617 notivi», torio etiam lui è intra in l’Aquila. Avisa, ha obte-nulo 50 mia di teren et *25 di largeza; sichè tutto 1’ Apruzo si ha haulo, excepto Surmona. Scrive zerca denari ; et come li 2000 nostri lanzineeh sono lì, dieno haver 3 p;ige. Item, alcuni stralioli quali non voleano ubedir, poco mancò non li tacesse apichar ; pur sedò le cose. Avisa che veniva per inlrar in l’Aquila il Viceré con 2000 fanti, 1500 lanzineeh et 300 cavalli ; ma, inteso uoslri esser inirali dentro, rifornirono via. 406 Ex litterìs domini Hironimi Ceresarii ex Theramo, die 14 Februarii 1528. Che Civita di Chieti s’era data allo ambasialor veneto a nome di la lega, dandoli oslagii et quanto ha dimandato esso ambasciator, con condition che snidali non v’ inlrasseno dentro, reservando la ca-pilulalion in disposition de monsignor de Lautrech. Et che esso ambasciator procedeva inalili pigliando quanto cavalcava amichevolmente. Che presa I’ Aquila se andaria a Napoli senza resistenza de imperiali, quali per avisi de 11, non erano ancora ussiti di Roma. Ex litteris datis Atri, diei 15 suprascripti. • Che Pietro Navaro havea preso per forza uii castello luutan da l'Aquila 25 miglia, nominalo Foreha de Pena ; che se teneva solamente la ro-cheta, et che sperava de haver quella Con mine. Che de l’Aquila erano ussiti quelli pochi soldati imperiali che vi erauo dentro, insieme con il marchese de Bilonte. Che quel di era giolito un genlilhomo de Franza che havea mandato el conte de Tenda, qual portava nova a monsignor de Lautrech esser giunto per mar 100 milia scudi che li manda il Ite; de che sua signoria é restala mollo satisfalla, che parea che più non dubitasse de sinistro alcuno. Ex litteris datis ibidem, diei 16 dicti. Che le cose del signor Sigismondo de Rimino erano conze con Nostro Signor in questo modo : che in cambio di Rimino Sua Santità li dava Ber-linoro cilà con tutte le sue iurisdilion, Sarcina cilà similmente con le iurisdition, el Meldola castello, el li ha reconfirmalo di poter goder suso el dominio de Rimino la dote di la madre con un’altra pos-sessiou apresso quello de la madre de valuta de FEBBRAIO. 018 6000 scudi, el li ha consigliato per via di Banchi 6000 scudi da maritar la sorella; quali fra termine de do mesi li liabia ad haver. De le dille cilà el castello è investito da Nostro Signor per lui et suoi heriedi ; et in caso che mora il patre, quello che. 406* godea ritorna a sui figlioli et alti posteri suoi. El perchè Mendula era del signor Alberto, se obbliga Sua Sanlilà dar un cambio a dicto signor Alberto. Nostro Signore havea poi scritto un breve ehe’l volesse operar che’l signor Sigismondo renuntiasse le ragion che lui ha in Rimano; il che non ha voluto fiire. Item, che’l conte Ludovico Rangon andava con il signor Sigismondo darli il possesso di le ditte terre, et poi esso signor Sigismondo dovea lassar andar il conte Ludovico a pigliar a sua posta il possesso de Rimino, non volendo che’l padre nè * fradelli li inlervenessero. Ex litteris eiusdem, datis Atri ut ante. Che quella nolte alle due bore era venuto nova che P Aquila si era resa d’accordo al re Christia-nissimo. • Da Atri, alli 16 Febraro. 407 Longavale è parlilo da Roma el va in Franza, el con lui va lo episcopo di Pistoia. Spagnoli si univano in Roma per andar nel regno senza lanzchenech ; però la pratica de quelli si spera liabi a reuscire. Gionseno li 100 milia scudi di Franza, olirà li quali il Ite ne ha fallo rispondere per Fiorenza 20 milia,.et 10 milia ne han mandalo piasenlini. 11 conle Pietro Navaro prese in quel de l’Aquila circa 15 caslelle, tra le quale prese Foreha di Pene per forza, dove ha ritrovalo polvere et arlelaria asai. Il Pontefice ha dato alli signori de Rimano per manlenir quanto egli ha promesso mirala de 2 milia scudi, li loci di Berlinoro et Breudola con certi altri loci sottoposti alli dilli in territorio di Rimano. In questa bora terza di notte sono gioliti li ad-visi, P Aquila esser resa come si expelava. Li cesarei, cioè lanzchnech, con promessa del principe di Oranges circa li loro pagamenti erano usili di Roma et fallo molti bulini per li loci cir-cumvicini ; et fallo il primo allogiamenlo, vedendo non haver denari, si sono ritornati dentro di Roma.