29 MDXXVII, SETTEMBRE. 30 numero di "200, et altri 200 italiani che erano prima. Haveano seralo tutte le porte, excepto un portello a mezo il ponte et uno altro pieolo verso Bur-ge, et fililo far la monslra a quelli de la terra, et pono avere da zerca 24 bandiere, (hanno) polvere senza ballote, ne fano fardi piera de coione trovano ne lo case, et molte volle escono et assaltano li sgui-zari et li fanno etiam danno. L’artellaria nostra a li 3 era a Castel San Joanne, qual va in campo. Item, manda una lettera del campo del signor Alberto Scotto. Copia di lettere del conte Alberto Scotto, di 5 Settembre, in Marignano. Havemo nova qui, come due bandiere cesaree hozi se.sono partite da Milano, et una è andata verso a Roma, et questo camino se gli è dato sentimento che voleva fare una presaglia de bestiame et altro, et l’altra ha preso il camino da Vigevano, a la quale se ha habuto consideratone che poteva andare per dare soccorso ad Alexandria, sicome dicevano le lettere inlercepte a li giorni passali. Et di lai nova se ne è dato aviso al clarissimo Pexaro. Apresso, è nova come una banda de li inimici, quali sono in Pavia è sortita fora et preso il camino di Setimo cum pur assai carri, et de questo s’è concluso siano più presto per far qualche botino di biada et bestiame, che fare altro effeclo. Molti gen-tilhomeni se sono partiti da Milano, et li cesarei ruinano le case loro. Di sier Piero da chà da Pexaro procura-tor, del campo di Alexandria, vene lettere, di 5, hore 18. Come il signor Piero Navaro dalla sua banda havea fallo una gran ballaria et voleva per l’opinion sua darli l’assalto la sera; ma che monsignor di Lutrech non havia voluto et volea darlo il zorno seguente. Et come era zonli 400 guastatori di nostri, et di quelli di Franza non ne erano 18. Item, come l’arlellarie nostre che li dia zonzer, erano zonle a Tortona. Scrive esser venuti fora di le balestriere 4 fanti italiani, dicendo li altri veriano in campo, ma voleno esser tolti et haver una paga ; et che sono al numero di 200, et che hanno per uno 6 pani al zorno et carne assai, ma beveno acqua per non esserli vino. Item, altre parlicularilà ut in litteris. Et come Lutrech li havia mandalo in la terra uno ragazzo a dir che venisseno fuora, che sariano aceptati. Item, scrive poi per altre lettere di la sera, come il dì seguente li faria l’arsalto. Scrive etiam altre parlicularilà ut in litteris. Di Ravena di sier Alvise Foscari provedi-tor, di 6. Come ha aviso, il commissario di Lugo havia scritto a uno è in Codigliela, che si dagi al signor duca di Ferrara. La qual lettera fu per Zuan di Naldo (usala inlrar dentro, et tolto la copia et la manda. , Vene l’orator di Franza episcopo di Baius, et disse................ Vene l’orator di Milan........ Riporto di una spia, partite hozi a dì 6 da Milano, Settembrio 1527, mandata per il provedi tor zeneral Contarmi. Come heri matina se parlino de Milano 4 bandiere de fanti con le sue bagaie, et sono ile a Bia-grasso. Item, che lo numero de cavalli legieri, ho-meni d’arme et fanti spagnoli, sono anche parlili et andati a Leco, et questo fu heri. Hozi veramente retornati, et hanno coudulo seco il caslelan di Leco a Milan per consultar con lui. Più olirà dice, che terza et quarta notte preterita, il signor Antonio da Leva era di animo di venir ad assaltar el campo de la Illustrissima Signoria, et si voleva partir da Milan per far tal effeclo a ore una di notte ; ma li lanzinech recuxorno per esser assaissimi amaiali, et quelli erano sani volevano tre page, altramente non volevano far fazion niuna. Se dovea venir li italiani, et spagnoli dizevano che erano pochissimo numero, nè potevano far simel impresa, benché loro dizevano che sapevano la zente de la Illustrissima Signoria erano amalala la più parte et pochissimi. Li spagnoli dizevano che se Alessandria se perdeva, loro voleva andar in el caslel de Milano parie, et parie in Pavia, li lanzinech in Como, et li italiani in Biagrasso. Et che il signor Antonio da Leva hanno messo per guarda alle porle de Milan li lanzinech, et tolti via li italiani. Uno zentilomo de Milan, apresso del qual li è un allra spia, ha mandato a dir che se ge remandi questa ad ogni modo, perchè cercheria via et modo de intender quel sarà tratà hozi nel consulto che se dia far, che poi per uno de dilli il manderà a dir il lutto, et se occo* resse cosa de extrema importantia, quella spia che è de lì venirà volando per far intender il lutto. (il La carta ì * 4 bianca.