381 MDXXVII, DICEMBRE. 38-2 si duol non havemo il numero di fanti scmo ubli-gati, con altre parole, sicome monsignor de Lulrech ne mandò a dir per......che fo qui, et li fo risposto con il Senato et scrito in Franza ; al qual il Serenissimo iustifìchò la Signoria nostra. Vene l’orator di Anglia, et monstrò lettere haute da suo fratello cavalier Caxalio, del modo del partir il Papa di Roma. Vene 1’ orator di Fiorenza. . Vene l’orator di Ferara. Da poi disnar fo Conscio di X con la Zonta. Di sier Fiero da chà da Pexaro procura-tor, fo lettere da Rezo, di 11. Come Lulrech quella matina si era levato da Parma et venuto lì con le zente, et doman partivano per Modena, et adì 16 sariano a Bologna. 246* Di sier Tomà Moro, proveditor generai, da Cassati, di 15. Come le artellarie erano sul bergamasco, et Antonio di Castello et li altri et li fioli del signor Janes inviati ma andavano lentamente, adeo che lui Proveditor voleva andar in persona. Item, di Milan si ha che Antonio da Leva havia mandalo a far ritornar a Milan le fantarie andono di là da Texin et preseno Navara, et tien sia per socorer Lecho. Fu preso, che'l sorabondante de li fomenti si vende di Cypro venuti, olirà il costo, sia dato a le presente occorentie. Fu intrato in la materia di bona comunalia, eh’ è l’opinion di sier Leonardo Emo Cao di X, et fo contradita da sier Alvise Gradenigo et da sier Gasparo Malipiero, et parlò per la parte sier Alvise Mocenigo el cavalier, Consier. Andò la parle ; 14 di si, 10 di no, et 3 non sinceri, 1’ ultima volta, sichè la pende. Fu posto altre pártesele, et dar trata a sier Vi* cenzo Trun capitanio di Bergamo di stara *25 fórmenlo di le sue intrade, atento de li vai ducati 5 il staro. Et fu presa. Adì 18. La matina. Intrò Cao di XL a la ban-cha sier Marco Contarmi qu. sier Tadio, stato Proveditor in padoana et trivixana a far venir fomenti in questa terra. È stato fuora zorni .... ; ha fato poco fruto, perché non ne è di sorabondate, pur ha signà a dover esser portati de qui tra il padoan -el trivixan stara..... Vene in Collegio molti greci, tra li qual domino Theodoro Paleologo, dolendosi che’l Palriarcha ha scomunichà la soa chiesia nova zà tre zorni, et non voi si digi li oflìcii, cosa concessa dal Papa, dal Conscio di X con la Zonta ; et più ha fato reteñir uno suo papa ovcro caloiero venuto di Corfù, el qual andava in Ancona. Adeo, di questo il Collegio si dolse. Pur il Palriarcha è obslinato et voi siano Calogeri calholici. Fu concluso di mandar per il Palriarcha venisse poi disnar a parlar al Serenissimo, il qual lo persuaderla a cavarlo di prexon. Vene in Collegio lo episcopo di Parenzo domino .,.. dolendosi che per li lanxadori la soa diocese è stà tansala molto, adeo li preti non poleno viver etc. Da Todi, di sier Alvixe Pixani procura-tor, proveditor generai, di 13. Come il marchese di Saluzo et il signor Federico da Bozolo siali a Orvielo al Papa erano ritornali, el esso Proveditor havia parlalo con il signor Federico; qual dice il Papa haversi doluto di lui et del campo di la lega che non vene a socorerlo, et di monsignor di Lulrech che era stà tanto a venir avanti, el che adesso el vuol venir el non bisogna, perché’l veniva per la soa libertà, mò che Soa Santità è libera non achade venir a danizar li popoli et agravarli. S’il dice voler andar a luor il reame, è mal tuorlo, per darlo indrio con la liberalione di (ioli del re Christianissimo. Dice che'l voria si desse Civilaca* stellami a li cesarei insta li capitoli ha fati con loro, et che li fo ditto è terra che imporla et piena di vituarie, et saria gran mal el danno venisse in loro podestà. Dice come li ha dillo, che Emiliao spa-gnol, qual vene per nome di l’Imperator, li ha dillo che’l voy far liga con Cesare et che l’baveri indrio il suo Stado di la chiesia tulio, et che Soa Santità li ha risposto che prima bisogna l’babbi le sue terre indrio, et li obslazi dali, cb’è 5 cardinali. Non dice Roma, perché l’é tutta ruinala et à habuto danno 10 miliona d’oro ; sì che si vede non saper che dir. ltem, scrive come il Datario episcopo di Verona, qual con li altri che fono presoni andono subito dal Papa a Orvieto, ha dillo che’l si vuol partir et venir a Verona al suo episcopato, perchè quello si fa vien dà causa a lui. Scrive, come la matina esso Proveditor insieme con il Capitanio zene-ral con bona scorta andarano a Orvieto mia ... . de lì a basar li piedi a Soa Santità, et di quanto ha-verà, avisarà. Item, come spagnoli, hessendo andati per intrar in Civitacaslellana, erano stà rebaluti el da quelli di la terra et da li fanti nostri li è di la liga, tra li quali vi è Chrislofal Albanese capitanio di fanti nostro con fanti .... Item, volendo cambiar quelli et mandar alcuni fanti di fiorentini dentro (a terra, trovono oratori di quella Comunità che veniva in campo a dir non volevano altri cha quelli vi sono eie.