CI MDXXVII, SETTEMBRE. 62 signori. Di quanto seguirà per l’avenire, sucedendo altro, ne sarete avisato. 40') Summario di una lettera di V Agnello, data dal campo di la lega a Sterpeto, a li 9 di Septembrio 1527. Lo allogiamento che li maeslri del campo an-dorono a veder verso Fulignonon era al proposito, et però hoggi.siamo venuti qui a Slirpeto, loco distante da Sise circa tre miglia, et tutto lo esercito allogia cominciando in questo loco et andando fin •a le città. Francesi sono vanguardia, fiorentini la ba-taglia, et venetiani retroguardia. Non si moveremo di questo allogiamento fin tanto che vi sarà il modo del vivere, overo che se intenda che imperiali facciano altro. Juliano Leno è ritornato da Roma, et dice che il Papa a la partila sua stava di meglior animo del solito, et che il Viceré si aspectava a Roma, qual veniva con intenlione di far liberare Sua Santità, in caso che lei voglia dare segurtà di pagar li 250 milia ducali fra il termine di tre mesi ; ma che lei dice non volerlo fare, et che per questo et per non haver voluto imperiali obedire a la prima commission che vene da lo Imperatore circa la libe-ratione di Sua Beatitudine, si crede che non la de-bano relaxar fin che non venghi novo aviso di Spagna, per mostrare che quello che hanno fatto in disobedire a Sua Maestà 1’ hanno fatto con causa. Esso Juliano è a Perosa ; ma lì starà poco per esser mal veduto dal signor Malatesta Buglione, il quale si dice haver mandato per il goverualor che lì era prima, et questo per non voler che vi stia esso Juliano. 11 Soranzo scrive haver preso per forza certo casteiro dove erano dentro circa 50 archibu -sieri de li nemici, li quali sono stati svalisali parte, et parte tagliali a pezi. Esso Soranzo insta che se li mandino i 300 lanzchinech, li quali domani se gli inviarano. Quel povero gentilhomo del conte Gu-lielmo Mulaspina è morto da peste nel campo de nemici. Qui se hanno aviso che li reverendissimi cardinali che sono in libertà, quali solevano stare a Roma, vogliono andar a slanliar a Manica. 41*) Da Crema, di sier Andrea Loredan podestà et capitanio, di 13 Septembrio. De l’exercito de qui non e’ è cosa alcuna, salvo che quantunque siino nel più forte allogiamento del mondo, moreno da paura, di sorte tale che per le gran guardie si fa, (1) La carta 39* ò bianca. (2) La carta 40* è bianca. quelli soldati intendo esser mezi morti. Itetn, manda una lettera del clarissimo Pexaro. Copia di la lettera di sier Piero da chà da Pexaro procurator. durissime tamquam frater honorande. Alegrisi la magnificentia vostra, che col nome di Dio siamo convenuti con questi cesarei che sono dentro di la forte città di Alexandria, che ne consfc-gnarano la ditta città, ne la quale entraremo hogi con patti che per altre mie lo dinoterò a vostra magnificentia, a la qual mi ricomando. Di campo sotto Alexandria, il giorno 12 di Septembrio 1527. A dì 15 Septembrio. La malina fo porlà in Collegio alcune polize trovate sora le cedule ha fatto poner l’inqnisitor in diversi lochi, zoè alcuni casi intrigati, con lellere di sopra che diseva di sco-munego Papa Clemente (?) et allre parole. Fo dillo, incerto auctore, esser nova che’l Vaivoda era in campagna con 25 mila tra cavalli et pedoni con aiuto de turchi, et il re di Boemia arciduca di Austria è vero intrò in Buda, ma poi ussite l'uora. Di Crema fo lettere di sier Andrea Loredan podestà et capitanio, di 13. Con l’aviso haulo di Alexandria, et che inimici sono in Pavia mandavano.le viltuarie con furia in Milan, che sa-rìa segno si volesseno far forli in Milan. Del campo, del Proveditor zcneral Contarmi, da Marignan, di 13. Scrive zerca quelle occorenlie et tal nova di Alexandria, et si tien Lu-trech verà di longo a luor Milan. ltem, vidi lettere particular di ditto campo, dì 13. Come in quel zorno, a bore 13, erano zonle lettere del clarissimo Pexaro che avvisava Alexandria esser resa et ogniuno salvo l’haver et le persone, et che li lanzinech erano lì debbino andar a caxa soa, et possano andar a bandiera spiegada, et che lo illustrissimo monsignor di Lutrech li debba far acompagnar. Et si dice nel campo di là et qui si aferma, che dilli lanzinech resterà no et si conzarano col campo di la liga. Da poi disnar fu Gran Conseio, et fu il Sere-nissimo. Fo publicà per Bortolomio Comin secretano del Conseio di X,la condanason fatta a dì3 dell’instante, (1) Lb carta 41* è bianca.