/0/ MDXXVI, cum ipsis originalibus concordare invenimus. Idcirco praesentes fieri fecimus et sigillo Bealae Virginis mu-niri. Dalum Laurelhi sub sigillo eie. Die Xll Fe-bruarii 15*26. Hieronimus Bognolus notarius, de mandalo eie. 505») Dii mexe di Fevrer. A dì primo Fevrer. Introno Cai di Quaranta sier Lorenzo da cha’ Taiapiera qu. sier Nicolò, sier Nicolò Bragadin fo de sier Vetor e sier Alvixe Ba-doer di sier Bernardin. Item, Cai dii Consejo di X : sier Zuan Miani, sier Bernardo Marzello e sier Lunardo Emo stati altre fiate. Item, introno li Consieri da basso sier Luca Trun, sier Marin Corner el sier Vicenzo Capello. Di Roma, fo lettere di l’Orator nostro sier Marco Foscari, di 26 et 27, venute eri sera. 11 sumario è scripto di sopra. Di Anglia, di sier Lorenzo Orio dotor et cavalier, orator nostro, date a Londra a dì 13 di Zener, venute etiam eri sera. Il sumario è scrito etiam de sopra. Dii dito Orator vene questa matina, di 17, molto desiderate, il sumario di le qual scriverò qui avanti. Di Brexa, di sier Fiei o da cha' da Fexaro procurator, proveditor zeneral, di 30, hore 1; et di Crema di sier Fiero Boldùpodestà et capitani*), di 29, hore 4. Il sumario di le qual scriverò di solo. El questa matina in Collegio non fo dato au-dienlia ad alcuno; ma letto le lettere fono sagra-menladi tulli perchè cum effecto importano, maxime quelle de Ingiiterra. Da poi disnar, il Serenissimo vestilo di reslagno d’oro, di martori, con uno manto bianco e d’oro a fioroni el la bareta etiam bianca con frisi d’oro e col bavaro di armelini, con le cerimonie ducal, el questi oralori. il Legato dii Papa, li do oratori cesarei videlicet prolonolario Curuzulo el don Alfonso San-zes con una colana grossa d’oro, li oratori di Fran-za, lo episcopo di Baius e domino Ambroxio di Fiorenza, l’orator anglico novo videlicet il prolouola-rio Caxalio, li oralori di l’Archiduca il preposilo di Brixinon et domino Erasmo, l’oralor dii duca di (1) L» carta 501" è bianca. FEBBRAIO. 758 Milan domino Francesco Taverna, l’orator di Ferrara domino Jacomo Tebaldo, e Forator di Manloa domino Zuan Balista di Malatesti, in tulli numero 11, et domino Jacomo da cha da Pexaro episcopo di Baffo. Porlo la spada sier Toma Moro va capita-ilio a Verona, in veludo allo e basso; fc- suo compagno sier Antonio Marzello va capilanio di le galle bastarde, in veludo negro ; era zudexe de Proprio sier Francesco Cocho in veludo cremexin a comedo, 505* poi lutti 6 Consieri veslidi di seda, et 5 Procuratori in scarlato sier Alvise Pasqualigo, sier llironimo Ju-slinian, sier Andrea Justinian, sier \ndrea Gussoni, et sier Marco da Molin ; poi li altri deputadi, e sier Bernardo Marzello cao di X in panno negro con be-cheto di panno paonazo per corolo di la Gola el è conira le leze ; il resto in scarlato da numero 60 olirà li Censori, nel numero di qual io Marin Sanudo vi fui. Erano solo do che non è di Pregadi, sier Francesco Morexini el dolor e sier Velor Morexini qu. sier Jacomo. Il Colegio resloe a consultar da do in fuora, sier Antonio Surian dolor e cavalier e sier Marco Antonio Venier dolor savii a terra ferma, che poteauo etiam loro reslar in Collegio. Et cussi si andò insta il ¿olilo a vespero a Santa Maria Formosa, dove el piovali nuovo pre’ Piero di .... fe conzar benissimo la chiexia, et tra le altre cose era do antiporte d’oro a ago fo dii Cardinal Grimani, soprarizo ; item altre d’oro di seda pur di dillo Cardinal ; et tra le altre alcuni quadri fati a Roma di man di Michiel Angelo bellissimi pur di ditto ohm Cardinal ; e vidi do relrali come el vivo dal busto in su di bronzo, videlicet il serenissimo missier Antonio Grimani e suo Gol Cardinal Grimani ; sichè la chiexia fo conzada benissimo di tapezarie. Et fate le cerimonie con l’invidar il piovati due volle il Serenissimo e tulli a far colalion, poi al ponte per uno allro anno, et le monede di Bianchi che’l Serenissimo li dà, che è moneda di rame piada come bagnimi, ma non si spende, el do capelli di caria con l’arma del Serenissimo, dii Patriarca e dii piovan apichadi, quali poi el piovan manda a donar al Serenissimo. Di Brexa, di sier Piero da cha da Pexaro 506 procurator, proveditor zeneral, date a dì 30 a hore 1 di notte. Come ha auto lelere da Milan di domino Lodovico di la Failà. Come èaviso de li per via di Savoia di l’acordo fato fra la Cesarea Maestà e il Christianissimo re ; il qual Failà ha conzà il fato suo con li cesarei e dii credilo l’havia con il signor duca di Milan, e non solum datoli l’intrade di Ro-, manengo in cremonese, ma etiam la iurisdilion di