513 MDXXV1II, GENNAIO. 514 di Arimano. Nè per bora s’è inleso allro, salvo che il signor Sigismondo suo Ggliuolo dimanda, per quanto si dice, a monsignor Lotrech nOOO ducati per la sorela da maritar et 4000 ducati de intrata, 2000 per il patre et 2000 per lui, volendo le secu-reze sue o per la Maestà del Re ; et che monsignor Lotrech lo fazi assicurar a persone idonee, perchè non si vole comeler nè confidar ne la parola di Nostro Signor per havergli mancato ancor altre volle ; et facendosi questo che lui darà Arimino, non si facendo vole aspetar più presto di combaler et morir signor, che vagare povero come sin hora ha fatto. Et ha fallo provisione dentro di vituarie et di genti per tal effeto, accadendo. Dimane monsignor Lulreoh procederà inanti sin a Santo Arcangelo. Io credo debbia li assettare il caso del signor Sigismondo, a comune iuditio secondo l'ha domandato a sua signoria, per non haver animo di far demora sopra il particular de Arimino, ma cavalcar di longo. Di Santo Archangelo a li 18. Monsignor Lulrech è venuto oggi a Santo Archangelo, dove è stato occupato cerca le provisioni de Arimino, perché il signor Sigismondo voi aspetar il combatter ; et hoggi ha fallo tagliar il ponte di Santo Juliano eh’ è sopra a la muraglia, et ha ferito el svalisato alcuno di quelli de monsignor Lulrech, unde Monsignor è molto exacerbalo con-tra lui, et crcdesi che cosi presto non si partirà per tal rispetto. Il signor PandoITo se partile beri da Monsignor non molto satisfatto, el continuamente Monsignor et il conte Guido sono siali in consulto el in cambiare sii doi giorni. Di Santo Archangelo a li 19 ditto. Ragionando heri con monsignor illustrissimo di Lolrecho, mi comisse eh’ io avisassi a Vostra Exce-lentia, che questa notte il signor Sigismondo di Rimini esser condesceso al voler suo non obstanle la resislentia che iacea in non voler restituire Ri- • mano a la Santità di Nostro Signore senza le con-ditione che ne le precedente mie ho scritto a quela, el il prefato Monsignor gli promette far haver 1000 scuti de entrata et 1000 al patre da Nostro Signor, et fargli maritar con honorevol conditione la sorela. Così dimane partirasse verso Rimini, non dimorando ivi più che un giorno, ben risoluto cerca questo caso. Per le ultime che soa signoria ha de li impe- I Piarli di M. Sascto. — Tom- XLVI. riali, quelli sono ancor in Roma con maior disordine fra loro che prima, non observando obedienza a li loro capitani, el facendo più male che mai, né se dice quanto habbino *a fare ; onde il prefuto monsignor di Lotrech è de animo che loro non sappino la venuta de soa signoria fin qui, sì per questo, si perchè hanno lutto il mondo per inimico ; per il che ctim diligentia procederà inanti al suo viaggio sin tanto che ’I non intenda allro in contrario de li prefali imperiali. Il signor marchese del Guasto è partito di Roma non molto satisfatto cum il principe di Orange, tal che quell soldati hora minaziano a uno, bora a uno altro di queli capitani ; per il che Monsignor dice haver animo de andar nel regno senza molto obstaculo, et meglio sin a otto giorni 10 saperà, che sì vederà più chiaramente li andamenti di essi imperiali. Da Rimino, a li 20 de Genaro. Hozi è arivato monsignor Lotrech in Rimino quietamente ; acordale tutte le dimande del signor Sigismondo ; per dimane se aflirmerà qui, poi an-derà a Pesaro. Da Rimano, a li 21 ditto. Non obstanle a quanto scrissi a Vostra Exce-lentia da parte di monsignor ¡lustrissimo di Lotrech circa a la declaratione di Nostro Signore in suo favore conira li imperiali, nondimeno li pare mandar 11 signor Paulo Cimilo Triultio ibi Sua Beatitudine ancor per tal efieclo, el perchè Soa Santità in lutto habbia a declararse conlra li prefati imperiali, el se risolva di la mente o amico o nemico a questa santa lega, perchè lui intende voler proceder de questa manera con Sua Santità come hora l’ha fallo se’l non è amica di la prefata lega el nemica di cesarei (sic). Et cusì in posta cum diligenlia anderà dimane el prefato signor Camilo, et ritornerà subito. Similmente il conte Guido Rangone va da Soa Santità per questo medesimo eflecto, ma maiormenle per far confirmar zerca a le cose de Arimino quanto le ha promesso Monsignor al signor Sigismondo di Rimino et al palre, il qual hozi é ritornato da Monsignor, et pare che l’babbi olenulo di star in Rimino sin tanlo che sii scoperto o per la lega o per li cesarei. Che quando el fusse per la lega et voglia osservare li capitoli al patre et figliolo, che li prefati signori habbino a partirsi ; quando per li imperiali, che habino a star in casa. Et fra tanto esso 33