44 9 MDXXVI1I, « derico di Bozolo, Venerdì passato, ben confesso et contrito, esser morto et non esser stato agravato da quei suoi dolori soliti più di tre giorni ; la morte del quale certamente è stala molto a cordoglio de questi signori, per quel che dimon-strano. Ha fatto leslamenlo, ma ancor non si sa a cui il lassa la roba et il governo de le sue gente. Il signor Paulo Camillo Triultio gionse Iteri qua per ultimar insieme cum questi signori il viaggio si ha da far, et per tutto hozi si ha da concluder il tutto. Li lanzichinechi che sono al Bondeno fra dui giorni hanno d’arivar qua, et per quel che se dice, risolutamente si levaranno verso la Romagna. Dice ancor il signor Paulo, che la Santità di nostro Signor ha hauto aviso, gli imperiali prepararse per ire verso il regno per l’armala nemica che è gionta in Sicilia, et fm hora essersi forse partili di Roma. Il conte Pietro Navaro è andato a la compagnia, et tutte le fantarie sono passale per Bologna in ordinanza et vanno verso Romagna, et al iu-ditio universale, questa genie par molto bona et 291» atta al combattere, di sorte che speravano vincer; che così Dio ne presti gratia. La artcgliaria si deve partir dimane pur verso la Romagna. Altro non c’ è sin hora. Per le prime eli’ io scriverò a Vostra Excellentia, daroli aviso di la risolutione del viaggio, et de la partila, el così successivamente ne terrò avisata Vostra Illustrissima Signoria. 292 El signor Paulo Camillo gionse beri. Riporla el parer del Pontefice esser si andasse per il camino di Toscana per tentare che per aventura se potrà accordare le cose di Siena con la liga, che saria la sua sicurezza et qucla di Fiorenza, demonstrando esser cosa falibile preocupare li inimici, quali disordinali stano in Roma al consueto, essendo fallo per noi una expedita diligentia verso ditta città, si come conveneria in tal caso. F.I che, quando a Monsignor Illustrissimo paresse pur di far il viaggio de la Marca già designato per andar nel regno per tirar li inimici a quella volta, si remelle a dillo Monsignor. Sopra di questo mollo si ha disputato, senza però risolutione. Par, Monsignor inclini a la via de la Marca, parendoli difficile la cosa di Siena ad reussir ; et credo non si resolva expeclando resposta di Franza, maxime non possendo esser qui li lanzehenech avanti tre l Diarii di il. Sakuto. - Tvm. ZLVI , GENNAIO. 450 giorni. Penso sua signoria non partirà a li 5 over 6 del futuro. Il signor Ludovico da Bozolo è morto in dui giorni. Di Bologna, a V ultimo Dccembre 1527. Di sier Alvise Pixani procuraior, da Todi, 293*) di 31. Come havia mandi» Domenego Vendramin suo secretario a Orvieto dal Papa con la lettera li scrive la Signoria noslra ; qual reiornato, referisse Soa Santità haverht hauto molto agrata, et li disse le nove scritte di sopra di spagnoli, et desidera cho Lulreeh vengi avanti. Item, scrive il favalier Caxalio ha fatto mal ofiilio con il Papa, dicendo la Signoria scrisse ben al duca di Urbin venisse a Roma a liberar Soa Santità ; ma quella non havia le zente da poter far tal effeclo; et questo ha fatto per mclter in gratia dillo Duca capitanio generai nostro, con il qual era alquanto in contumatia, et però il capitanio dillo ha manda ai Papa uno suo nominalo.....Item, scrive, come havendo inteso Ilironimo Anzoleli vicecola-teral la crealion di Zuan Andrea da Prato in colateral zoneral, si ha doleslo mollo che li meriti et fatiche soe sia stà prostergale, el non voi più servir ne far tal ofiilio. Item, scrive esso Proveditor et richiede licentia di repatriar, maxime venendo il procuraior Pexaro ; non perchè el sia amalato nè stanco di servir, ma vedendo suo liol Cardinal andato prexon a Napoli, non li par condecente stagi più per Provedilor in campo. Item, scrive, che li ianzinech sono li in campo, sarìa ben farli venir di qua in Lombardia senza tuorne altri, maxime venendo Lulreeh in quele parle. Item, scrive cho di le cosse di Ravenna el Zervia il Papa è sta slimu-lalo a dimandarla dal ^prolonolario Gambara, el qual parlando di questo con monsignor di Laulrech che li facesse render dille do terre, soa signoria disse che ’I Re lo havia manda in Italia per difender el liberar il Papa da spagnoli et non per romper la liga et far guera con li colegali per Soa Beatitudine, el che di questo bisogna prima parlar al re Christianissimo etc. Di Anglia, del Venier orator, da Londra, di 4 Decembrio. Come l’orator fiorentino noviter venuto havia hauto audienlia dal Re a Granuzi ; el qual ha ringraliato questa Maestà che la vuol che li Signori de Italia galdeno il suo, el lia ricomandalo al Re la sua excelsa República. 11 qual Re li ha riti) L» carta S9S * i biasu. 29