55 MDXXViI, SETTEMBRE 56 magense et quelli del Conscio regio, quali voriano la Signoria pagasse li lanzinech. El su questo scrive parole hinc inde dictae. Item, il Re non] era ancora tornala 11, et era venula la nova di Zenoa, qual il Cardinal l’liavia hauta molto cara, et cussi quelli dii Conseio regio. Item, haveano mandato in Spagna a l’Imperador a anontiarli la paxe fatta et publicala fra quelli reali, et volesse venir a la pace. 34 Da Udene, di sier Zuan Moro luogotenente di In Patria, di 9 Septembrio 1527. Manda questa lettera hauta da la comunità di Gemona, di 8 ditto : Magnifico et clarissimo, etc. Hozi è arrivato qui uno mercadanle da Vilaco, el qual è partito de 11 a dì 6 de l’instante. A quello dimandai che nove fusseno di Ilongaria. Rispose, in quello zorno quando lui se volse partir esser arrivato uno corier, el qual hozi 15 giorni el se partite da Buda, el la persona del Principe era in Buda el non era per andar più avanti cum sì poca gente. Dice non haver olirà 15 mila persone, et lo Principe personaliter doveva ritornar a Viena per non si confidar con sì puoco numero di gente esser seguro. Dimandato dove el diceva alrovarse la persona del Vayvoda et cum quanto numero di zente, disse esser in Alba Regai, vel lì puoco distante, con qualche 4000 persone. 351) Vene l’orator di Ferrara, per il qual fo mandalo, et il Serenissimo, consulente Collegio, li disse meravigliarsi molto che 'I suo signor Duca, sapendo la liga haver deliberalo a tuor Codignola di man di spagnoli per beneficio di le terre del Papa, essendo il nostro catnpo attorno, habbi fallo levar le sue insegne, dicendoli scrivesse al suo Duca non volesse usar questi termini, perchè al tulio volemo haverla. F.I qual Orator disse scri-veria hozi il tulio al suo signor Duca. Vene l’orator di Mantoa, solicilando la libe-ntion di quelli 500 stera di fermento, fo retenuti a Chioza, el fo ordinalo le lettere a Chioza, siano lassali andar. Da poi disnar io Conseio di X con la Zonla, el fono sopra le cose di formenli, perchè li for-menli eresse, vai il menudo lire 12, il grosso lire 11, el pochi ne sono. El fu preso scriver al Capitanio zeneral et tulli (1) La cartt 31* è bianca. •li reclori nostri da mar sotto grandissime pene, non relegni alcun naviglio di formenli, ma li lassi venir di longo in questa terra. Item, fono sopra una parte posta per i Cai di X, che Nicolò Barbaro empiiamo del lago di Garda sia quello expedissa li contrabandi che ’1 troverà in Lago, etc., ut in parte. Et a l’incontro, sier Daniel Moro el consier, messe che ’1 dovesse far il processo et inquisilion, et li rectori di Verona poi expedissa ; et fo disputation. Hor fu preso che’l venisse in questa terra et poi si trattarà la materia eie. Noto. Vene in questa matina in Collegio sier Zuan Pixani di sier Alvise procurator et provedi-lor zeneral in campo, fradello del reverendissimo Cardinal Pixani, dicendo il Papa haver dato a suo fratello Cardinal il vescoà di Viena, che è vacado, ha inlrada scudi 6000 et più, pregando il Serenissimo voy far scrivere una lettera in Franza a l’Oralor nostro pregi il Christianissimo re che voy farli dar il possesso. Et qui sier Francesco Bra-gadin savio dii Conseio disse si poteva farla. Sier Daniel Moro el Consier disse bisogna metterla in Pregadi; et cussi non fu fallo altro. A dì 14, fo la Croce. Non senta li offici, uè banchi, ma le botege parte aperte in la lerra. Del Provedador zeneral Pixani fo lettere, di 10i, date a S ter petto sotto Sisa. Come havia ricevuto alcuni danari, videlicet ducati .... et pagava le zente; ma era pochi fanti. Inimici sono verso Terni, et per avisi hauti fevano preparation •di gran numero di ferali (?), che è signal siano per levarsi : chi dice per andar in reame, chi per venir in Lombardia. El marchese del Guasto era stato in ditto campo con ducati 10 milia et dato ducati 2 per lante; ma non si contentavano et volevano di altri: el qual era partilo. Item, manda una lettera di sier Vetlor Soranzo andò con li cavalli lizieri verso Camarin. Scrive haver roto li molini et desfidato li inimici al combaler. Delproveditor zeneral Contarini, da Ma-rignan, di 12, hore . . . , Con avisi de Milan habuli da una badessa, che scrive a uno suo parente. Come inimici si preparano et dieno ussir di Milan con le camise bianche sora le arme, et venir asaltar il nostro campo. Da Bavena, di sier Alvise Foscari proveditor, di 12. Come la cosa di Codignola non fo nulla del duca di Ferrara, et preparava artellarie, polvere et quello bisognava per seguir ditta impresa iusta l’ordine scrittoli per il Senato.