Hanno determinato questi signori, et dicouo haverlo fallo ad inslantia de Nostro Signore,de non dar copia de la capitolatione a persona che viva, et per questo non la potrò o mandare o porlare a Vostra Excellentia. A dì 20 Degembrio. La matina. Vene in Col- 253 legio domino Paulo Luzascho ringraliando la Signoria di la condula habula, et li fo balolà ducali 1000 acciò vadi a compir di far la compagnia, et an lar in campo. Da Cassan, di sier Tomà Moro provedi tor generai, di 17. De la gran carostia è de li, et va soldi 1C di pan al zorno per homo; però bisogna se li mandi danari da poterli pagar. Scrive, per le altre di beri avisoe che l’artellarie inviate a l’impresa di Lecho, Luni dj nolo doveano zonzer a Le-cho, ma per le strade pessime et cative non é stà possibile condurle, ma gionseno ben mia 4 vicino a Lecho, et questa sera zonzerano a Lecho, et poi cl di sequente, che sarà Mercore a di 18, principicrano a baler Lecho. Item, per spie, per più vie se ha da Milan esser parlile 4 bandiere di lanzinech, et spa-gnuoli da 1200 fanti, et 100 homeni d’arme con pezi 7 di artellarie da campo per andar a devedar la impresa si fa di Lecho ; de che spiera non lo potrà no far Et tien fenzerano di gelar uno ponte a Tre-zo sopra Adda per passar sul bergamasco; el a questo scrive havemo provisto, et mandato sopra le rivedi bergamasca di Adda 150 homeni d’arme el 200 cavalli lizieri, et 300 fanti oziò i non bulino il ponte. El scrive, se i paserano, che non si crede, scmo deliberali lassar de qui presidio per non perder questo alozamcnto et andarli a trovar, però