505 MDXXVHI, GENNAIO. 506 de far corere le strade per impedire le victualie a li inimici, che certissimamenle dico a vostra signoria, che pochissime ge ne vano da banda alcuna, et però comenzano aparire. Per diversi reporti che ho. non li possiamo per il presente farli altro mal, si per li mali tempi, come per esser loro in lochi forti et molto più di noi. Io non manco di continuo levar tutta la victuaria de le vile et casteleti di II quali loro facilmente se potriano prevalere, et la conduco de qui dove nui se ne prelevaremo. Io ho aviso che il conte Filippo Tornielo dimostra (ar 328* preparatione per voler venir a certi casteli che noi tenemo con 1* artelaria, perchè molto li impianto che le victuarie non li pono andare, et anche lui pensando trovarli pieni come erano. Io li fazo tuttavia volarli di victuarie, et anco li ho previsti de sorte, che se coloro che son dentro, quali ho messo, faranno suo debito, come spero, il conte Filippo so ne pentirà d’esserli andato, benché credo non farà tante cosse come lui djmostra voler fare ; benché egli è forza ad non star cussi per le victuarie che gli mancheranno. Per due altre mie ho scritto a vostra signoria, che le cosse de Lomelina et de Milano consistono in ruinar li inimici, et che 'l potesse far venire de qui saria bona cossa ; chè seria total ruina del signor Antonio da Leva quando quele gente italiane con il conte Filippo Tornielo veniseno a la devution de la Illustrissima Signoria nostra ; et penso, quando la Illustrissima Signoria li volesse dar eondilione honorcvole, che lui veneria ■' et però parendo a vostra signoria che ’I sia al proposito pratichi tal cossa, io lo farò voluntiera purché sapia la Illustrissima Signoria esser contenta. Et del tutto vostra signoria me ne dia aviso quanto la voìe che io operi ; et tanto farò quanto la mi comanderà. I lanzinech sono anchor a Gaia, et tutti li altri italiani dove che erano. Il signor Fioravante, da Castroli, qual tien confidentia, se ha excusato non .volere acceptar dentro li nostri cavali perché dice esser del marchese di Vegevene che quando I’ havesse-mo, seria mollo al proposito lenirli dentro 50 cavali. Ho mandalo gente per tutto per intender li andamenti de inimici, et quanto me reportarano ne darò aviso a vostra signoria, regolandoli d nostro quartiero. Sempre a la bona gratia de vostra signoria racomandomi humilmente. In la passata notte, ho havulo etiam aviso li inimici esser messi insieme cum dui pezi de artelaria cl dui falconeli, et dissegnano voler andar a alogiar al Borgo. Lanzinech non so quelo farano; ben dico a vostra signoria esser provisto a questi lochi no- stri ; et quanto faranno avisarò vostra signoria, a la qual iterum mi racomando. De Mortara, a li 16 Januarii 152S, bore 16. ■ Sottoscritta : Servilor de Vostra Signoria Cesare Fiieooso. Da Ravenna, di sier Alvise Foscariprove- ^ difor, di 19. Come questa sera è zonlo in questa terra, et per quanto, mi ha ditto uno suo, che mi è venuto a visitar da parte di sua signoria, li figlioli se voleno diffender et morir signori (di Rimini) più presto che andar più ramengi. Dice che hanno ne la città 1000 fanti, 80 cavali legieri et 40 pezi di arlelaria; ma lui Provedilor lien che a li bisogni non saranno tanti, che sarà con desolation di quela città. Da poi scritta, ho havulo aviso che non heri sera ma l’altra, gionto che fu monsignor di Laulrech a Santo Archangolo, mandò uno trombetta a dimandar la città. El signor Sigismondo, eh’é'dentro, (diede) diverse risposte su et zoso, el credesi che hozi sarà sta messo fine a la pratica, et che l’ussirà de la citlà, ben con qualche suo beneficio. Da Salò, avisi. Come, a di 14 in Trento fu fato festa grande per la viteria hauta per il principe Ferdinando conira il re Zuanedi Hongaria, el quelo fato prexon. Item, che a Trento erano zonle et sta condutle 2000.... di grano, che sono 4000 stara. Et che si preparava fanti, et che si feva molion di guerra. Et che ’I Principe haveva Irovà 60 milia raynes, et che al tulio per carlevar sarà in Italia. Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonla ; et prima fo expedito sier Alban d’Armer era vice-soracomilo con suo fradeto, qual fo fato venir de qui insieme con suo padre ; et ledo il processo fu assolto. 13 di asolver, 8 di no, 4 non sinceri. Fu preso una parie, che li zoveni possi, depositando ducati cento, over donando 50, il qual im-presiedo sia per anni 4 a la cassa del Conseio di X, possi, havendo anni "18 haver la pruova di 20 et venir a Conseio ; et havendo 20 babbi la pruova di 25, come fu preso altre fiade. Itevi, fu preso uno merchà del sai a Bergamo per anni 3, el qual dà contadi ducali IO milia a scontar tanto a l’anno, con darli tanto sai. Itcm, fu fato uno Provedilor sora le biave, in luogo di sier Andrea Juslinian procurator si ha excusado, per far mercadantie di biave ; el rimase sier Francesco di Prioli el procurator, da sier Marco