199 MDXXV, NOVEMBRE. 200 lie sottil per corsari e uno galion ; di le galie capitano Sinan rays et dii galion Curtogoli. Per l’altro olaco, li mandava a dir che ’1 mandava 300 fa-meie di Negroponte ad habitar a Rodi et 150 di zu-dei. Scriveno aver fato la descrition di le biave, et ordinato si metti in Famagosta moza 50 milia for-menti : che si soleva metter 40 milia, ma de li è poche biave, sì per esser sta tralo de l’ixola moza 200 milia da poi lo arcolto, come per il seco è stalo, e il myrto (sic) è stà mala saxon, adeo una nave venula lì per cargar fomenti per conto di la Signoria, la hanno licenliata. Item, scriveno che etc. 128 Copia di una lettera particuìnr di sier Dona-do da Lene luogotenente di Cipri, data a Nicosia a dì 24 Settembrio 1525, scritta a sier Marin da Lese suo fratello. Essendo venuti doi armeni, quali hanno portalo l’aqua de la cavatela (sic) me ha parso, essendo novi del paese de Tauris, de interrogarli quanto è che sono parliti da Tauris. Dicono esser tre mexi et che in dito loco dominava il primogenito del signor Sophis, el qual ha nome Tambram, el qual poi haver anni 15. Et che el ditto Tambram haveva dui altri fratelli, uno che era signor al Chorasam, l’altro che era signor in Bagadat. Dimandato come cusì questi dui fratelli hanno ditti stadi, dice che l’è poco più de uno anno che’1 signor Sophis morite, et avanti la morte el ditto Sophis chiamò questi tre fìoli e partì el Stado, tutta volta che i ditti do fratelli recognos-sino ditti lochi dal primogenito, che è signor di Tauris, et per questo ogni anno mandano certi doni a Tambram suo fradello. El nome di quel del Carasan é sullan Embrain, et quel del Bagatat sultan Murat. Dimandato: questo Tambram signor de Tauris che homo elio et che natura è la sua? disse, el signor Sophis suo padre se deletava de he ver et de star in tanfaruzi (se'c); costui sedelcta de arme et ha la sua militia in ordine et se ritrova da 400 carete de arte-larie, qual loro hanno viste, hanno gran numero de schiopettieri, li qSali hanno imparato da ianizari che sono scampati dal Turco, el a cadauno ianizaro li danno .... a tutti chi li insegnano a trazer, per modo che tutto el paese usa scliiopi. Et fra le altre disse come le gente del Corasan havea rotlo uno exercitodel signor de Zacatai, et morto da 30 milia. La rota di le qual gente è stà per la schiopetaria, che quelli del Zagatai non ne hanno. Interrogato che paese tiene el Signor turco de quel del Sophis, disse.'comenzandodalTocatet Trabesonda,el Turco tien el paese de Arsengan, el paexe de Baiburt, Ci-miscasach, e tien quasi el tutto del Diarbech, che son queste città Cartibiet, Argau, Amit, Rocas, et Meri-din ; et che li curdi tien Arsanchief, Bitis, Chisam, 128' Mux et Gisic, i qual curdi vien ad esser in mezo del paese del signor Sophis e del Signor turco. Dimandati come fanno con questi dui signori, dicono che temporizano cum 1’ uno et con l’altro. Item, che lutti li signori, come è Sammachi, Leagran, Reste, Gilan, Steri et Strava et altri signori prestano obe-dientia al ditto signor Tambram signor de Tauris. Dimandato come hanno fatto tante arlelarie, diceno che quelli spagnoli che hanno preso la insula de Or-mus sono venuti in Tauris et hanno fatto le arlelarie, el quelli de la Persia hanno imparalo. Dimandali; el signor de Tauris come sialo con li signori de Zor-giania? disse che loro havea inteso in Tauris che li erano in bona amicitia, et se ritrovava in ditto loco de Tauris ambassadori de Iveria, overSorgania, loro chiama Sargisan. Dimandato de li popoli che solevano esser sotlo al Sophis come si comportavano con turchi, disse, male, e che! desiderava de tornar sotto el signor de Tauris, et che essendo loro in Meridin che è una de le prime città del Diarbec, puoi esser 50 zorni vene nova come el veniva alcune gente del Bagadat per rneler a saco Meridin et scampavano, et che li turchi erano in gran fuga, el si feva gran guarde. Interrogali se ’1 ne veniva caramani con sede et altre merze de lì e da Tauris in Alepo, disse de sì, e che loro erano venuti con una caravana fino a Rocas, poi tolseno la via a passar 1’Eufrate et veneno in Tantali. Item, che’1 signor de Tauris faceva genie, non sa dove volesse andar, et che el ditto Signor havea uno capilanio famosissimo, qual si chiamava Devolef, qual è molto temudo in Turchia. El cognome suo del dillo capitano è in franco Gran Diavolo. Sichè questo è quanto ho possuto haver da dilli armeni. Mostrala questa al Caroldo, et digli che se ’1 vegnirà altro continuamente li farò intender. In Cipro a dì 27 Settembrio 1525. Da Roma, di l’Orator, di 29, venute que- 129 sta matina a nona. Come havia auto le lettere nostre di 24 zerca inanimar il Papa, e laudar Soa Santità a far cavalcar le zente dii marchese di Mantoa e far fanti e mandar uno homo a sguizari et acordarsi con il duca di Ferrara. Item, di la venuta di domino Livio Grotto et la risposta fattoli cum Senatu, fo dal Papa e li comunicoe el