177 MDXXVII, OTTOBRE. 178 voria 6 veste d’oro da la Signoria et pagarle, ma li basterà ben do veste se li mandasse. Concluse, li bassà monstra amar questa Signoria molto. Laudò sier Piero Zen vicebailo et domino Thodaro Paleo-logo suo interpetre, et Francesco Masser fo suo secretano ; et disse el vene a la Cania dove è stalo do mexi per segurtà di corsari, et è venuto in quà con sier Piero Barbarigo suracomito, la qual galìa li galioti è nudi et crudi et li ricomanda. Disse a Constantinopoli il Signor li fece donar al suo partir do veste d’oro et tanti aspri, che è ducati 100 et uno cavallo, et pregò la Signoria et il Conseio volesse dar una di queste veste in soa memoria in la soa conlrà di S. Tornado da far uno pano di aitar. El altre parole disse che qui non scrivo. Et venuto zoso, el Serenissimo, iusta il solito, lo lau-doe, et fo posta la parte per tulio il Collegio di questo tenor. È cosa ben conveniente et degna de la muniQcenlia et religion di questo Conseio exaudir la dimanda ora falla per il dileclissimo nobil nostro Marco Minio ne la relation sua in recognizion de la laboriosa legation di Constantinopoli ; però, l’an-derà parte, che per auctorilà di questo Conseio, sia donala a la chiesia di S. Tomà, parochia del prefato nobil nostro, una de le due caxache d’oro datoli in dono dal Serenissimo Signor turco, per far uno pi-vial overo paramento di aliar ad essa chiesia ad honor di Dio et del prefato apostolo. Ave : 141, 20. * Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savii, che una vesta d’oro clie’l Signor turco donò a sier Marco Minio oralor, a compiacenlia del prefato sier Marco in la sua conlrà di S. Tornado, sia donada per far uno apparamenlo di aliar, over pivial. El fu presa. Ave: 141, 20, 1. Eror, notà di sopra. Fu posto, per sier Filippo Capello el consier, sier llironimo Bragadin Cao di XL, una parte, che la università di hebrei debbi etiam loro prestar a la Signorìa nostra ducati 10 milia ; la restitulion li sia fatta da poi quelli rimasti in Gran Conseio di ducati 28 milia restanti de l’imprestedo, de li quali siano dati ducali 5000 a FArmamento et per comprar biscoli, el resto per l’armada et per comprar eanevi ; et di ducati 5000 di [’Armamento sia dà una paga a la galìa caudiota. Et sier Agostin Bondi-mier savio ai ordini voleva esser parte; ma fo dillo non poteva metter angarie, unde non fu uomiuato, tamen per cosse da mar poi metter. Et li Savii del Conseio et terra ferma messe a 1* incontro, atenlo la continenlia di patti si ha con dilla università, si debbi observar la fede, el lanlo più che questo Marzo in Collegio tolseno licentia di Viarii di il. Sanuto. — Tom, XLVJ. partirsi : però si differissa, et feno lezer certa scrittura data in Collegio per loro hebrei. Et sier Filippo Capello andò in renga, et parlò che al clero et altri è stà domamlà imprestedo. Andò le parte : 18 nou sincere, 9 di no, 59 di Savii, de indusiar, 109 dii Consier et Cao di XL, et fu presa. * Fo tolto il scurlinio di uno Cassier, et niun pas-soe, unde visto questo, il Serenissimo fé dir per il Canzelier Grando, omnìno bisognava questa sera far un Cassier per quello, che accade trovar danari et mandar in campo, però di novo si furia un altro scurtinio, exorlando lutti ad elezer uno di nominali. Et rimase sier Jacòmo Corner, el qual era a la villa, fo chiama dal Serenissimo, el non era in Pre-gadi. Fu posto, per li Consieri el Cai di XL, che sier Hironimo Grimani procurator, execulor de l’imprestedo di Gran Conseio, possi venir in Pregadi fin S. Michiel, non niellando balota, potendo metter quelle parte li parerà per cose pertinente al dillo imprestedo, zoè per la salisfalion di quello. Fu presa, ave: 135, 70, 2. Di sier Alvise Pixani procurator, provedi-tor generai vene lettere, date apresso a Fuli-gno, a dì primo. Come erano levali di Sermento et venuti 11 mia 12 lontano in uno bellissimo alzamento. Scrive, lanzinech a di 25 cominzono a in-trar in Roma pacificamente, el quelli di Roma dubitavano mollo di uno altro sacco, el spagnoli et lanzinech si acorderano insieme, ltem, manda una lettera, di 25, di ltoma, del Cardinal suo fiol,' scrive il Capilanio zeneral el quelli signori è venuti li el andarano verso Narni et Terni eie. Scrive come ltem, di Roma, del Cardinal Pixani, di 25. De l’inlrar quel zorno li lanzinech dentro la terra, et tuttavia intravauo et lutti erano in gran paura, dubitando del sacco, adeo fuzivano, che venendo li spagnoli etiam come si dice, non troveranno da viver. Scrive non sa quel sarà del Papa, nè di loro cardinali et voria Lutrech venisse avanti. A Anversa el Viceré è in extremis, et ha ordinalo che morendo tulio il governo dei Regno sia di don Rugo di Moncada. El per avisi si ha, il regno è sottosopra et desidera la venula di Lulrech, qual solum appresenlandosi, subito si dariano. Di sier Domenego Contarmi proveditor generai, et sier Piero da ehà da Pexaro procurator, date in campo sotto Pavia, a dì 6, hore 12