ili MDXXVII, SETTEMBRE. 112 Sua Maestà disse non è per far alcun accordo senza la Signoria nostra ; et come l’orator cesareo li havea dillo,' Cesare li voi mandar un gran perso-nazo, che è monsignor di Lansao. Soa Maestà li Ita ditto non bisogna, et che lo manda per dar sospetto al Re anglico et a la Signoria. Se voi paxe, che sono li oratori soi et quel di Anglia et il Veneto apresso Soa Maestà. La poi far; nè li ha volulo dar salvocondulo, dicendo il stato di Milan voi sia del duca di Milan ; con altre parole, ut in lilteris. Item, come il He li ha dillo ha inteso per li nostri sommari meio l’acquisto di Zenoa ; ha hauto gran piacer ; et che’l campo va ad Alexandria non voria, ma andasse in Toscana contra quel campo cesareo è 11, et voi tuor omnino la impresa del reame. Fatto capitanio di l’armata zelimi domino Andrea Doria, el mandatoli l’ordine di S. Michiel. Item, li manda 5000 fanti da mclersi su l’armata ; et il signor Renzo si parte di la corte. 80t) A dì 28. La mattina, fo lettere del procura-tor Pexaro, da lloxà, di 25, hore .... Come erano venuti 11 con lo exercito, et poi il di seguente partinano per S. Donado mia 4 vicino a Milan, el che fariano correr li cavalli lizieri verso Milan per scaramuzar con inimici, et veder se vorano ussir fuora et prender qualche uno per intender qual cossa. Il nostro exercito venirà etiam lui qui vicino etc. Di sier Domenego Coniarmi proveditor generai, da Marignan, fo lettere di 25, hore 3. Come il dì seguente si leveria col campo per andar a unirsi con l’exercito francese, et alozarano mia .... lontano da loro, in uno loco dillo .... Noto. In le lettere del Pexaro, par francesi dicono haver nel suo exercito da 7000 el più sguizari, 3000 lanzincch, guasconi, italiani et altri zerca 10 milia. Di Antonio di Castello vidi lettere, di Marignan, di 25, particular. Avisa, lo illustrissimo signor Janus gubernalor questa sera è ritornalo, et risolto di levarsi da matina et andar a S. Donado, over S. Martin, luntan da Milan 7 miglia, et francesi anche loro vìen alozar apresso mia 4, over 5. Del capitanio generai sier Piero Landò, da Corfù, vene lettere, di 8 de l’instante. Come havìa posto in ordine le galie, le qual saranno da numero .... 80* V ene l’orator di Anglia, et monstre avisi hauti di Franza per lettere di 13. Come l’Imperalor vo- leva mandar in Franza monsignor di Nasao et il Re non li ha volulo far salvocondulo, et è più fermo che mai a la impresa di Italia eie. Vene l’oralor di Ferara per cose particular eie. per il qual fo mandato zerca....... Da poi disnar fo Conseio di X, con la Zohla, per expedir sier Alvise d’Armer. Erano numero 25, mancò do del Conseio sier Francesco Foscari et sier Andrea da Molin amalati, etiam sier Francesco Marzello el Consier è molti zorni che è amaialo, et 5 di la Zonla, zoè sier Jacomo Soranzo procurator, sier Marin Zorzi dotor, sier Andrea Vendramin amatati et sier . ...... Fu preso, nel Conseio di X semplice, una taia a quelli hanno posto alcune scritture vergognose sopra la bolla posta per li Inquisitori, videlicet chi acuserà habi lire 1000 et cavi uno di bando di questa città, et se uno compagno accusa l’altro sia assolto, el babbi la taia. Fu con la Zonta presa una gratia di sier Lunar-do Juslinian di sier Hironimo procurator, qual voi metter in suo loco di Pregadi per danari sier Marco Antonio Michiel di sier Vetor, et questo perchè voi andar .... Et fu presa di una ballota. Fu posta una parie, di sier Piero Diedo qu. sier Anzolo, fo oficial a la Becaria, qual ha speso ducati . . . .4per conzar l’oficio di danari deputali de li 8 offici, videlicet a la camera d’ imprestidi, che dieta spesa vadi a conto di S. Marco. Et baio-lata non fu preso. Fu ledo una gratia di sier Zuan Maria Pasqua-ligo qu. sier Marco debitor di le Raxon nuove, qual voi, alento fusse posto una parte che chi pagava quel debito in certo termine potesse pagar, ut in parte, el passò il tempo et lui non pagò, voi che, non obstante il tempo passado, possi pagar dicto debito d’imprestidi etc., et fo ditto esser materia di Pregadi et non del Conseio di X, el non fu bai-lotada. Da poi introno sul caso di sier Alvise d’Armer, gl el posto per li Avogadori di Comun il procieder, che sier Alvixe Boti doctor, che tocava menarlo per esser successo in loco di sier Zuan Alvise Navaier, a chi locò il Collegio, el fu preso, ma prima fo parlà in suo favor Ire hore per sier Alvixe Mocenigo el cavalier, consier. Et il Serenissimo li rispose. Hor andò la parte, fu presa. Ave : . . . . Et fu posto tre parte, una....... (t) La carta 78* è bianca. In questo Conseio di X fu fallo uno Vicecao in