543 HDXXVm, FEBBRAIO. 544 352 Del rnexe di Fevrer 1527 (m. v.). Adì primo, Sabado. Introno Cai di XL sicr Zuan Francesco Miani qu. sier Hironimo, sier Carlo Capello qu. sier Francesco el cavalier, et sier Zuan Matio Bembo qu. sier Alvixe. Cai del Conseio di X sier Alvixe Gradenigo, sier Lazaro Mocenigo et sier Antonio da Mula. Da Todi, di sier Alvixe Pixani procuraior proveditor generai, di 27. Come erfino tornali da Orvieto 11 il conte Guido Rangon et domino Paulo Camillo Triulzi, quali monsignor di Lutrcch man-dono al Pontifico a exortarlo si voy dechiarir con la liga. Dicono esser stati da Sua Santità et haver exposto il tutto. Quella risposo esser lutto di la liga, ma non li par far demostration al presente per molle raxon, sì perchè ancora inimici sono in Roma et potriano brusar Roma, come etiam che non si vede ancora operulion di la liga ita che el si possi scoprir ; et far questo adesso saria un gran mollo. Poi disse vedeva che fiorentini l’havia maltrattato ; Ferrara toltoli Modena et quelli lochi ; Venitiani tolto Ravenna el Zervia, li danari di sali et dà loro li vescoadi; con altre parole. Et che, come el sarà in reame il tempo conseierà. Et che l'havia mandalo il suo nuntio in campo da Lulrech a farli dar ogni cossa su quel di la Chiexia, eie. Item, scrive che i lanzinech a Roma erano sublevadi per voler danari, contro el principo di Orangie. Vene Poralor di Fiorenza, et monslrò avisi hauti di Roma, che’l par uno capitanio lanzinech desse al principe di Orangie di una alabarda, el qual subito si partì et è ilo in reame; et che li lanzinech hanno dicto volersi acordar con la liga. Di sier Thomà Moro proveditor generai, da Cassan, di 29, hore 3. Coma hoggi havia cavalcato a Melzo cum alquanti archibusieri a piè el a cavallo per veder li bastioni si fanno; et visti, fece far proclame che nè done nè homeni del paese fusseno molestali, sotto gravissime pene. Et questo fece per farse li paesi benivoli. Di Lomeiìna mauda do lettere, qual è queste, videlicet : Copia di una lettera del signor Cesare Fre-goso scritta al preditto Proveditor generai. Clarissimo signor mio sempre observandis- simo, Per una altra mia, ho scritto a vostra signoria il profitto che farà a questa impresa lo allogiamento di Vegevene per poter ogni zorno correr a Novara, 355* al Ponte et a Verzelli et verso Milano, per dar più disturbo a li inimici fosse a nui possibile con la cavallaria nostra ; et che voslra signoria si degnasse tegnir modo con la excellenlia del signor Duca che havesseno questo allogiamento, per far li effetti a voslra signoria scritti fin che havessimo Padella-ria et monitlone. Del che'da novo replico a vostra signoria, la suplico sia contenta farmelo concieder aziò non si perdi P ocasione de far quanto cerca il bisogno di questa impresa, che prometto a quella farli intender cose de noi che li piacerà. Roggi siamo cavalcati il magnifico capitanio missior Paulo et io con 25 homeni d’arme et 50 cavalli li-zieri verso Novara, et babbiamo trovato una compagnia de cavalli del conte Filippo Torniello, quali habbiamo fugati insino dentro di Novara et presi da 12 di loro, et lì se fermassemo aspettando ve-nisseno fuori ; ma uno trombetta di loro disse che perdevamo tempo a star lì. Et cussi ne ritornamo a la volta de li molini de Novara, quali habbiamo abrugiati; sichè per molli ayisi a me è referto che loro patiscono grandissimo desagio, et bora più patiranno per non haver dove possino macinare. Cum desiderio aspetemo grate lettere di vostra signoria, significandoli haver scritto a Pavia che siano posti in ordine li dui canoni è a Pavia, et ad ogni mia richiesta me siano dati. Sichè vostra signoria se de-gnarà non mancarmi ; et corde et alquanti buzolati. Sempre a la bona gralia di vostra signoria humel-mente me ricomando. De Mortara, alti 26 de Genaro, hore 3. Sottoscritta : De voslra signoria servitor Cesare Fregoso. Copia di lettera di Paulo Lugasco al ditto # Proveditor generai. Clarissimo patrone. Vostra signoria intenderà come hozi siamo stati fuora, et scontrali tra Mortara et Novara ne la compagnia del conte Filippo Torniello, li habbiamo fugati fino al porto, et faclone pregioni parechi. La malvagità di quelle strade malazevole al possibile ha salvato lo resto; chè se queste non havesseuo ob-stato a lo intento nostro, haveva speranza ne campassimo pochi. El convien li basti l’animo di le altre volle fare ussire fuora di le mura de Novara; li ne renderemo bon conto. Nel ritorno, havemo