15Í MDXXV, OTTOBRE. 15$ fanti passati sono slà numero 200, perchè li 50 soprabiti azonseno li altri a Fiumenegro. Li homini d'arme del signor Camillo Orsini et cavalli lizieri che erano alozati in questa valle, hozi si sono levati et vanno verso Bergamo per andar verso Oio. 95 Da Crema, dii Podestà et capitanio, di 26, hore 2. Scrive zerca le fabriche de li, et come ha fatto il terren di la porla di Serio, qual havia amunido la fossa, sichè l’acqua core et con 50 opere messe ha fatto bona opera. Item, atende a la fabrica di ... . Scrive alcuni avisi di spagnoli, et manda certi reporti, et maxime di uno Perin da Crema, vien da Lion, partì a dì 11 di questo, come de li haveano cazà le zente, zoè 10 per cento di homini d’arme; e allre particularità. Item, come è passa per terre de sguizari, et a dì 17 a .... si feva una dieta, et c|^ì 8000 sguizari venivano in favor di grisoni et uniti con essi grisoni, voleno venir a Milan et far la zornata con spagnoli. Item, in li rcporli de ispani hanno pezi 17 de artellaria tratti di la rocca di Pavia, per condurli in Geradada. Di Verona, dii Proveditor zeneral, di 27, hore 24. Manda alcuni avisi hauti di tre ponti fanno li cesarei sopra Ada per venir in Geradada, Lodi, Cassan e Pizigaton, e li do primi sono zà fatti. Ha haute lettere di Bergamo e di Roman con alcuni avisi, dove mandoe tre compagnie di fanti come scrisse, e a Brexa scritto di le 1000 ordinanze. Pertanto se li provedì di danari, et dii sai di Brexa e Vicenza non poi averli fino queslo Decembrio. Di Verona, di sier Zuan Jìndoer dotor et cavalier, capitanio et vicepodestà, date a dì 27. Manda uno reporlo di uno suo stato a Trento, parli de lì herí a hore 22. Dice era lì el conte Gi-rardo de Arco et uno signor di Bexen, quali col vescovo erano insieme et si feva zente. F.l qual vescovo viil andar a la dieta si dia far a Ysprueh, et che prima, vestito di negro lui e la sua corte, è per andare a Cles dove fu morto uno suo fratello etc. Et dice che si dicea che ditte zente voleno venir a danni di la Signoria, et che dia vegnir l’Archiduca in Italia et insignorirsi dii stato de Milan, et altri avisi ut in litteris. Da Udene, dii Loco tenente, dì 23. Come uno suo explorator stato in Alemagna referisse, ut in litteris, et a dì 19 fo a Slavin, il qual è sta brusalo, e il conte Nicolò di Salm con le zente è tornalo a Non a caxa loro. Et scrive altre particularità e di archinopi zoè minerali, el nove, ut in relatione. 95* Da Vegia, di sier Agustín Valier prove-dador, di 22 di questo. Fo letto hozi in Pregadi la prima lettera, come per uno Marin .... qual vien da Veraspina, zornate do lunlan da Buda, homo de inzegno, ha inleso che il conle Cristoforo Frangipani per haver soccorro Jayzu li fo dato, per il re di Hongaria, et non quelli baroni, la città di Segna con il suo territorio, per il che quelli baroni l’haveno a mal, et maxime il vescovo Strigoniense con il qual fo a parole et esso Conte li dette uno schiafo, unde el fo relenulo et messo in castello, e il Re non era lì per esser andato a la caza. Qual tornato e inteso questo, volSe le cose fosseno parificale, e così Sua Maestà è slà conlenla dargli Segna e il territorio, quale parte però era di essi Frangipani e Segna leniva il Re, e che di questo dice è la verità. La qual nova 1’ ha ancora per altra via, et par li danno 5000 homini d’arme, 5000 cavalli lizieri, et 5000 bohemi sehiopelieri aziò vadi a socorer e metter victuarie in Jayza, qual però si dice sarà difficile impresa, perché un fiol fo di Schender bassà, qual è venuto sanzaco overo bassà in Bossina, è con zelile in campagna. Pertanto questa cosa li ha parso avisarla, perchè Segna è molto visina a quella ixola di Veia, et cosa di non picola importantia. Da Sibinico, di sier Bernardin da cha’ Taìapiera conte et capitanio, date a dì . . . Come a dì 14 ricevete ledere di la Signoria nostra di 22 Settembre, che lui non voleva dar danari per far la salera de lì, del che si scusa non haver il modo da quella camera per non bavere un soldo, et esser creditor ducali 300 del suo salario, et che il camerlengo et castellani vociferano, nè si poi haver danari se non con sali si vende de lì. Pertanto si scusa, nè ha altro modo che impegnar le sue veste. Et sopra questa materia scrive longamenle in sua excusation, et di la povertà di la camera, Da poi ledo le soprascrille ledere venule tutte da poi P ultimo Pregadi, et comandalo per il Can-zelier grando la grandissima credenza et falli andar alcuni non erano stali in Pregadi P ultimo Pregadi a darsi in nota a li Cai di X e tuor il ¡tiramento per Ramusio, fo conlinuato a lezer lettere importante di Anglia e Franza, le qual per adesso non posso scriver per la gran credenza. 1525. Die 28 Octobris. In Bogatis. 96 Ser Andreas Foscarenus, Ser Jacobus Baduarius, Ser Andreas Mudatius,