483 MDXXVHI, GENNAIO. 484 Fu mandalo in questa sera ducali 4000 al pro-curalor Pisani, el ducali 4000 al provedilor Moro a Cassan. 313 Die 14 Januarii 1527. In llogatis. Sapi ente s Consilii, Sapientes Terrae firmae. Se alrovano debitori a POficio nastro de le biave per conto di perdeda di datii per summa di lire 51 milia in suso, per li datii di Panno 1525 el 1526, de li qual non è sta fata nè se fa execulion alcuna. Et essendo molto necessario il bisogno del denaro per le presente importantissime occorrentie, è ben conveniente trovar modo che ’1 danaro de la Signoria nostra sia recuperato ; però ; L’anderà parte, clic per autorità di questo Conscio sia preso, che se quelli che sono debitori al ditto Officio pagerano fra termine di mexe uno pro-ximo la metà del debito loro et P altra milà fra termine di uno altro mexe, possino pagar senza pena alcuna ; el non pagando fra ditto tempo, siano a quella inslessa condition che sono li debitori de datii persi a P oficio nostro de le Kason nove, pagando con pena de 10 per 100, et dovendo esser astretti come sono loro; et li danari che se scoderanno siano applicati a le presente occorrentie. De parte 140 De non 5 Non sinceri 3 Die 13 Januarii 1527. 141^ Domenego Zaratin mandalo in Hongaria per intender li successi di quele bande, retTerisse esser andato per la via di Austria, et da Viena andò a Buda, che fu a dì 12 del preterito, dove è stato giorni 10 in cxpelation di la venula del serenissimo re Zuane olim Vayvoda, qual tandem, al suo partir, che fu a dì 22 del preterito, zonse apresso Agria cum 20 milia persone ; nel qual esercito sono as-saissirni ursari che sono cavalli lizieri, come dicemo nui, stralioti, et il resto sono aydo che sono fanti a pè : dove li aspectava ctie '1 se giazasse el Danubio per venir di qua cum el suo esercito a trovar el serenissimo archiduca de Austria, qual è a Strigo-nia cum 3000 persone, parte cavali, parie fanli, (i) U carta 313 è bianca. quali lui haveva assoldati adesso per lo advenlo del serenissimo re Zuane ; perchè prima lo Archiduca havea licentialo tutte le sue gente. Et che ’1 daseva 4 raynes per paga a li fanti, che sono lanzchenech, et a li cavalli solamente raynes 3. Et che in Buda ge sono da 400 lanzchenech, et in Pesi, che è per mezo Buda de là del Danubio, ce sono 300, quali stanno li tulli a nome del principe Ferdinando. Et che ogni giorno questi lanzchenech moreno a modo cani, caminando cascano in terra ; et che in queste do terre, scilicet Buda et Pesi, moreno mo’ 15, mo’ 25, mo’ 30, al zorno ; et dice haver visto questo cum li suoi ochii, el così caldi IL revolgono 6, 7 in uno linzuol et li sollerano. Dicono, che questa mortalità procede per li gran fredi che i patiscono, pe-rochè di quele do terre, Buda et Pest, non hanno sluve da scaldarsi, per esser state già ruinate et brusate da turchi. Et che ’I serenissimo Ferdinando ha mandato nel castelo de Buda una estremità incredibile di viclualie ; et che’l si diceva che, passate le feste, el voleva inlrar in Buda, che indica che ’I se voi defender dal Vayvoda, non già per star in Buda per non esser quela forteza da lassarse obsi-diar, ma por subministrar al suo esercito, perochè el dubita che se ’I Danubio se agiazasse, el non poiria far più venir viclualie da Viena zo’ per el Danubio, perchè per terra -el Vayvoda ge loria la via de le viclualie. Et che già el pan et vino era mollo incarido in Buda et Pest, et che lo Archiduca aveva già facto meter a man le viclualie che sono nel castel ditBuda, faeendonc vender aziò non si patisca, perchè non pono haver altre victuarie, perochè el Vayvoda li ha messo le poste per tutto ad obviar le victuarie, perchè questo Ferdinando è mollo umbroso di haver esploratori del Vayvoda apresso de lui, el che ’I fa ogni inquisilion ; et che qualche volta el ge ne ha trovati et li ha facli inrotar et apicar. Et che per il paese el fa gran iuslitia et se fa mollo temer. El che ’I fa batter monede grosse da 12 carantani P una, et soldi hongari. Et dice che P erano venuti 4 ambassatori del duca de Moscovia al prefato Archiduca ad denotar bona amicitia, et che lui Domenego li ha veduti in Viena ; dove gionti, uno di ossi si fece baptizar secundo la nostra fede. Et che etiam per innanzi, quando el Principe era in Buda, li vene uno ambassator Valacho ad esso Principe, per quanto si diceva perii vulgo, per 314« indicarli bona amicilia ; ma non scia el certo per qual causa, nè scia dir de qual Valachia el fusse. Et che il magnifico Petro Pereni, fu Boi del qu. Pala-tin morto che era sta facto Vayvoda do Trangylva-