393 MDXXVII, DICEMBRE. 394 comenzarà a bater ut supra, et più che non dubita di la impresa niente, et è ben adverlilo di le gente sono fuori de Milano et nulla teme, et ha provisto a tulli li passi dove li inimici andar potesseno per soccorer, per esser quelli passi molto stretti, et ha etiam provislo con la armada sopra il lago, mediante il signor castellano de Mus. È sta scritto a li ‘ rectori de Bergamo et Crema fazino star gente del paese in ordine, per ogni bisogno che occorrer potesse. Il signor conte di Caiazo è stato fuori, et ha sempre circumdato li inimici con 100 cavalli lezieri et 100 archibusieri. Scrive, in questa bora è sta deliberato qui in campo, se li inimici non si parteno da Puzol questa nocte, che ’I conte di Caiazo et il 254* signor Cesare Fregoso con 300 homeni d' arme et 100 cavalli lezieri vadino di sopra via a Milano, et credo farano bona operatione over intrerano ; il che è cosa facile, overo farà che li inimici sentendo la sua andata muterano'proposito. Et s« li romperà il suo disegno, overo, non possando nostri intrar in Milano, sono rimasti molli homeni da bene amicissimi di esso conte di Caiazo che lui li farà venir di qua in lo fiostro campo ; sichè, o a l’una o l’altra via, la andata sua sarà pcrfetissima, o per infcrum-per il disegno de inimici, o per intrar in Milano, o per condur via quelli sono lì. In questa bora 7 post scripta. Li inimici che erano a Pozuolo questa noto si sono levati, et parte vano verso Milano et parte vano per socorer Lecho. Quello succederà avisarà. Di sier Alvixe Pixani procurator, provedi-tor generai, da Todi, vene lettere di 16 et 17. Come era stato a Orvieto col Pontefice insieme con il signor duca di Urbin capitanio zeneral nostro et altri et bona scorta, et andati quella sera a far reverenda a Soa Santità et ralegrarsi di la sua libe-ration. E1 Papa disse andaseno a riposarsi et poi li aldiria ; et il Capitanio zeneral andò prima a parlarli et volse uno aziò aldisse quanto el diceva, qual fu sier Domenego Bolani pagàdor, el qual iustificò tutti li soi andamenti, adeo il Papa restò satisfato. Poi, la malina di 17, esso Procurator andoe et iusti-ficó etiam, dicendo quanto la Illustrissima Signoria li havia comesso aleudessemo a la sua liberation, et la causa non segui l’efecto; sichè mostrò rimaner satisfatto, dicendo ha convenuto far I’ acordo per liberarsi, el non poi far di manco di scriver si dagi le terre, tamen : « Se non le darè, fè come vi par ; ma tutto è che Lulrech vengi presto, benché è mal che vengi a rumar li paesi ». Il qual li mandò uno in castello a dir non si acordasse, veria a liberarlo. Poi disse che 'i desiderava la pace et manda- rla in Franza et Anglia il prothonotario di Gamba-ra, el qual forsi passerà in Spagna^ et che ’I vorìa esser reintegralo del Sialo di la Chiesìa, dicendo, »Ita-vena et Zervia ne havete tolta et li nostri siili. » A questo il Provcditor disse lutto si havia fatto a bon fin ; con altro parole ut in litteris. Et nel partir suo, esso prothonotario di Gambara li disse la ferma voluntà del Papa è di haver Kavena el Zervia, nè niai si'farà pace altramente. » Soa Santità non ve I’ ha dillo chiaro, ma io vel dico da parte sua, et etiam si lievi le zente di le terre di la Chiesia. » A dì 22, Domenega. La matina, per tempo, 255 vene queste lettere : Da Cassan, di sier Tomà Moro provcditor zeneral, di 19, hore 4. Come in questa notte a bore 7 signifìcoe le nove si havea, et come Antonio da Leva zonlo a Pozuolo niente dimorò ma-subilo ritornò a Milano, et a le 6 hore comenzò a intrar la gente con gran furia. Stanchi et ruinati, il signor conte di Gaiazo el il signor Cesaro Fregoso e’I conto Alberto Scollo sono andati con cerca 200 cavalli tra lizieri et homeni d’arme verso Milano in cavalcata, ancor non sono tornali. Hozi si ha per lettere del colonnello domino Anlonio da Castello, come tulio il giorno si havia fatta baltaria et fatto gran rolla di muro di Lecho verso il monte, di sorle che presto si vederà la resolulione. Et che non potrano mai subslenlarsi per esser batuli da due bande, zoé per aqua da l’armata del castellano de Mus, qual è molto in ordine con 12 falconeti, olirà dui canoni hanno Imito da li nostri. Tamen gaiardamenle si diffondono el hanno amazalo uno bombardier et uno regazo forilo, el per negligentia de alcuni bombardieri inlrò il fuogo in uno baril di polvere et ha guasti alcuni guastadori, et la ballaria si ha fallo sotto uno cavalier per farlo minar, per haver in-formalione era debile ma’minalo el muro, el cavalier ancor si sta in piè. Quelli capi, el maxime mis-sier Anlonio da Castello coloncllo hanno deliberalo mutar parte de la artcllaria, et piantarla verso el mezo di la terra dove .designano per tutto hozi far la rolla et dargli la battaglia, perchè non bisogna perder tempo, ltem, scrive come sono avisali che tre bande de fantarie, zoé spagnoli, lanzinech et italiani alogerano questa notte passata a uno loco ditto Ugione lonlan di Lecho 8 miglia ; il che hanno per certo, et che 'I castellano ne fa tal provisione per via del lago, che non hanno alcuna dubitanza. Si liene vi anderà Antonio da Leva con tulio il suo potere da terra II colonnello preditto ha fatto pro-vision grande dove si puoi iudicar potesseno far la