\ 271 MDXXVII. NOVEMBRE. 272 si vogli acompagnar fino a Monza, io conoscendo la dolceza de vostra genie, non volendo mancar di quello sii a benefilio comune, scrivo al ditto signor conte Piero che vi acompagni fin là, et poi se ne ritorni verso me cum quelli ancor mille fanti quali liavea prima dato a voi. Ben dirovi signor Janus, che tenendo voi el loco che tenete, considerale quanto li entra de 1’ honor vostro in questi affari, che se mal alcuno reuscirà come mi dubito se non se li fa altra provision, sarà imputalo a voi. Et per quello mi scrive la Illustrissima Signoria, conosco clic è nwl informala, el pensa haver più gente che non ha ; però debito è de Vostra Signoria solioilarla clic senza dimora cum effèclo rinforzi la sua genie, et li suplisca al numero che debbe bavere ; che se noi farà nascerà maggior inconveniente che prima non è stato sin qui. Io dal canto mio de qua non manco frequentemente de scrivergelo; ma sin qui non li vedo provisione. Bisogna tanto si operi che conoscano et fucino el ben loro. Pregando Dio, signor Janus, che vi dia ciò che desiderate. Dal campo de Piasenza, a li 29 Octubrio ' 1527. Lo tulio vostro bon amico Luthecu. A tergo : A lo illustrissimo signor gubernalor de r exercilo de la Serenissima Signoria. 173») Die 4 Novembris 1527. In Eogatis. Ser Leonardus Emus provisor supra pe-cuniis. È summamente necessàrio Irovar danari senza dilatione alcuna, per poler supplir a le grandissime et excessive spexe che al presente si è necessitati per far, però, L’anderà parte, clie’l sia comanda a li officiali de le Raxon veehie che debbano affilar al publico incanto per anni 5 tulle posscssion et beni che possedeano li frati de Santa Justina, quali al presente sono condule per nome de la Signoria nostra, et gubernale per li prefali nostri oficiali, affilandole da parie a parte, videlicet a una, do, tre et qualro posscssion a. la volta, come meglio sarà iudicato expedienle, cum questa coudilion, che (i) U c»rta ili' è bianca, quelli che lorano ad afielo li detti beni siino obligati de praesenti dar la miti de l’afilo in contadi, qual habbino a scontar in anni 5, ogni anno el quinto. Et se per caso la causa con li frati predilli fusse expedita avanti li 5 anni in favor loro, per quel tempo restasse, li afficluali siino obligati responder lo affido ad. essi frati, restando pe: ò l’afilazion ferina per fino al compimento de dicti 5 anni. — 86 t 87 Ser Dominicus Trivisano eques, procura (or, Ser Paulus Capello procurator, eques, Ser Tranciscits Bragadino, Ser Andreas Trivisano eques, Ser Leonardus Lauredano procurator, Ser Nicolaus Bernardus, Ser Hironimus Pisaurus, Sapientes Consiìii. Ser Gabriel Maurus eques, Ser Philippus Tronus, Ser Marcus Antonius Grimani, Sapientes terrae firmze. Vuoleno che li 5 gentilhoineni nostri già elecli per questo Conseio vadino ira termine di giorni 8 proximi super loca ove sono le dille posscssion, et visti per loro li confini et altro che farà di bisogno, et ritornati qui si debbi subito introdur ditta causa in questo Conseio per la total definition sua, iusla la parie bora leda a questo Conseio. — 18 / De non 13 Non sinceri 18 Pendei. Iterum, posita fuit: De parte 87 De non 64 Non sinceri 22 t Da Udine, di sier Zuati Moro locotenente, 1741) di 28. Come beri scrisse con lettere haute dal ca-pitanio di Venzon, cerca li progressi de Hongaria. (il La carta 173* è bianca.