185 MDXXVII, OTTOBRE. 186 sier Alexandro Querini podestà di Loredo, et 200 a P Arsenal ; si seguirà il secondo. Hem, fono assai Conseio di X semplice sopra 121* A dì 10. La mattina, fo lettere di campo soto Pavia, di sier Domenego Contarmi proveda-dor zeneral et sier Piero da chà da Pexaro procurator, oraior, dì 7, hore 4. Come Pavia era sta tutta posta a sacco con grandissima pietà, che * mai fu tanto exterminio, et zà hanno principiato li guasconi a metter fuogo in.....caxe, unde monsignor di Lulrech, per varentarla dal fuogo, è andato ad alozar dentro con le zenle d’arme. Item, scrivono che il conte Lodovico Belzoioso, qual prima Lautrech disse voler mandar preson in caste! di Brexa, lo voi mandar a Zenoa. Item, hanno persuaso a levarsi et andar a Milan et tuorlo di la opinion di voler andar verso Roma ; al che il conte Piero Navaro et alcuni altri capitani è di questa opinion. Da Lodi, di sier Gabriel Venier orator, di 7. Come il signor Duca Jiavia hauto a patti il castelo di Pizigaton, con questo che quel capitanio et zerca 100 fanti è dentro possano andar con le persone et robe a Mantoa o a Ferrara dove vorano. Item, scrive, per uno partì a hore una di Pavia, che tutta era sta posta a sacco et la comenzavano a brusar. Di Franza, del Justinian orator di Coni-pegne, di 26 Septembrio. Come havia ricevute le nostre, di 10 et 12, et non potè parlar al Re, era andato a la caza. Parloe al Gran canzelier electo Cardinal, qual li disse P opinion loro era Lutrecb andasse a liberar il Papa, tamen era stà rimessa la cosa a lui che è sul fatto. Item, disse il Re voria si mandasse zente in aiuto di Novi, loco del signor Alberto di Carpi, che ’1 duca di Ferrara tien, cussi etiam si recuperi Carpi. Al che esso Oraior disuase, dicendo si vegneria a la guerra con ditto Duca : el qual a la fin disse si scrivi almen lettere gaiarde. Item, li disse la Signoria tolesse il marchese di Mantoa per suo capitanio zeneral. L’Orator disse al presente bisogna far et non tuor capitani nuovi. Scrive, la corte et lui si parte per Puris. Vene P orator di Franza, el monslrò lettere da Coyra, del Grangis, di 5. Come ha aviso de lì di motion de todcschi per venir in Italia ; però, se accade che de li lui possi obviar, si scrivi el si pro-vedì di danari. Vene P orator di Milan, et parlò che’l Duca vo- ria adattarsi con li foraussiti milanesi sono in Franza, darli il suo et perdonarli etc. Il Serenissimo li disse, questo non è il tempo, Gii non si habi Milan. Da Udine, di sier Zuan Moro luogotenen- 122 te, di 7. Con uno aviso hauto da Gemona di quel zorno, che uno mercandante venuto da Petovia dice che il conte Christoforo Frangipane era andato con 12 milia persone sotto a Brunasin et haveva havuta la terra per resa, et volendo piantar le ar-tellarie al castello era stà ferito da doi schiopctlale una nel pedo, P altra nella gamba, et che subito era morto, et le gente erano poi disotto el andate a la obedientia del Principe, el che dicto Principe era in Buda el havea mandato lo conte Nicolò di Solm verso Transilvania contro lo Vayvoda, qual era tra due acque. E se aspeclava la nova de la tornata. Copia di una lettera del campo apresso Fuli-gno, di Hironimo Anzolelli vice collateral, di primo Octubrio. Nui siamo venuti apresso Fuligno, et è slato mandate a Narni le zente nostre. Da Todi i lanzi-nechi sono iti a Roma, el driedo li spagnoli. Voleno il Papa o le page loro. Tutta Roma era in fuga. Il Viceré nel regno slava in extremis, lassava il governo a don Hugo di Moncada con la commission di trattar la liberation del Papa. Son certo seguirà disordine a Roma tra lanzinechi et spagnoli. La peste in questi lochi fa grandissimo processo, cussi ne le terre, come ne le ville, nè si possono guardare. È stà preso il signor Redolpho da Camerino ussito di la terra con sua moglie sorella di Sara Colona. Spero etiam che dillo Sara restarà preson. Copia di una lettera, dal campo di Pavia, scritta per Antonio di Castello, a dì 7 di Octubrio, a li rectori di Iìrexa. Magnifici et datissimi patroni mei. Per un’ altra mia, di 5, notificai a quella la presa di Pavia. Noi pensavamo che subito se andasse a la volta di Milano ; ma per quel che se intende, el Lulrech vole andare a la volta del reame, et queslo par che se habbia per certo. Li guasconi hozi havevano comenzalo a brusar Pavia. El nostro 122 datissimo Pexaro insieme con Lautrech ha supli-cato a Sua Excdlentia che non se fazi simil insulti a una simel ciltà de brusarla. Et hanno brusalo uno borgo di caxe 200, et Lautrech hozi è andato ad allogiare in Pavia.