403 MDXXVll, DICEMBRE. 404 le cause di Salò et di la Riviera al Conseio di Savii, et alditi li oratori di 1’ una et de 1’ altra comunità, per tanto, per ultimar queste differentie sia preso che per il Collegio siano clccli 20 nobili nostri del corpo di questo Conseio et di la Zonta, quali si de-bano redur a palazo, et aldir le parie, per 15 almen di loro sia expedide, et non venendo, siano apontali et pagi ducati 5 per pena ogni zorno che i non se redurano, ut in parte. Ave : 144, 10, 3. Fu presa. Et licentiato Pregadi a hore una di note, restò Conseio di X con la Zonta, credo per far provision di biave. Et la Zonta non era in ordine ; mancava far in luogo di sier Alvise Malipiero si caza con sier Gasparo Malipiero è intrato ordinario, unde ter-minouo far scrulinioel far uno in suo loco di Zonta. Erano 25 a balotar, tolti numero .... rimase sier Nicolò Bernardo savio del Conseio, el qual non era li. Et li Savii andono a casa ; sichè non si fo in ordine. Et licenliato la Zonta restò il Conseio di X semplice, et fono sopra taiar imo spazo di prfcsonieri. 260* ltem, fo leto una lettera senza sotoscrition, che diceva gran mal di sier Zuan Pisani podestà di Vicenza, qual non feva iuslitia. Tamen la lege vuol che tal lettere senza sottoscrition non siano lete ma brusate, se non in materia de Stado. A dì 24. La malina, non fo alcuna lettera da conto. Vene l’orator di Milan, dolendosi di danni fa le nostre zente su quel del Duca et si scrivi etc. ltem comunicoe li avisi di Lecho, sicome nui li havemo hauti. Da poi disnar, il Serenissimo andò in chiesia a la messa, con li oratori et deputati al pranzo, et con gran fredo siete (ino hore 3 */a di notte. El la porta granda di la chiesia serata per el fredo. In questa malina, in do Quarantie criminal et ci-vil, per sier Anzolo Gabriel olim Avogador di comun senza altra citation di le parte, messe, alento beri fusse preso di procieder, et condanà Raion de Gri-gis nodaro qual par facesse il falso codicillo del qu. sier Mafio Bernardo in danno de la Scuola de San Rocho, per tanto el ditto codicillo con omnibus inde secutis sia taiato. Ave: 44 de sì, 19 de no, et 5 non sinceri. Et fu preso. Di Pranza, fo lettere da Paris, di VOrator nostro, di 11 di l’instante. Del zonzer lì a la corte, venuto di Spagna, monsignor di Zenevre barba del Re, el qual ha portalo tre partili zerca • el Stato de Milan, perché del resto si serà d’acordo. Il primo, che questo Duca 1' habi in vita, et poi la sua morte sia di chi de iure ; el secondo, che si toy uno per parie a iudicar si 1’ ha falito ; il terzo, chi ha si legna sul Slado de Milan, benché non lo dica, ma lui Orator pensa sia questo, et questo lui ha inteso per bona via. ltem, ha parlalo esso Orator nostro al re Christianissimo, qual li ha ditto l’Im-perator non voi paxe et bisogna farli bona guerra et non mancar, prometendoli mai é per far alcun acordo senza la Signoria nostra ; con altre parole molto optime ut in litteris. De Inyalterra, di sier Marco Antonio Ve-nier el dotor, orator nostro, di 27 Novembrio. De qui non è altro che pesse; ma è gran carestia di tulle cose et maxime del pane, nè per alcuni mesi se poi far provision per li mari agiazadi che à pur le insule de Oferling, nè è bona saxon, et di qui è mazor fredo de l’anno passado con neve assai. Qui si aspecta el ritorno di oratori di questo Re che parlino di Franza ; è al mar, per el tempo calivo se ne stano lì, etiam ancora maestro Pons che fu in Spagna per questo Re quando andò il vescovo di Terbe. Questi del Conseio spesso si riducono imo ogni zorno; zanze per boca di mercadanti vano. 261 atorno, che se sarano vere fra pochi dì se ne vede-rà. Io per non haverle da loco sicuro non le scrivo. Unde per questo l’orator fiorentino eh’ è qui, in posta venuto zà 8 zorui, non ha possuto bavere audicnlia essendo sta rimesso ad esser cum la prima audientia con il serenissimo Re. Il Gran maestro, • quando parti de qui portò danari per dui mexi di la conlribution fa questo serenissimo Re in Italia, el questi hanno mollo insta esso Gran maestro che conforti el Christianissimo re per alcun tempo lassar li sui lìoli in Spagna et far la guerra gaiarda ; di che ne venirà, che non essendo solicità Cesare a rehaver li Pioli, et vedendo farsi bona guerra, desenderà facilmente a la pace, da tutti desiderala molto per non poter più spender. Che Dio la fazia presto. Del ditto, di 29. Come erano zonli li oratori di questo serenissimo Re stati in Franza. ltem, che de lì è grandissima carestia eie. Da Fiorenza, di sier Marco Foscari ora- 262') tor, di ... . Come, dubitando quella parte che regna contraria a’ Medici di qualche novità in la terra, esseudo il Papa a Orvieto, haveano electi 800 di quelli di la terra, di quali a zornata haveano dato licentia che 60 dì loro portasse arme, et de questa falione che portasseno le arme, ltem, ha- (1) La carta 2<>1 ' • bianc».