581 MDXXVI, mine, che sia in suo arbitrio de pigliarne una in li domimi de Sua Maestà. F.t se prima acadesse la morte di Sua Excellentia, quod absit, Sua Maestà è contenta che sia Duca quello il quale piacerà a la Santità de Nostro Signor et li altri potentati de Italia; ma spero che Dio li donerà sanità et bona valetudine et successori ex lumbis suis. El de ciò ve ne ho voluto dar nolicia, aziò che siate de bono animo et ve preparati al servir de Sua Excellentia, l’uno et l’altro, con honor et comodo de tulli. Et a le signorie vostre, mi ricomando, et prego Dio vi conservi. In Roma, a dì 20 Dezembrio 1525. Sottoscritta : Reverendissime Dominationis vestrae bon filiolo et servitor Jacomo Banisio Item, per via de Milan, essi rectori mandano una modula di capitoli di l’acordo fatto tra Cesare et il re Cristianissimo, par si habbino per lellere di 12 di questo da Toledo. Li qual capitoli, per esser venuti etiam per via di Crema da poi, et li scriverò, qui non farò allra nota, el saranno notali ad luterani come questi qui avanti. Copia di una lettera ricevuta a dì 30 Dicembre, da. ... Magnifica Domine maior honorande, debita commendatione. In questa mallina mi son trasferito a Calol-tio per saper se qualche cosa di novo si havea da le * bande de sopra verso Leco, et altrove. El ho parlato con missier Joanne Antonio Mazoleno noslro, et missier Joane Antonio da Sala, et anche con uno fiolo di uno genero di lui missier Joane Antonio Sala, qual habita a Leco, el mi dicono non intender nè haver altro di novo, salvo che da 8 dì in qua de continuo de festa et de dì de lavoriero se fanno bastioni in Leco da doi bande et verso Man-dello et verso Calollio, el ne sono zerca 40 guastatoli El loro hanno vislo in queste nalalicie fesle lavorare excepto el dì de la Natività; ma a qual fine non lo intendono. Et che dentro ge sono pedoni 200 da falli, ma de continuo ne restano 50, el li altri vanno et ritornano a suo piacere lì per li luogi circumvicini. Poi anche continuano in far fare archibusi et altre artellarie minute insieme con ballote. Poi in queste feste è stato in Caloltio uno fran- 58-2 cese incognito, qual se dice haver portato lettere del Corsiuo francese al castello de Mussio, la continente de le quale non se intese, ben si sa le ha portate, et beri si partite et passele a Brevio. Da poi questo mezo habiamo mandato el Colombino a Brevio, et disse haver parlalo al fiolo di missier Franzo de la Vachereza et allre persone fide, che riferiscono non haver da Milano né d’altrove cosa alcuna di nòvo più del solito, salvo che il conte Antonio da Le\a iace in lelo amalalo. Ulterius, hozi son stali in Caperino un bon pezo Ire spagnoli, el quelli de Bripio senza arme et ben in ordine di panni, et se sono monslrati di comprare sempre; ma a qual altro efTecto non se ha inteso. Se altro intenderemo, subito ve ne daremo notitia. Da Crema, dii Podestà et capitanio, di ultimo, hore . . . Manda questo aviso : Riporta Marco Antonio fratello di Roseto cavallaro, che andando a Verzelli a compagnar un fiolo di missier Z^nin da Piasenza, che va in Franza, et andando, Irovò a dì 26 fanti 800 in uno loco nominalo Luminimi, loco del pavese verso Verzelli, i quali se levorno a dì 27, et dicevasi andava a la volta de Arona, eh’ è verso sguizari, et è passo che volendo calar dilli sguizari venirano de lì. El che lì se parlava che erano per calar. Al suo ritorno alozò a Garlaso, che fu a dì 29, et vide quella notte passar 389 circa 300 cavalli, che erano alozali a quelli lochi circumvicini, che erano spagnoli e borgognoni. Et alcuni dicevano che loro andavano verso Arona, et alcuni dicevano verso Piamonle. Etiam intese quella notte da l’hosto dove alozò, che era arivato li uno comessario spagnolo, che voleva intender quante biave se ritrovava a quelle bande del pavese. Lodovico da Marignan venuto hozi da Milano mandato per maistro Zuan Paulo bombardier, el qual li ha comesso me debba refferir che a dì 28 el marchexe dal Vasto mandò un suo trombelta nel castello de Milano con certe lettere al Duca, ne le qual si dice conlegniva che’l re di Franza havea fpllo pace cum l’Imperatore, et che il Papa havea fallo trieva con ditto Imperatore per do mexi. Che se ’I Duca voleva intrar ne l’acordo, se ge resalvava loco. Et che la excellentia dii Duca li fece risponder voler haver cerleza de ditta trieva, che poi li risponderla, et che la excellentia del Duca li domandava victuarie per do mexi. Dice etiam che le trinzee erano tutte compite. Trentalre, homo dii signor Malatesta, partito ozi da Milano, riporta che missier Alberto de Mariglian GENNAIO.