563 MDXXVIII, FEBBRAIO. 584 excellentissimo Stado. Et ¡1 Serenissimo li vene con-tra, lo misse di sora et 1’ honorò assai. Et in Procurata si sona et balla et si fa festa et campano et lumiere a San Zuminian, Santa Maria Formoxa et a Muran dove el stft. Et Domenega si fa una bella festa di donne a Santa Maria Formoxa. A dì 13. Vene in Collegio l’orator di Ferrara ringratiando la Signoria di la palente bolla d’oro che questo Stado li ha dato di tuor in prolelion il suo signor et il suo Stato, insieme col re Chistia-nissimo. Poi disse il suo signor desiderava haver la sua raxa, et che essendo noslro zentìlhomo non li par esser non havendo caxa qui. Il Serenissimo li disse: « per nui l’havemo data, ma questi tempi bisogna sco/rer » vedendo il Papa etc. , Di Cassan, del proveditor Moro, di IO, bore 6. Come la cosa successa, come scrisse per le altre, è stà pili grossa di quello scrisse. Et per li exploratori venuti hozì di Milano, si ha come sono morti da 200 et molti feriti di loro ; et sono sta morti da 10 homeni da conio ; et che sono in Milano tutti confusi, et che 'I signor Antonio da Leva si duol più di 3 morti per esser grandi homini da guerra, che se li fusse morti 300 altri fanti, et queli di Milano non credeno li nostri fanti siano stati tanto a longi. Item, le bandiere di fanti «issino de Milano con el conte Lodovico Belzoioso sono per soccorer Leeho, el sono tutti italiani. Et il castelan 380 di Mus ha replicato et dimanda soccorso ; pertanto la Signoria ordeni quello si ha a far. Item, scrive si mandi danari altramente le gente si parlirano. L’è 40 giorni di la paga el li homeni d’arme dieno haver do quartieri et più ; et quelli sono in Lome-litia instano el dinar come apar per le lettere incluse. El conte Hercule Rangon è gionto con la compagnia, et bisogna pagarli. Da Cividal di Bellun, di sier Polo More-xini podestà et capitatilo, di ... . Come, per persone venute da le bande di sopra ha inteso che in effecto li cesarei fanno preparation di gente et vituarie, nè sà che volta voglino fare. Perciò fanno bone custodie a li passi, et hanno mandato via tutti li mendicanti el forestieri. Et dicesi clic a Dubiach, lontano di Cadore miglia 22, era artellarie boche 10 aparechiate, nè sa dove le vogliano mandare. Et si tien siano cose fitizie per divertir le cose del reame, imperochè dì gente non si vede effecto alcuno; solum le vituarie preparate a Bolzano si iudica sian mandale per mercadanli per venderle in quelle regione con più avanlagio possibile. Scrive aspettar di breve uno mandato a posta, et avìsarà. Da Udene, di sier Zuan Baxadonna dotor, locotenente, di 11. Come era venuto in quella sera da lui Marco Antonio de Martiis atitual di l’abatia di Rosazo, dicendo haver atfso bozi da matina li capetanii di Gradischa et Marano con zerca cavalli 15 esser venuti a ditta abatia et tolse il possesso di quella per nome di uno Gregorio che se ritrova in corte del principe Ferdinando, né sa con qual auc-torità, el subito se partirono. Item, manda lettere da Venzon con alcune nove. Veneno in Collegio sier Vetor Grimani procura- 380* tot* fradello del Cardinal, vestito di veludo creme-xin alto et basso, con sier Benedetto di Priolì suo barba, etiam di veludo cremexin, et altri parenti stretti vestiti di seda el chi di scartato, et si alegrò col Serenissimo di la creation del Cardinal suo fradello, scusando soa signor’a che non vien a fare riverentia al Dominio per aspectar il capello. Al qual il Serenissimo lì rispose alegrandosi, el che si vegneria a visitar soa signoria. Et fo mandato per Collegio sier Filippo Capello savio a terraferma, suo zerman, dal ditto Cardinal a rechìeder se lì piaceva che ’I Serenissimo con la Signoria voleva venir a visitarlo. El qual ritornato in Collegio disse il reverendissimo Cardinal ringra-tiar molto la Signoria, et che ’1 veria lui Domenega a far riverentia. Et cussi fo ordinato che doman poi disnar andar il Serenissimo con il Collegio a visitarlo. Da poi disnar, fo Pregadi, et ledo le soprascri-le lettere. Et.....lettere intercepte di Poma che scrive don Lopes Ortado. le ultime sono di 22 Zener, a uno Lopes de Sorta orator cesareo è a la Mirandola, et al Sanges orator qui ; per le qual lì scrìve lì successi di Roma. El come Lu-trech con lo exercìto più con fama che di effecli vìen verso il reame. Che non hanno paura, et li andarano contra vigorosamente. Scrìve di 13 De-zembrìo lì andamenti del Papa qual sarà spagnol, el voleno recuperar Ravena el Zervìa. Item, manda la lettera scrive l’Imperador al Papa, zoè la copia. Dice Lutrech vien più superbo che forte, Item, fu ledo una lettera che VImperador, di 22 Novenario, scrive al Papa, qual la manda per notitia sua ; et è in spagnol. Da Cividal di Bellum, di sier Polo More-xini podestà et capitanio, di ... . Con avisi dì le cose di sopra : par più presto sferdìte che altramente.