881 MDXXVI, FEBBRAIO. 882 babbi scrillo (taverne parlalo doi volte a l’Imperador, et ha scritto in qua starne con bona speranza. Intendo che ’1 marchese del Guasto, ninti che ’1 sii partilo de Asti, ha scritto a Fabricio Maramaldo che cassi 1500 fanti italiani ; et ho inleso da un servilor del prefato signor, che l’Imperalor ha scritto che si cassino tulli li soldati italiani così da piede come da cavallo. 587 A dì 28. La matina fono lettere di le posle. Questo è il sumario. Di Bergamo, di rectori, di 23 hore . .. con questi arisi, zoè: Capitolo di una lettera scritta di mano di domino Zuan Francesco San Gallo, dala in Milano a dì 21, drizata a Bergamo, da esser partici-pata con nui rectori di Bergamo. In questa hora, che é hore 8 de 21 di l’instante 1526, zonse uno domino Bartolomeo nepole di domino Simon de Taxis da la corte de lo Imperalor, di Spagna, qual ha portato la pace tra Cesare et il Chrislianissimo re con lettere di Sua Maestà directi-ve a li regenti del ducato di Milano et al popolo de Milano ; la continente non si po’ saper ; si ’I potrò saper, per altra ne darò adviso. Et il duca di Barbon è fato viceré di Milano (pei) qual se presteza (sic) a Zenoa ad preparar galee per levarlo. Et questo diceel prefalo nepote del magnifico missier Simone haver havuto commissione da la Maestà Cesa rea, per pri-mum andasse a Zenoa a far questo effcclo, et cussi ha facto ; et se crede Sùa Maestà ad questa estate debba venir in Italia. Et cussi ho visto et leto una de la prefata Maestà direttiva al duca de Urbino qual fu spazata ad hore 8 di note; et lettere di l’orator in Spagna per Venetia, et per quello referisse dicono dover esser male de Venitiani. Refferisse ... da Poma citadino di questa terra partito ozi a dì. .. da Milano, che Mercore passalo a dì 21 gionse di Aste a slafetta in Milano el signor marchexe dal Guasto, et che re vera lui dice saper la causa de l’andar in astesana dii ditto signor, che fu per assecurar le cose de Pavia, havendo inleso che con pratiche di uno domino Raphael da Pala-zolo da Pavia era in pericolo de perderse, che li do-vea andar genie per conto de ditta pratica, et che luì e ’1 signor Antonio da Leva lì ha provislo et li ha messo zente dentro; non ha destenuto alcuno de li capi de fantaria che erano in astesana, nè morlo.El die e praeterea che lo Imperalor ha dato ordine al nepote di domino Simone de Taxis venuto al presente di Spagna, che vadi a Zenoa subito per expe-dir galie 12 per il condur de monsignor duca di I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XL. Barbon, et che dovea partir hoggi o dimane da Mi-lan per Zenoa ; el che lo Imperalor li ha donato in vita sua Io capilanealo de Vilmercato, loco sul mila- 587* nese miglia da 6 lonlan di Ada. Bem, dice che trovandosi in casa dii signor da Leva; ragionandosi di questo acordo, era escluso el re de Ingilterra. Sentì dir che el Papa si havea ligaio a’ Venitiani et che l’era intrato in la lìga, non intese però se volevano dir tacitamente opur expresse. Bem, per una altra via, da uno nostro venuto da Milano de li amici nostri, pur causata da parlar di dillo Bortolamio nepote dìi Taxis venuto al presente de Spagna, come spagnoli se avantano voler far tornar, zoè rebellar le terre et zìtlade de Venitiani cum li quali volenoguerizar, allegando che Venitiani sieno stali tardi ad accordarsi con Cesare. Bem, questo nostro venuto da Milano da lì amici, dice ancora che ne le alegreze fate per quelli dii castello in conformità con quelle di spagnoli, per essi dìi castello se cridava : « Imperio, Imperio, » et « Duca, Duca ; » tamen non restano de ussìr fuora, et quanti ne trovano de spagnoli et lanziche-nech se possono tulli li amazano. ltem, che’l signor marchese dii Guasto, nel tempo che è stalo in astesana ha dato opera de scuoder certo taglione per avanti poslo, et questo dice etiam,quello che l'altro di sopra non ha ditto, esser vero videlicet che lui signor dal Guasto ha impresonato certi capi di quelle gente italiane. Da uno cavallaro nostro mandato a sopraveder a la via de Lecho le operatione de spagnoli, intende-mo come è voce in Lecho et quelle circumstantie che spagnoli voleno andar a la impresa dii castello de Mus et ritrovarsi ad Arona apresso el lago Mazor et in quelle terre circumstante ; et a Saron loco su la strada de Como apresso a 8 miglia lì sono cavali et fantarie spagnole; non ha possuto intender il numero, ma dice li è una bona quantitate. Refferisse uno degno di fede venuto da Mus, partite herì a dì... a hore 18, che domino Zuan Jaco-mo di Medici castelan dì ditto castello, ha fornito quella forteza di vituarie et ogni cosa necessaria al bisogno suo ; el beri 600 villani portavano legne in 588 ditto castello, et hozi allralanli ne doveano portar, ita che el predillo castello è fornito per anni 3. Et che li spagnoli minazavano ditto caslelano de molestarlo, et che gionseno beri lettere dii signor Antonio da Leva che dovesse far esso castelan alegreza per causa di lo accordo, et che revera fara lar onoratamente per farsi bon credito con loro. Et dice ancora che se ha fortificalo cum bastioni, et tra li 50