399 MDXXVII, DICEMBRE. 400 Antonio da Castello et altri capitani se trovano de li, et vi fu il castellano di Mus, qual mostrò una lettera hauta da uno suo fratello da Monguzo, che li svisava li inimici esser parlili da Monza et gionti a Ugione 8 miglia distante di Lecho, et sono spagnoli el lanzinech cerca 1200, et dui stendardi de homeni d’arme cum 100 cavalli lizieri. Il suo capo si è uno conte di Agamonte, et hanno dui pezi de artellaria, quali desegnano socorer. Lecho Et longa-mente tra loro parlato, tandem fu concluso inimici non haver strada sia al suo proposilo, perchè se vano a uno loco ditto Malgrado per mezo Lecho, el lago è largo forse un miglio et quelli di Lecho non hanno salvo uno bregantin che potria levar da 20 fanti et non più, el lo castellano de Mus con la sua armala lo pigliaria indubitatamente : se ancor pen-saseno de far venir la sua armata, dicemo quella del castellano senza dubio è molto più potente ; si che cerca questo non si ha da dubitar. Et hanno concluso che quanto potriano far seria carichar el breganlino de tanti fanti, archibtisieri et artellaria che hanno de lì, et quelli di Lecho tenir l’armata del castellano inlertenuta fino el breganlino entrasse in Lecho, perchè ogni poco di genie che vi en-Irasseno lì seria assà aiuto: benché pare impossibile pur sono zente che molto si risigano, et se pur una scampasseno, non li reusiria la seconda volta. Et questo è quanto si può dubitar de note, non è ordine per l’armata del castellano. Potriano ben venir per la via di Chiusa, fna quel passo è fornito de guardia. Si potria etiam passar apresso il ponte, ma con grandissimo periculo del precipitar, per esser el guado picolo, et li è sta fallo uno bastione in aqua, el vi sono 100 boni fanti a la guarda. Ulte-rius scrive pur di Lecho, haver etiam haute lettere qual li viene scritte per el secretano del conte di Agamonte, guai avisa li inimici doveano venir tutti in Lecho, sono (in) lochi del castellano 8 mia luntan di Lecho. Item, quelli di Lecho hanno vislo lo so-corso olirà el lago, et comenzò a cridar: < Spagna, Spagna ». Item, scrive che una fusta del dillo castellano continuamente sla a la guardia del breganlino ; lo resto di l’armata fa la guardia a quella di Como. Item, che se iudica inimici pianteranno la artellaria a Ugeto per tirar a la armala del castellano per far favor al bregantino che passi, et li nostri per più sicureza hanno mandato uno pezo de artellaria verso quella banda ; et che ’1 castellano .del tulio assicura et dice haver lettere da suo fratello che li inimici sono pochi el moreno da fame in quelli lo- chi, et sono senza victuarie. Item, esso Provedilor Moro scrive si mandi el Castion de lì per socorer le strade, et si ha manda una compagnia del cava-lier Azal a quella impresa. La terra continuamente di Lecho si baie, et cum solicitudine se li ha mandato polvere, vaslatori et balote. Item, ha mandato Io illustre signor Camillo Ursino con 400 homeni d’arme a ponte San Piero et Caurino per dar spalle, per favorir la impresa et farscorer le rive de Adda. Fra due giorni crede se sentirà resolutione, et scrive omnino si è deliberalo di haverlo, siben si dovesse far tagliar li muri a li scarpelini. Item, solicita se li mandi danari per non perder questa poca gente adesso eh’ è tanto ben disposta, altramente i se partirano et se restarà nudi di gente: et sopra tutto bisogna pagar li cavalli del conte de Caiazo, ai qual non bisogna darli parole nè andarla scorando. Del ditto, di 20, hore 8. Come in questa hora, per avisi hauti dal sopradito da Lecho, per lettere di hozi, hore 22, si ha come sono infralì in Lecho più de 100 spagnoli levati da doe barche che ussi-rono di Lecho per levarli. Dicono che ’I castellan di Mus ha fatto frappe (?) el vedendo il soccorso che voleva intrar, volse pingersi contro, ma non fu mai ordene vi volesseno andar ; el dice haver apertamente sentido ordinar a li capi di le barche di la armala a quelli che vogavano che non andasseno a quella volta, sicome vele esso signor Hannibale Fregoso ; et havendo fatto intender questo al castellan, par non ne lazi conio. Et scrive che etiam de li altri ne intrerano, et iudicano lì vengi l’armala da Como ; sì che non bisogna più fidarsi in parole ifcl ditto castelano, perchè son tutte fole ; perchè se li fosse stà ateso per el castellan, il socorso non miravano; per il che esso Provedilor, consultalo con il signor Janus governador, mandano il signor Cesare suo fiol a quelle parie per proveder a quello bisogna. Tamen le gente con le arlellarie ancor è sotto Lecho. In questa matina, essendo grandissima pressa in Fonlego di la farina per haver farina per le feste, quella di gran menudo vai lire 16 et 17 la mior, di gran grosso 15 et 16, et di orzo con formento de la Signoria 10 et 12 ; et per haverne di questa i se amazavano. Fo mandato do Cai di X in Fontego a Rialto, sier Antonio da Mula et siei* Lunardo Emo con li secretari et capitanei, et aquielò facendo dar mezo star et non più per persona, et a tal povera una quarta. Tamen poi fu cresuta soldi 20 lutta, aciò non sia svudà il Fonlego.