431 MDXXV, DICEMBRE. 432 valli lizieri, e come questo Zugno fo mandato da Cesare dal suo patron a pregar Soa Maestà prendi acordo col re Chrislianissimo e lo liberi, volendo lenir stato in Italia. Et die li porla lettere di l’Ini-perador sottoscritte di sua mano, qual mostrò la sottoscricion ; non volse fosseno Ielle. Dice portarli grande autorità, et la confirmalion di Capitani» ze-neral e loeotenenle eie. Dice che ’I Gran canzelier in Spagna si volea partir, ma è restalo, qual è contrario a l’acordocon Pranza, ma che I’ è amico di la Signoria di Veuetia. Dice che la Spagna li dà 800 * milia scudi a l’Imperador in Ire anni per le noze, e che Cesare havia provislo di 100 milia scudi per lettere di cambio per Italia. E che Barbuti era 15 lege lonlan di Toledo al suo partir. E che il Viceré vien a Napoli, e ha auto salvocondulo da la Pranza di passar per mar o per terra come a lui piacerà. Scrive, questi hanno dato a li foraussiti la pension di C mexi, et hanno auto ordine e lettere de l’Im-perador di concluder la liga con la Italia. Et che madama la Uezente era slata in alleration con monsignor di Lutrech et monsignor di Lorena per aver mandato Livio Grolo in Italia senza sua saputa. Scrive gionse di qui una posta dii marchese di Pescara, qual é passa in Spagna. Si dice manda a protestar a Cesare si risolvi eie. Il signor Thodaro li ha ditto li oratori anglici sarà qui fin quattro giorni, et che non seguirà acordo alcuno con Cesare, e spera le cose con Italia passarano bene, ma voria la Sigilo ria mandasse qualche uno suo secreto di qui apresso Madama a negotiar. Chiapin homo dii marchese di Manloa è zonto qui liozi e va per statela in Spagna. Sguiz.iri è ben disposti con la Pranza. 11 duca Maxi-milian li ha dillo aver auto licenlia di Madama di mandar una siatela a Milan al Duca suo fratello a confortarlo stagi saldo, che li sarà da la Pranza dà soccorso, maxime di danari etc. Dii ditto, di 25. Come a dì 23 zonse li do oratori anglici de lì, li andò conira monsignor di Lutrech, el signor Thodaro et alcuni altri. El il Sormano dice eie. Di Roma, dil’Orator nostro, di 2. Scrive come, in execiilicn di le lettere scrittoli per la Signoria nostra, parlò al Papa zerea li presbiterali el diaconali di Veniexia non siano impetrali. Sua Sun lità comesse la cosa al Cardinal Santi Quatro, e poi lui Oralor portò al prefato Cardinal. Li disse che el faria una minuta, ma che le expetalive sono 4 zà expedile in diocese lorzelana, et si potrà l;ir quelle altrove, ltem, parlò al reverendo episcopo di Tre-Vixo zerca li benelicii in trevisana da ducati 50 in zoso. Dice hnver scritto a missier Elisio, et che 4 zà sono stà date etc. Dii ditto Orator, pur di 2 de V instante. 288 Come mandoe il suo secretano Daniel di Lodovici dal signor Alberto da Carpi-per saper qualcosa ; el qual li disse era stalo col Papa longamente sopra li capitoli di la liga, et non si era risolto, ma dia con-zarli e tornar diman come el spera et concluderli, el maxime è diffieullà zerca il dominio di Zenoa, e ducali 75 milia dii censo dii reame. Da poi esso Oralor andò dal Papa. Scrive colloqui nuli insieme zerca questa liga, dicendo Soa Santità haver haulo lettere di Bernardin da la Barba, di 27, da Milan, li avisa il zonzer li Zuan Ballista Castaldo vien di Spagna con gran autorità di Cesare, che ’I manda al marchese di Pescara di far liga etc. Poi li disse era stato col signor Alberto sopra li capitoli, el vederla si conzaseno, dicendo saria bon far la paxeze-neralyVien qui il castellan di Pampalona per nome di Cesare; é pur bon aldirlo. Lui Orator li disse il ben era concluder la liga presto, et scrive parole liinc hinde diete. Et che ’I ditto zenlilhomo parli a dì 0, e lui Gastaldio a dì 13, e che l’era rimasto sopra quel di Savoia per mal havia a una gamba. Da poi esso Oralor parlò col Datario, qual li disse 11 Papa farà la liga; ina voria far paxe più presto che guerra, perché fiorentini el diseonseia a far questa liga ; voria dar danari a Cesare e far una paxe. Scrive el Cardinal Colona è venuto a Grola Fera la mia 12 di Roma, et va a caza con cavalli 50 armato. Lorenzo Tosoni ha auto lettere da Lion, come madama di Lansnn non lorneria in Franza fin.) che il re Christianissimo non stesse meglio. Dii ditto, di 4. Come eri fo dal Papa el signor Alberto, el sul lardi mandò il suo secretarlo dal ditto signor Alberto per saper qualcossa; qual li disse sperava, ma che ’I Papa è timido, e voria pur aspettar questo zenlilhomo vien di Spagna prima che ’1 concludese. Da poi ozi lui Orator fo dal Papa. Soa Santità li disse haver lettere di Milan di 30 di Bernardin di la Barba, come quel zorno a hore 19 288* il zenlilhomo vien di Spagna zonto a Milan si era parlilo per venir a statela a Roma, sichè doman el sarà qui, è bon aldirlo, tamen che ’1 voi concluder la liga. « Scr.vé a la Signoria che non farò senza di lei alcuna cosa. s> Et che dò dificullà era, come li disse il signor Alberto, una far li capitoli el mandarli in Franza, e l’altra eome li disse il Papa, fiorentini lo disuade a far la liga, dicendo é bon non far guerra. Et disse Soa Santità, non è mala veder quello reporla costui. L’arzivescovo di Capua disse