643 MDXXVI, GENNAIO. Riporto di uno nostro venuto da Milano. Rcffe-rissc, parti hozi a di 7 a hore 17; che heri mattina a-vanti al partir del signor Antonio da Leva se redus-seno li anciani di le parochie de ordine de li signori cesarei, et da loro cesarei forno astretti a iurar fidelità, zoè mollo suasi; et essendoli risposo se voieano zurasseno per forza o per amor? li fu risposto per amor, et li disseno poi che per amor zurariano, do-mente che fusseno fatti zurar sopra li tre capituli alias propositi, videlicet che non venisse alcuna sorte de exercito in la terra ; secondo che non li fusse domandati dinari ; terzo che quelli che dovea-no haver da la camera per imprestedo fusseno primieramente pagati. Et che se partirno inresoluti de tal prestation de zuramento tante volte. Refferisse ancora, che in Cremona li sono andate bandiere 4 de spagnoli, quali, come vien ditto, per causa de alo-giamenti sono venuti a le mane curri quelli di la terra et li lanzinech che favorivano essi di la terra, dove ne è seguito gran tumulto, in modo che el signor Antonio da Leva heri a hore 17 parti per andar a Cremona ad aquietar questo tumulto ; et el relator lo vide partir. Ma dice, la causa particular del tumulto esser, come lui ha inteso da uno bon merendante cremonese che venia da Cremona heri, come la cita de Cremona havea promesso a Coradin capitanio de lanzinech posto a la guardia de Cremona, de farlo zentilhomo di Cremona cum intrata de ducati 200 a l’anno, et che desse opera de non lassar andar ad alozar in Cremona altri salvo de quelli che li erano, cum patto però, con condition, che se Milano restava a l’lmperator, che etiam Cremona saria sua ; se veramente Milano restava dii Duca, Cremona dovesse esser guardala per nome dii Duca. Et metendosi spagnoli in la terra di Cremona et etiam a la guardia dii castello, quelli di la terra ve-neno in differentia cum spagnoli ut supra, et li lanzchenech favorivano quelli di la terra per non perder la sua promessa soprascritta de esser fatto zentilhomo et li ducati 200 de intrada. Dice ancora, aver da l’amico nostro consueto over amico nostro in conformità, che Maximian Sforza a dì 29 dii passalo se parli da Lion in compagnia de alcuni zenli-lhomeni et capitanei francesi, el andorno a la volta de svizari, et che a 17 di l’instante se dieno levar gran numero de svizeri, forsi 5000, quali calerano per la vai de Avosla ; et che ditta nova se ha etiam per el cavalier de Pusterla qual ha mandato a soi amici ditta nova dii venir de sguizari. El dice che per lettere di Roma in questi signori cesarei se intende, come hanno avuto a cambio in li Affaeladi di Cremona ducali 50 milia ari pagarli a Milano per allralanli havuli in Portogaio, et che a Venelia se intenderà da li fattori de ditti Àffaetadi di Cremona, quali heri a hore 22 zonse a Milano per pagar ducali 50 milia. Ha inteso etiam, che la nova del fugir dii Re, che era passato do guardie con il favor del Ca-vriana da Mantoa per andar a la volta de Ingaltera, et fu cognosciuto a la guardia de l’Arcone et ite-rum relenulo, et poi preso el Cavriana. Dice ancora, che li datii minuti de Milano forno incantati tulli; ma el generai se dice esser incantado et tolto dal Taxis et compagni per 120000 lire zoè 120000 lire milanese ; ma che per verità se crede che dillo de Taxis lo fazi a conto de la cesarea camera. De li ditti, di 8. Mandano questi do reporti, zoè : El locolenenle de lo strenuo domino Huiiibal da Lenzo referisse, haver parlato con certi homeni di Vaure, quali li han dillo intendere a quelli homini de ditto luòco, che passando el giorno de dimane alcuni de essi uè altri milanesi, non dovessino passar Ada venendo sopra il territorio di la Illustrissima Signoria, perchè se fusseno presi sariano ben presi, perchè etiam loro spagnoli, passalo il dillo 459* giorno, se alcuni di subditi di la prelibata Illustrissima Signoria passasseno olirà li contini soi similiter li prenderiano, et saranno ben presi ; et che dicono di voler venir sopra questo territorio bergamasco a dannificar. Item. compagno da Verdelo di la pre-fata compagnia refferisse, esser stalo apresso '1 revino, et haver parlalo con homini de Trevi a lui co-gnoscenli, et parlando cossi di le cosse di novo gli han dillo che il signor Antonio de Leva et il marchese dii Guasto emno andati a Lodi terza sera, et che haveano inteso che franzesi in bon numero di genie dovevano giongere questa selimaua a Novara ; nè sà dir altro. Di Verona, dii Proveditor zeneral, di 9, hore 5. Come ha da li reetori di Bergamo, come li subdili dii bergamasco erano in gran fuga per una voce venuta che spagnoli voleno corer sopra quel leritorio ; e benché tal cosa non sia da creder, ta-men lo illustrissimo Capitanio zeneral ha ordinà li cavali nostri lizieri vadino a le rive di Adda. Scrive di altro loco non ha alcun ¿viso, nè etiam de li messi mandoe di sora Trento, quali non poleno star non zonzino. Scrive, dii dazio di la mercadanlia incantado iusta la parte presa in Consig lio di X, ha auto fin qui ducali 3000, et lauda molto Piero di Orli dazier, qual sempre ha dato al bisogno danari. Item scrive si mandino danari per far le page eie. A dì 11. La matina, fo lettere di Roma, di 430