335 MDXXVI1, NOVEMBRE. 336 ser liberato, nè stando così può trovare un soldo, cbe nessun voi contrattare seco. Così stanno le cose in termine che per comun inditio si verà per forza allo mani, perchè la differentia è granrie, et intendesi che quelli di la lega si fanno innanzi, et beri entrare molti cavalli in Brazano et anche se disse in Nepe. El periculo ogni dì si fa maggiore. • Del ditto, alli 28 Novembre. Son stato acerlato cbe tra el Papa et lo Imperatore è un’ altra1 forma di capetuli secreta, el non lasso cosa a fare per vcgnirne in qualche cognilion. Se potrò haverne alcun particulare lo avisarò, o per lettere o a bocca ; se non, non sarà già stato perchè non habbia fatto tutto il mio poter. Di lioma, di 28 ditto. Che in le diflìcuilà che erano et che ogni dì ere-seano al concluder lo apuntamenlo tra Nostro Signore e gli signori cesarei, la venuta del prothono-lario da Gambara fu molto al proposito, perchè, si-ben la necessità del liberar Nostro Signore per ha ver dinari stringea assai, non di men le ragioni per lui adule sono state molto persuasive, referendoli a quelli che poteano dispore in qualche parte per la ‘ gente. Però che gli fece intender, che rimelendo Sua Santità in libertà, non solamente haveriano modo di servirsi di loro forze mediante li danari che gli da-ria Sua Beatitudine, ma exlcnueriano anche le forze nemiche di 40 milia ducali al mexe che contribuisse il re de Anglilerra alla impresa, non sotto alcun altro protesto che dela liberationedelPapa. Et apresso se liberariano da maiore suspctto : che havendo scritto la Maestà Cesarea al prefalo Re che ha mandalo per il generalissimo el Migliao in Italia per la relaxatione et inlegralione di Sua Santità, nè essendo alcuna exceptione in diete lettere le originai di le quale il prefato monsignore da Gambara havea cum lui, seria facile che, intendendo il He non essere cosi exequito, lo pigliasse ad iniurw come che ’I fosse beffato da sua Cesarea Maestà, et per questo sdegno si potrà disponere a far mollo più di quello che ’I facea. Il Viceré di Sicilia ha scritto no-vamenle a questi signori cesarei, che de le cosse di quella isola non si piglino alcun fastidio, perochè lui ha provisto di tal maniera in tulli lì lochi maritimi unde quelli consistea il periculo, che non si ha da temere. Gti staggi che si dano bora per cauteza di la presente capitazione, et sin che gli nepoti de Nostro Signore si darano, sono gli reverendissimi Pisani et Triulzio, Malatesta, de Medici, el lo ambassa-tor fiorentino cbe risedea qui in Roma. Nissuno gli 215 va si non peggio cbe mal voluntieri, et l’allra sera Triulzio foce prova di fuggire del castello travestilo; ma fu conosciuto da certi di la guardia. Lo illustrissimo signor Ferante, che era stato molti dì senza febre, è stalo ripiglialo dalla sua solita doppia quartana, non già grande più di la prima, pur fastidiosa al possibile, el già ne ha hauto dui termini. Non manco la copia di la capitulalione, perchè gli signori non vogliono darla fuori finché non sia concluso il tutto, el spazerano un homo per Spagna cum essa capilulatione. Copia de li capitoli de l’acordo fra li illustrissi- 216') mi Principi de la santa lega con lo illustrissimo signor duca di Ferrara, conclusi et stabiliti. Lo illustrissimo signor Ducha ha voluto da li reverendissimi cardinali congregati in Parma, quali havevano brieve di Nostro Signore che quanto facessero per accordar il signor Ducha Illustrissimo, tanto fosse quanto che per propria Sua Santità fosse fallo ut supra. Da loro ha sua Illustrissima Signoria voluto che, tam super petitorio, quam supra ‘possessorio lì rimettano ogni ragione potesse havere la Santa Ecclesia sopra di Ferrara, Modena, Reggio, Rubiera, Briselli el altri luogi che sua Illustrissima Signoria tenesse insino al dì presente de Santa Ecclesia, et di più vole li sia dato Co-lignola per li danni suoi de tanl’ anni che non ha posseduto Modena con il resto del suo Stado. ltem, più ha voluto de poter fare a Comachio li sali ad summam tantum videlicet ’20 milia sachi per anno. ltem vuole per concistoriale delerminalion lo vescovado de Modena et de Adriano al presente vac-cali, con lassare però certa pensione a monsignor de Gonzaga al quale é stato lo vescovato de Modena collato da Nostro Signor ; et più vuole, cum privimi libero sia Sua Santità, il signor reverendo suo fratello sia fatto cardinale. Et sua Illustrissima Signoria obligase aiutar Nostro Signor et il Sacro Collegio sino de 50 milia scudi ad reparationem Sancte Ecclesiae Eomanac. ltem, il prefato signor Illustrissimo vuole che ’1 re Cristianissimo di Franza li conceda, a nome del signor Alberto de Carpi, il cali) La carta 215* è bianca.