355 MDXXVII, DICEMBRE. 356 sono Ira specie et sede coli 1300 ; et li bnzarioli et galioli el altro hanno porta le barile con formenti, et non vin. Di Crema, del Podestà et capitanio, di 5. Avisa, olirà Ticino non si ha molione alcuna altra de li inimici. Si spera farsi la impresa di Lecho. Dio voglia la sucedi. Si ha la conclusione de I’acordo dei signor marchese di Mantova. Del ditto, dì 6. I nimici par Latino Arona con 5 pezi di artellarie, et si dubita di essa. Le zente di Parma con Lutrech non sono mosse. Ileri tolse combialo da me il conte Francesco da la Somagia, va a Parma orator del signor duca di Milan per ne-gotto la cosa del matrimonio. Da poi disnar fo Collegio di Savi! per dar au-dientia. Del procurator Pexaro fo lettere dì 6. Soli-cita li danari. El nota che se li è sta manda . . . Di Cassati, del Proveditor generai Moro, di 6. Nulla da conto. In questa sera, per le noze fate sier Francesco Sanudo qu. sier Anzolo el Governador di l’intradc in la fia di sier Hironimo Zane da San Agustin, foce una bella cena a parenti di la noviza et soi, dove vi fu da ... . persone, et soni et canti et baiar. Eravi 22 dono, 4 Procuratori, sier Francesco di Prioli, sier Marco Grimani, sier Velor Grimani, sier Antonio Mocenigo, et etiam io Marin Sanudo ne fui fino bore 7 di note. Fo in questo zorno in chiesia di San Stephano tenuto le conclusion per uno frate, qual fo late in stampa. Adì 9. Luni. Per le chiesie fu fato l’oficio di beri, che fo la Madona, però che in tempo di Avento et di Quaresima la Dominica non si poi far altra festa che del zorno; tamen li ofiìcii sentono, et le botege per la terra aperte. Ritornò sier Bernardo Donado proveditor a le biave stato in Istria zorni .... con ducati 3 al zorno per spese per far venir navilii con formenti in questa terra. Spesa butà via. Et nota. Sier Marco Contarmi stalo in padovana, fé la descrition di 3000 slera di formento per Ve-niexia; tamen non ne é venuti 1000. flora è in Trivisana. Vene in Collegio 1* oralor di Milan, con avisi di Lombardia. Vene l’oralor di Fiorenza, dicendo....... Di Parma, del procurator Pexaro, di 7. politila li danari, et......... Da poi disnar fo Collegio di la Signoria et Savii 230» per dar audienlia, et vene in Collegio il reverendissimo Palriarcha nostro zercha la chiesia grecha, qual per niun modo non voi assentir si fiizi dove la è fatfa. Adì 10. La matina. Veneno in Collegio li reelori venuti di Cypro, sier Andrea Donado stato Capitanio a Famagosta, in damaschili negro, sier Marco Antonio Trivisan stato Cousier in Cypro, in scadalo, et sier Piero Valier in paonazo per la morte di la moicr, stalo etiam Consier, el referile il Donado et il Trivixan, et zercha biave conciti-seno............... Dì sier Tornà Moro proveditor generai, da Cassan, fo lettere di 7. Come, havendo hauto licenlia di la Signoria nostra, torà la impresa di Lecho et spera obtenirla. Di inimici altro non c’ è. Di sier Polo Capello vicesoracomito in lo-cho di sier Alexandro Donado che’l Zeneral privò, da Livorno, di ... . Nara la fortuna à hauta Parmada francese el nostra ; la copia sarà di solo. Da Fiorenza, di sier Marco 1 oscari orator, di 7, zoè da Carigi. Che ancora non è intralo in Fiorenza per la peste. Manda la sopra scritta lettera, et scrive esser amalato. Desidera vadi il sue-cessor. Da poi disnar fo audienlia publicha in sala di Pregadi. Nolo. L’altra note fe’ parenzana più di 200 navilii di Istria in qua, tra li qual le galìe di Baruto et 8 nave, et non hanno questi grossi potuto intrar ancora ; ma li navilii picoli è intrali con assà for-menti da stera ... Tamen in Fontogo la farina vai lire 16 soldi 8, et quella di gran grosso lire 14. Da Brexa, di sier Ztian Fero capitanio, di 7, 231 vidi lettere par ticular. Scrive, questa sera è giunto il cavalaro che andò con il strenuo domino Maria da Castello a condur li lanzinech erano in Valcha-monicha a lo exercito nostro, et dice che beri a bore 20 zonzeno in campo et sono 200' boni ho-meni, da 30 arebibusieri, et da 40 in 50 con piche, il resto con spade; et che alcuni hanno la gorziera, et qualche brazaleto. Dice che ne l’andar dove alo-zavano manzavano di quello li era dato senza alcun rumor, el pan di meio el rave colle et castagne, per esser gran carestia iu quelle bande. Et quando fono apresso lo exercito, il clarissimo provedilor Moro mandò di le lanze a quelli che non ne ha-reano, et che introrono in campo cou bellissima or-