311 JfDXXV, NOVEMBRE. 312 di, perché l’importa; non sa che far, lutti dimanda. Fu posto, prima che si lezese queste lettere hozi venute, perii Consieri e Cai di XL, atento fusse preso a dì 25 Luio passalo elezer 8 Savii sopra quelli si vorano doler da ducati 2 in zoso, possendo cres-ser, calar eie., e perchè non si pono haver il numero, siano electi de praesenti 4 Savii di rispello, ai qual etiarn sia commesso possiuo (ansar quelli che non fosseno sta alditi et (ansati, ut in parte. Ave : 136 ' 189 de si, 16 di no, 5 non sinciere. Et volendo luor il scurtinio et chiamati lì banchi a portar li soi bo-letini, sier Agustin Venier non voleva andar a portar il bolelin. Sier Piero Marzello censor il disse andasse; el qual recusando, andò esso Censor a la Signoria a dir forte sier Agustin Venier non voi portar il suo boletin ; qual agrizato si levò et lo portoe. 175. Scurtinio di d, di 8 Savii di rispetto. 1 f Sier Hironimo Baxadona è di Pre- gadi, qu. sier Filippo . . , . 135. 48 2 f Sier Antonio Bembo foCao dii Con- scio di X, qu. sier Hironimo . 141. 42 3 — Sier Antonio Mozenigo proeurator. 82. 99 6 f Sier Ferigo Vendramin è di la Zonta, qu. sier Lunardo.....127. 53 4 — Sier Luca Vendramin fo Cao dii Conseio di X, qu. sier Alvixe . 108. 76 7 f Sier Andrea Gusoni procuralor . 144. 41 5 — Sier Mafio Lion fo avogador di co- mun. qu sier Lodovico . . . 119. 65 non Sier Zuan Antonio Dandolo fo al luogo di proeurator, qu. sier Francesco, per esser stato a tansar. non Sier Hironimo Barbarigo fo Cao dii Conseio di X, qu. sier Andrea, qu. Serenissimo, per esser stato a tansar. non Sier Francesco Foscari fo capitanio a Brexa qu. sier Nicolò, per esser stato a tansar. non Sier Vetor Grimani proeurator, si caza con sier Francesco di Prioli proeurator. non Sier Marco Gabriel fo consier, qu. sier Zacaria, per esser stato. Et fo licentiato il Pregadi a hore 24 e comanda grandissima credenza di le lettere lette. Et restò Conseio di X con la Zonta fino ad hore .... per far la ubligation per la restitution di la tansa, che doman si dia metter, come dirò di sotto. Et nota. Che per Collegio fo fatto notar di scriver a Roma et in Ingillerra, et tamen per li Savii nulla fu posto, imo voleano intrar su la risposta a li oratori cesarei; ma venule le lettere e aldite, ter-minorono indusiar fin doman. In questo Conseio di X preseno che ’1 Collegio possi ublij;ar li depositi dii sai dii 1528, itern ducati 20 milia dii Monte vechio deputati a l’afranca-tion del Monte nuovo. 1525. Die tertia Novembris, 137 Risposta dell’illustrissimo signor Francesco secondo Sforza Visconte, ducila de Milano, etc., alle richieste fatte per il reverendo signor abate di Naggera a nome dell’illustre et excellente signor marchese di Pescara. Respondendo el prefalo signor Ducha alla re-chiesta de dare el castello de Cremona in mano de epso signor Marchexe, et securezza qua nel castello de Milano, Sua Excellentia dice lenirli ambi dui per servilio el beneficio et ad nome della Cesarea Maestà suo supremo signore, alla quale insieme cum il resto dii Stato ha dedicato per sempre la persona sua; et però, essendo servitore come é ad Sua Maestà; et hessendone vedute molte el molte experien-tie, gli par che ’1 prefato signor Marchexe possa assai assecurarsi che slanno presso d’epso signor Dueha, et considerare che tal richiesta non poiria haver effecto senza causare opinione ne li populi che tale cosa non fusse per securezza solo, ma per demeriti et diffidenlia che se babbi della persona sua, et per privare totalmente Sua Excellentia del dominio. Però prega esso signor Marchese volersi contentare di questa oplima risposta et optima disposinone verso la Cesarea Maestà, tanlo più ha-vendo conosciuto 1’ animo de Sua Excellentia per-fecto et sincero in haverli dato tutto el resto del Stato ne le mane ad una sua simplice richiesta; la quale cosa è proceduta da \oler perseverare come ha fatto fin qui in la solita sua devutione et fede verso la prefata Cesarea Maestà. Quanlo ad consegnare Gioanne Angelo Rezio suo secretario, per poter secondo dice esso signor Marchese meglio