249 MDXXVIl, OTTOBRE. 250 di Viena per 1* invernata, che non poleno star a la campagna, sichè tedeschi dicoho lo Vayvoda scorerà la Hongaria el menarà la cossa in longo, et che el Principe fa da ogni banda zente et aparati de haver danari, ltem, dice che uno mercadanle da Vilacho conduceva da Vilacho narliui 400, che son stara 270 di fermento di nostri per Italia. I qual dice che loro comissarii di Carautan non puoi comandar, benché li liaBbino la tratta de li rezenli de Yspruch ; ma che quelli di Vienna loro rezenli li puoi comandar, et non voi lassarli passar quantun que i babbi la tratta, et che de lì la biava vai a la nostra misura el nostra noneda lire 4, soldi 1 in soldi 5 el staro. In questa malina per lempo, partì sier Gasparo Contarmi va orator a Ferrara, et andò a Chioza, et de lì per Po con uno burchiello. 160* Tkil campo di Landriano, di 24, hore 23, di Vicenzo Moni ¡culo vicecoìateral, a sier Tho-mà Moro fo capitanio a Verona. Questa malina se mettessemo in ordine per levarsi et andar a soccorrer Biagrasso; ma francesi che erano a Lodi vechio, dove per tempo andò lo illustrissimo signor gubcrnator nostro per solicitarli a caminar, non sono mai venuti, perché axpectano etiam 3000 lanzchenech di la Banda negra, di sorle che la levata nostra è rimessa a damalina, essendo lor francesi venuti inanti do miglia apresso noi per poter esser tulli a bona hora insieme. Et hora é venuto il Toso Forlano con la bandiera in manega per haver reso Biagrasso al Leva in persona a patti, heri a hore 23, perchè dice non haveano munitione per defendersi : però si chiama hora consulto per deliberar quid agendum. Nel consulto è concluso andar ad alogiar a Casorà lontan di qui forsi 16 miglia, per veder de luor la strada de Milano a nemici che sono a Biagrasso et a quella volta. Del procurator Pexaro, da Piasenza, di 25. Il summario scriverò poi. 161 A dì 28, fo San Simon. La noelc et la malina fo gran pioza. Dal campo di Casorà, del proveditor generai Contarmi, di 25, hore 5. Come in questa malina si era levali col campo di Landriano, et venuti in quel alozamento mia .... lontano de 11 et ... . di Biagrasso, el cussi hanno fallo il conle Pietro Navaro el qual aspetta 3000 lanzi-necli zonli a Galerà con monsignor di Yandemon. Et anderano a luor l’impresa di Biagrasso, dove par inimici habbino lassalo solum 114 fanti, et tulli italiani. Et quelle zente con Antonio da Leva che passorono Tesino, par siano ritornali a Milan. Da Fiorenza, di sier Marco Foscari orator, di 24. Come la peste continua pur in Fiorenza, et ne moreno da 40 al zorno. ltem, manda una lettera hauta di Daniel di Lodovici suo sccretario, da Pisa, scrive di 22, qual lui mandò lì per far far li biscoti per Tarmala. Qual li scrive haver nova la nostra armata col Capitanio zeneral zonse in Sicilia in porto di Lausta, (Augusta ?) a di primo di l’instante, el havia haulo la Irata. Vene in Collegio monsignor di Baius orator di Franza, insieme con uno domino Zuan Joaehino zenoese vien da Piasenza, è con monsignor di Lutrech, di la qual terra partì heri matina, et è venuto con un burchielo per Po volando. Et in-tratì in Collegio, sentati tutti do apresso il Serenissimo, letto la lettera di credenza di Lulrech, expose come bisognava la Signoria nostra pagasse li lanzinech in loco di sguizari chò si doveva pagar. Vene l’orator Anglico dicendo che '1 suo Re promesse et pagò per il suo terzo li sguizari, el qual lempo era per tutto Oclubrio et é passado, nè si pagarà più, el bisogna la Signoria pagi lei. Vene I* orator di Fiorenza per saper di novo, volendo intender si per questo perder dì Biagrasso el havendo mandi li fanti monsignor di Lulrech di quà di Po, si se restarà di andar di 161* longo in Toschana, come havia deliberato. El Serenissimo li disse che non sapeva; ma bisognava al lutto recuperar Biagrassa, perchè saria sua vergogna fosse perso sì tristamente. Del procurator Pixani vene lettere da .... et manda lettere di Poma del Cardinal Pixani suo fiol, di 18, che li scrive l’acordo con spagnoli è quasi fato, el si poi dir concluso. El Papa li dà al presenle 50 milia ducali, di quali 18 milia né ha ne le man, il reslo fin 250 milia. li darà in termine di do mexi ; el li dà Civita Castellana el Forlì. Copia di una lettera del signor Janes dal campo a Casorate, a dì 25, scritta ad Agustin Abondió suo secretorio. Questa matina con el campo se parlisseino da Landriano, et siamo gionli questa sera qui a Gasando, Iodio disiatile di Abbiagrasso da tre miglia in zerca, el siamo venuti per ricuperarlo ; qual si