675 MDXXVI, GENNAIO. 676 Fontanella et andete alozar a Dovera apresso Olio. El resto di le fanlarie et cavali spagnoli sono alozale come per altre sue scrisse in Geradada et cremonese, ita che fina hora non è acaduto cossa alcuna. Di Milano li spagnoli hanno levalo tutti li officiali, senatori et provisionati messi al tempo dii ducha di Milano, et si in Milano come nel ducato, et hanno messo altri a nome di l’Jmperator ; qual novità è stà falla da zorni 8 in qua. E1 signor Antonio da Leva andete a Cremona perchè ivi spagnoli cum lanzinech et cremonesi hanno facto gran baruffe: si dice esserne morti tra spagnoli, lanzinech et cremonesi per una parte e I’ altra da persone circa 200, et li andò per obviar a tal custione et scandali. Venerdì proximo passato, fo a dì 12, la slratella qual è fora de la porta de Codogno di questa città tra le Doy Tribuyat eh’ è a la chiesia di Santa Maria di sotto, è abissata forsi da 50 in 60 cavezi, ita che non si vede fondo, et haveano fallo trar saxi dentro tal abisso, quali sonano vadino per spatio de un quarto di hora a caxa dii diavolo, unde de qui se ne fa grande admiratione di tal cosa. A dì 18. La malina, fo lettere di Roma, di V Orator, di 13, et da Lion, di primo. 11 sumano dirò più avanti. In questo zorno, a chà da Mula a san Vido, per le noze di sier Lorenzo da Mula di sier Agustin che è luogotenente in la Patria di Friul, in la tia di sier Andrea Bragadin qu. sier Alvis^procurator, qual ha sposato, fece un bellissimo pasto. Vi fu il forzo dii Collegio, dii Concio di X et molli di Pregadi. È da saper. Beri sera acadete che sier Michiel Memo fo di la Zonta qu. sier Antonio, di anni 84, essendo varilo de una gran egritudine, et morta è poco soa moier, essendo andato fuor di casa, tornato a casa di visitar una sua fìola moier di sier Nicolò Querini, a bore una di nolte, volendo andar su la scala eh’è piccola et non ha da la banda de puzarse, vene a deslizegar, cazete et si discopò, si che cussi fo la sua morte. Vixe bore 9 solamente. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta. Fu preso una parie de desmeter li XX Savii sorn le apellalion, sì che de coetero non siano cavati et che le appellatimi di le Cazude de coetero vadino a la Quaraulia Zivil, e che debbano baver do Consegni al mexe ; con altre clausule ut in parte. La copia di la qual sarà scripla qui avanti, posta per i Consieri e Cai, ave : 18, 8, 2. Fu preso, che tutte le suplication di debitori di dacii et altro che si expedivano per questo Conseio, de coetero andar debbano secondo dispone le leze nostre, zoè per via di grafia con li Conseglii, ut in parte. Fu preso, per far le mure di Pago sia concesso alcuni danari a quel Conte, a requisition di la comunità ut in parte. In questo zorno, introe a hora di nona una ga- 453* lia solil, vien a disarmar, soracomito sier Stefano Trivixan qu. sier Nicolò qu. sier Thomà procura-lor, stato fuora mexi .... Di Austria, fo lettere di sier Carlo Con-tarini orator, date in Augusta, a dì 11 dii presente. Scrive come, a la richiesta di questo serenissimo Principe di fiorini 300 milia a tullo el suo paese a 1’ anno per anni 6 per recuperar li soi lochi impegnali e fortificarli, el etiam a quanto loro havevano a l’incontro dimandato, si conira il conle Salamancha, come zerca il far de li tesorieri per ogni provintia et che una parte e l’altra lolesse tempo di risponder, par che hora quelli dii paese hanno produta la risposta, per la qual dicono voler loro riscuoder il tutto a questo modo, che esso Arciduca conli con quelli hanno li lochi in pegno, over dagi autorità a loro di coniar, et sia posto a conto lutto quello i (laveranno scosso, lassandoli 10 per 100, el che restando quelli haver, voleno immediate senza tempo alcuno satisfarli. Item, quanto a la forlificalione di le terre, li hanno risposto voler far loro ogni spexa, ma che non voleno più exbor-sar li soi danari che siano spexi in allro come sempre è stà fatto per il passato, ma sopra lutto non voleno che ’I conte di Orlimberg Salamanga stagi in la sua corte; dii che il Serenissimo molto si ha sdegnalo, tamen altro non è seguito. Item, il reverendissimo cardinal di Salzpurch (ha) adalate le cose sue, e tulio il suo li vien resliluito. Item, lutti li altri principi, signori el oratori de li Eleclori et altri venuti a la dieia principiano a luor licenlia ; ma hanno deliberato prima che la Maestà de 1’Imperador debba contentar di chiamar il Concilio. Item, che si debba predicar solum li evangeli: el manda li ditti do capitoli. Scrive, di lo apontamenlo tra lo Imperador et il Cbristianissimo re, se dice de li ut in litteris come 1’ havemo nui ; ma non si crede, per non si haver cosa alcuna di la corle. Questo Serenissimo ha fallo taiar la lesta a 4 capi di vilani eh’ è stà causa di la motion fala. Item, li fanti si va disfazendo. Si dice che il Serenissimo va a Tu-bing, altri dice starà qui.