57 MDXXVII, in perpetuo non mettendo ballota, et habbi di prò-vision ducali 200 all’anno in vita soa di una can-zelaria che li sarà assignata, et se ’I sari secretano, habbi la dilla provision et sia ipso facto admesso o venir in Pregadi ; con altre clausule, ut in parte. La qual dia esser ptiblicada nel primo Conseio di Pregadi; con altre clausule. Vene in Collegio l’orator di Milan, iusta il solito. Vene l’orator del duca di Ferrara per le cose di Codignola. Vene il Legato, et foli ditto zerca Codignola, però che 'I duca di Ferrara voria luorla per lui. Il qual disse è bon si toy per la Chiexia, con altre parole, et scriverà a Bologna. Da poi disnar, fo Conseio di X con Zonla ; ma la Zonta non se reduse il numero et fo licenliada, et restò 11 Conseio di X semplice su certi monetarii, et niuna lettera da conto fo hozi. A dì 8, Domenega, fo la Madonna. La notte et la malina fo grandissima pioza. El Serenissimo pur vene in chicsia di sotto via, con li oratori, ex-repto Franta et Fiorenza, et pochi zentilhomeni, zerca 15. Et aldito messa, andò il Serenissimo con il Collegio di suso a lezer le ledere. Di' sier Piero da chà da Pexaro procura-lor, orator, di 4, hore . , apresso Alexandria in campo Come haveano apresentà le artel-larie el comenzà a trar da do bande, et si haveano roto li zochi, adeo erano soprastali a trar. El che monsignor di Lutrecb si havea dolesto con lui Pe xaro, il qual ha via provislo et si aspectava zonzese cerle artellarie altre, col fiol del signor Jannes. ltem, si doleva di guasta lori che non veniva ; el altre parlicularità ut in litteris. Di campo, da Marignan, di sier Domenego Contarmi proveditor eeneral, di 5, hore 2 Come havea aviso da Milan, che’l signor Antonio da Leva havia fallo venir le zelile di Pavia in Milan, el par volevano venir ad assaltar il nostro campo, et chi dice a tuor Bergamo. Et per uno fante venuto di Milan in campo, dice, come stava con un homo U d'arme in Milan, dal (qual) sentì dir che Venere a di 6 il signor Antonio da Leva voleva far una impresa per la qual sperava liberar Italia ; il che inteso, consultalo col signor Janes, havia scrillo et solicità al conte di Caiazo venisse presto de lì con le zentc l’ha et li fanti nuovi, ltem, el signor Zuan Lodovico Palavesm venisse, et altre zente, et slarìa la notte occulalo, facendo far bone guardie, et non manca di far provision, ancora che in dillo campo ne siano assaissimi amaiali. SETTEMBRE. 28 Et per lettere del ditto campo, di 5, da Antonio di Castello, particular, qual scrive cussi de novo: Sta matina a bon bora liavemo sentilo battere Alexandria, che è segno hanno piantato le arlellarie. Genie che vien di là dicono, che li nostri erano intrati in le fosse di Alexandria, el quelli di dentro tiravano poco et speravasi bene. Questi de Milano, liavemo havuto questa sera da gente che veneno di là, che Antonio da Leva ha sunalo lutte quelle gent'1 che pò sunar insieme. Ha lassato pochissima guardia in Pavia et in altri lochi. Questo è uno signal che ’1 voria far qualche cosa. In questa mattina se intese, questa notte seguite un caso, che per Novello capitanio di Rialto fu preso un ladro qual voleva robar carne in pezi fuora di la becaria per le fanestre, non so il modo, el preso et ligaio, fu posto in certo loco sodo le Dra-perie, et andati li oficiali a far la zerca atomo Rialto, 11 altri dormendo, si disligò et con la instessa se apicò, si dice, lui medemo. Da poi disnar, fo Collegio di Savii. Et vene a hore 24 lettere di campo, da Ma-rignano, del proveditor generai Contarmi, di 6, hore .... Come revocava lutto quello scrisse heri, et inimici non sono ussiti di Milan perchè li lanzinerli non hanno voluto venir; et altre particu-larilà. Et manda una relation di uno partito hozi da Milan, la qual sarà qui avanti posta. In questo zorno, prima in cbiesia di Frati Me-nori in coro fu fatto un atto et principio per inlrar in«l’ olìcio di inquisilor di maistro fra Paulo Ziani frale di quell’ordine et valente predicator, in loco del Pixani, ha cornpido. Et prima sentalo, fece una predica zerca la fede, molto degna, et qual sia 1’oiì-cio di la inquisilion, et fatta lezer l’autorità sua, eleclo dal capitolo de la provinlia con autorità di la Signoria et del Patriarca, era lì il suo vicario et 12 populari soi, compagni a tal inquisilion do no-dari el uno capitanio Novello et uno officiai ai qual su i Evangelii dele sacramento, et posto li capitoli a stampa, ut in eis. ltem, in chicsia di S. Zane Polo, Alexandro Zi-liol nodaro di Canzelaria tene conclusion in leze, qual è più zorni le fece stampar el ponerle per ludo. Et fo disputalo per alcuni dottori zoveni in leze, et per lui rispose. Vi fu assà patrici invidati, tra li altri sier Daniel di Renier Cao di X al presente, del qual è suo favorito. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 5. Scrive, in Alexandria sono da 600 in 700 lanzche-nech, i bandiere de italiani col conte Albrico al