603 UDXXVIIJ, FEBBRAIO. 604 no prescidenli sier Nicolò di Prioli, sier Mafio Bollini et sier Marco Malipìero, et erano 19 perchè sier Simon Capello uno di XX si cazoe da se per haver uno ¡tenero ciladin brexan, domino Zuan Agustín Lana dotor, quorum interesse agitur ; et fu preso in favor di quelli di Salò IO, 7, per quelli di Brexa, una di no, et una non sincera. Et cussi fo expedita la causa. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad consu-lendum. Da Todi, del procurator Pixani, di 13. Risponde zerca li 10 milia ducati li fo scrito trazóse de lì a pagarli de qui, come non ha trovato il modo ; et............. 395 A dì 19. La matina, fo lettere di Crema, di 16, con una lettera da Mortara, di Agu-stin Cluson capitanio di fantarie, di 14. Scrive, dimane a Dio piacendo si partiremo et andaremo a la volta de Vegeveno a meterse insieme con quelle compagnie de la excellentia del signor Duca ; et sono partiti ancora cassoni 7 di pane per ditto exercito, dove spero in Dio faremo li effecli boni. Tutti li inimici che erano sparsi per li castelli de lo deslreto novarese sono retirati in Novara, et stanno con grande suspetto et a 1* erta per veder quello nuì volemo far. In Novara sono fanti 1000 de inimici. In Vespolano fanti 500. Le sue gente a cavallo sono homeni d’armi 100, cavalli lizieri 200. Al ponte di Ticino sono fanti 400. De là de Ticino sono 5 bandiere de spagnoli et hmzinech ; et tutte queste zente si pono redurre insieme In due o tre hore. Bel providilor Moro, da Cassan, di 16, fo lettere. Nulla da conio. Et per una particular, di Villa di Adda, di Hercules Rangon, eome è lì al contrasto dì spagnoli sono in Brevio et certi lochi vicini, li quali haveano uno porto sopra Ada, et a bone archibusale l’hanno preso et brusalo. Da Brexa, di sier Zuan Ferro capitanio, di 16. Come ha lettere di domino Scipion Lana podestà di Salò. Scrive haver inteso todeschi esser per venir grossi per aqua et per terra ; et che fanno far gran numero de barche; et che a li 20 de questo li capitani si dieno redur a Trento a dar danari, dove andarà etiam el conte Batista da Lodron ; et che voleno venir per la via che veneno l’anno passato et tuor Salò, la riviera et il lago, per haver l’adito expedito ; et che parte andarà a la volta del veronese. Scrive esso Capi- | tanio : « Nui havemo mandato fin a Yspruch, et di bora in bora si aspecta el messo ». Da poi disnar fo Pregadi, et ledo una letera 395* del cavalier Caxalio, da Orvieto, di 12, scrive a suo fratello orator qui. Di Pranza, di domino Zuan Francesco Taverna dotor, orator del duca de Milan, da Poesì, di 6, al ditto duca de Milan. Scrive in consonanza, come si ha haulo da l’Orator nostro. Da Verona, di sier Zuan Emo podestà, et sier Daniel Barbaro capitanio, di 17. Come a dì 16, Domenega, fece 1’ mirala il reverendo Datario olim domino Matteo Ghiberti episcopo di quella città, molto onorala. Et la matina .... una messa in domo mollo cerimoniosa, et publicò un iubileo et fece un bellissimo pranso ; poi dele 300 ducali .... Da Crema, del Podestà et capitanio sier Andrea Loredan, di 16, vidi lettere particular. Come de lì è grandissime malatie di pelechie; ne moreno assai ; è amalata et stà mal madona Antonia Triulza madre di lo episcopo di Piasenza; etiam la sorella del conte Lodovico Belzoioso. Scrive, deli non si trova poveri che vadino cercando, per le bone provision hanno fallo. Copia di una lettera di V Orator fiorentino, 396 scritta a li soi signori, data a Poisì, a dì 7 Fevrer 1527. Magnifici Domini observandissimi etc. Post humilem commendationem eie. Il vescovo Deia et fratello di monsignor di Terba, l’uno luogotenente per il governatore a Baiona, el l’altro ambasciatore di questa Maestà in Spagna, de la casa di Gramont, nobili subdili de questa Maestà et de più sviscerati-; eguali, come sono fratelli, così ancora s’intendono insieme et in una volontà concorrono con segni interiori .et exteriori ; onde accadendo che spesso non si potendo scrivere, con messaggi et contrasegni danno tanta auctorilà et credito a le loro imbasciate, che senza lettere per vero si tiene quello che all’ uno da l’altro è rapporto. Ilora, hessendo occorso in Spagna uno caso si repentino che per loro lettere non è stalo possibile advertirne questa Maestà, da Baiona il sopra-scriplo scrive a li 30 del passato, che quivi era arrivato uno messaggio de Hispagna, mandato dal fratello con contrasegni certi, il quale gli diceva assicuratamente che ali 21, havendo li ambascia-tori d’accordo adimandato licentia a lo Impera-