349 MDXXVir, DICEMBRE. 350 sarà impediménto a dar. Se la pace de questi principi fosse seguila o seguisse, sarà finito el nostro esser ostaggi, perchè no la capitulalione è elio, seguendo o essendo seguita pace alcuna tra Principi, a la qual se pretende stare, questa sarà anultata. ; Da Brexa, dì sier Zuan Ferro capitanio, di 3 Dezembrio. Come, per lettere del capitanio de Valeamonicha, di ultimo del passalo, se ha che per una spia, qual è stata a Bolzano et a Maran, referisse haver inteso a Bolzan che in Ispruch se faceva una dieta, el che la Domenega passata a di 24 passò per Bolzan lo episcopo de Trento con 40 cavalli et zerca 20 pedoni, qual va in Hongaria da P Archiduca. Dice che in Bolzan nè a Maran non sono soldati alcuni, exceplo forse 50 de quelli eran in Alexandria, et che ditta gente vano dispersa et ramengn, et che da cerca 200 de ditti fonti che erano in Alexandria sono andati in terre de sguizari olirà quelli sono venuti in le nostre valade, et che in Bolzan nè in Maran non se fa preparalion de cosa alcuna, nè etiam se dice voler far. Et scrive, el dito é persona acorla el é bon todesco. Del ditto, di 4. È zonto da me questa malina el capitanio de Valcamonica, qual dice haver acoin-pagliati li lanzinech a Lover, et haverli contali a uno per uno, et che sono 200 boni bomeni con 50 archibusieri tra loro, 50 piche, el resto haveano impegnalo le arme per el viver, excepto le spade, et che haveano certi ragazi over ragaze con loro, et hori matina se partirono da Lover con el strenuo domino Maria da Castello contestabile de questa piaza de Brexa, per andar nel nostro campo. Dice etiam, che grisoni fano dieta a Coyra, per rispelo che P Archiduca li ha fallo intender che loro grisoni lasavano condur de le biave a loro per el dillo Archiduca concesse in Valchamonica et iu altre terre de la Signoria nostra, et che più non era per darli victuaria, el per questo se faceva la dita dieta. Scrive esso Capitanio de Brexa, aspettar de bora in bora nuntii de Alemagna, el de quanto reporterà aviserà. Da Udene, di sier Zuan Moro luogotenente, di 2. Manda una lettera hauta da la comunilà de Venzon, a lui scritta, di primo : Magnifico et clarissimo signor nostro obscr-vandissimo otc. Uno merchadante, qual dice Venere proximo preterilo forono 9 zorni che mancava da Viena, ha referito che le zenle del Re boemo, qual erano in Hongaria, sono disolte, et che quelle de Stayer erano ritornale a casa, et similiter quelle dei altri luogi el provinlie, et che esso Re se aspeclava a Viena, et crede fin bora sia zonto, el se dicea do-vea andar in Boemia dove era sublevale sedilione tra tiobeli et villani ac etiam uobeli et uobeli, et che Soa Maestà andava over dovea andar per asciarli. De Hongaria, alemaui dicono die esso Ro boemo hu haulo la corona el possesso do essa IIou-garia ; per altra via non se poi intender verità alcuna, perché nessun vien da quelle parte. Questo è quanto per bora balliamo ; sono fora alcuni noslri ciladini ; se riporlerano cosa degna de relation, subito la significaremo a vostra signoria, a la cui gralia eie. Da poi disnar, fo Pregadi, et leclo le soprascrile 227 lettere. Fu posto, per li Savi, havendo richiesto monsignor di Lulrech al procuralor Pexaro si fazi salvo-conduto a domino Andrea dal Borgo orator de lo Archiduca el al capitanio Zorzi Fraosperg, quali erano a Fermo, de poter passar per li luogi noslri et andar in Alemagna ; pertanto sia preso de mandarli salvoconduto ampio etc. Fu preso. Fu posto, per tulio el Collegio, havendo accia orator a Fiorenza sier Antonio Surian dolor el ca-valicr, aziò sia expedilo, li sia dato ducati 2G0 per do mexi ; 150 per cavalli, 30 per el sccrelario, 30 per i forzieri, 20 per i corieri, et possi portar arzenti con lui per ducali 400 ut in parte. Ave : 108, 6, 1. Fu presa. El li fo dato ducali 260 per do mexi, per cavalli ducati 130, perei secrctario ducali 30, per forzieri ducali 30, per corieri ducati 20. Fu poslo, per li Savi, scriver al procuralor Pexaro quanto se ha risposto a monsignor de , venuto de qui, et le iusliticalion nostre ut in litte-ris, con mandarli le liste de le zcule et fantarie inverno, et in conformità, per el Serenissimo in Collegio, aldilo, li sia risposto ut in parte. Fu presa. Fu posto, per li dilli, scriver a l’Orator nostro in Franza de tal venula, proposta et risposta, el debbi itotilicar la Signoria nostra col re Chrislianissimo, et de la gran spesa femo. Fu posto, per sier Francesco da Mosto, sier Nicolò Pasqualigo, sier Antonio da Pexaro provedi* tori sora i Banchi, una parte, cercha lettere de cambio venute da Lion a ducali d’oro in oro, de eoe-tero sia pagali in lanle monede bone non se trovando òro, et sia publicà et comessa ai Consoli. 149, 11,6.