339 MDXXVIII, GENNAIO. 540 Ira quali uno si chiama missier Nicolò Litstagno, che é in gran nome, et de li altri non sa ¡1 nome. Et ha veduto etiam tre sui banderali, et li se alro-vano molti soldati de quelli che veneno de Alexandria et de altri, et diceano de far fanti a mano a mano. Dice haver parlalo lì a Ispruch con uno Piero Zancho vicentino bandito, qual sta a Rovere et era andato lì a Yspruch con il patron de la casa dove e] sta ; el qual suo patron è sta mandato per la co- 349 muniti di Rovere in Yspruch alla dieta. El qual Piero ge ha ditto che P era zorni 16 che’l zonse lì, et che se havea fatta una dieta et trattato di far 20 milia fanti et 2000 cavalli per soccorrer Milano ; et che li signori di le Bachetle (sic) di sotto recusa-vano per non patir per il passar di l’exercito, che sariano li primi al patir; ma al tandem fu deliberalo di far le ditte zente in executione di lettere di l’Ar-chiduca. Il modo del denaro dice trovarlo per haver obligati li datii del sai ; item tor imprestedo da pnrticulari signori di la Alemagna ; et dal Fo-cher mercadante in Augusta tor imprestedo certa quantità; sichè in tutto haveranno ducati 200 milia. Item esser partito 3 consieri de Yspruch con 20 capitani per andar a luor li danari dal sopra-ditto Focher. La causa di la tardeza de non venir, dicono per causa di le biave, perchè voleno prima far bona monition di bia\e che li satisfaza. 350' Sumario di lettere di sier Zuan Moro provedi-tor di V armada, date su l’isola di Sardegna in porto del Conte adì 13 Zener 1527. Ricevuto adì ultimo ditto. Come 1’ ultime sue fo de 24, per le qual avisoe quanto achadeva; el come se ritrovava con 11 galle et la galla del Capitanio di le bastarde peggio conditionata di tutte ; et che bisognava far P impresa da l’Algier (Alghero) perchè la terra de Saseri zà si rese il castello, havendo patuitouna parte et l’altra levar le offese, et non tolesse vituarie nel castello promettendo de far quello faria P Algier, et si dete li obstaggi a nostri per quel castellano. Et reduto etiam Castelgenoese, si aSpectava le fantarie quale si nutrivano in Sasseri, adeo scrisse adì 24 del passalo che 1’ havia vituarie solum per 20 zorni, et si ■conveniva però viver di gran colto et di quello far fugaze mal cote. Unde per veder di haver vituarie, consultato il capitanio domino Andrea Doria, terminò mandar 8 galle regie et 4 nostre nel golfo de (i) La carta 3-19 * è bianca. Restano (Oristano) per veder di haver vituarie; quale andono et ali 30 tornorono senza nulla ; quale messeno in terra 400 homeni, zoé 100 di galle 9 regie et 200 di le nostre, et non parse al capitanio Doria oblenir per forza. Et quel governador rispose voler tenir quel loco per l’Imperador. Scrive esser gran discordia fra il signor Renzo et dillo capitanio Doria. Hor adì 27 el capitanio Doria parli per l’Asi- , naria a rechiesta del signor Renzo, il qual era a Porlo Torre con 3 galie perchè quel porto non è capaze a lenirne più. Et questa andata fu per causa si ave 6 fuste erano mia 10 luntano a le qual nostre galie quelli da Sasara li mandò certi pochi vini, carne, casi et farine più di 500 sachi, eh’ è il viver per 5 over 6 zorni. Scrive, il conte Filippin Doria è deputa al governo di le fantarie li in Sasari: per palo dieno esser concesse a nostri le victuarie per li soi danari. Scrive da Porto Torre a Sisma è mia 12, et il capitanio Doria teme il signor Renzo, et saria sia meio esso Doria fosse restato qui ; il qual lassò 2 galle et adi 27 parti et adì 30 tornò ditte 13 galle ; et terminato vadi a P Asinaria. Ma hozi è zorni 15 non si poi partir per tempi contrarii, et in questo porto (In hora di le nostre galle è slà sepulto 260 persone. Scrive ha hauto lettere vadi dal capitanio Doria. Sumario di lettere del ditto Proveditor, date a 350* V Asinare adì 18 Zener, ricevuto adì ultimo ditto. Come, partilo con le galie dal porlo del Conte adì 15, zonse a l’Asinare con tutte le galle et quelle regie del capitanio Andrea Doria ; la sequenle malina esso Capitanio lo fe’ chiamar dicendo la necessità del viver di le sue galie et di le nostre, però voleva mandar il capitanio Antonio Doria et il capitatilo Madalun di le galie francese a Portotorre a trovar il signor Renzo, a dirli che’l provedesse di vituarie per Parmada, si non che’l se levaria di l’impresa, dicendo che etiam lui Proveditor mandasse di soi a far questa instantia. El qual mandoe domino Alvise Sanudo sopracomilo et il suo secretano con una galìa a Portorre ; li quali parlono al signor Renzo et a monsignor di Lange, con i qual visto il bisogno, concluseno che una parte di le galle la più necessitosa partisse et andasse in terra ferma’ ; el resto fin 16 galie restasse, zoè 12 regie el 4 nostre per seguir P impresa. In questo mezo monsignor di Lange inlenderia il parer di monsignor di Lutrech. Adunca restò 4 nostre galie, zoè