871 MDXXVI, FEBBRAIO. 872 E questa pace se de’ cridar per tulle le parte a li 15 de Febraro, ma vole dir . . Marzo. 581 Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonta, et a nona vene do man di lettere di Anglia, di l’O-rator nostro, una di 30 Zener da Londra, et l'altra di 10 di V instante. Il sumario dirò poi. Item, preseno di aprir tulle cose dii Consejo di X che hanno al Pregadi con grandissima credenza, e sopra questo steteno assai in disputalion, et vene-no zoso hore 3 di nolte. De Ingiltcra, di sier Lorenzo Orio dotor et cavalier, orator nostro, date a Londra a dì 30 Zener. Come havia ricevuto più lettere nostre, et per esser lettere di Lion, di 1G, di madama la Regente a li soi oralori de 11, come la Signoria voi far la liga con la Pranza essendo questa Maestà dentro, qual edam prometti per la Pranza. E come veniva qui uno di oratori di questo Re per tal effetto nominato el capilanio Guielmo di Guiles. Scrive, di qui sora laTamisa è 12 legni di Pranza quali hanno preso alcune nave di Spagna et scuti che veniva di Fiandra; sichè non è più securo il navicar in questi mari, nè si fa di qui provision alcuna, perchè francesi dicono poter ofender li soi inimici dove trovano. Scrive, l’orator di madama Margarita, eh’ è qui, è stalo dal Cardinal a dirli quello negociatfi lui Orator nostro de lì? Li ha risposto per le cose dii Turco; sichè è resta satisfato. Scrive, questo nontio dii Papa è dependente dii reverendo Capua e lien la parte cesarea ; stà come esplorator, sicome ha scritto il cavalier Ca-xalio di Roma a esso Cardinal, per il che soa signoria reverendissima va inlertenuto con lui, et cussi lui Orator anderà etiam lui intertenuto con esso nontio. Dii ditto, di IO Fevrer. Come, in mercadanti erano lettere di Fiandra di l’accordo fatto fra l’lm-perador e il re Christianissimo. Fo dal Cardinal, dice non lo creder. Qual era con l’arziepiscopo Cantua-riense et duca di Moslolf, qual disse non esser lettere di madama Margarita di questo, ma ben di Lion di Zuan Alemanno, qual scrive che a li 14 di Zener fo concluso ditto accordo, e li par di novo non aver di Spagna di soi oratori nulla ; sichè non lo crede, dicendo è bon concluder la liga de Italia con la Pranza, e il Re non voi esser nominato per princi-pal, ma ben sarà conservalor e prometerà per la Franza, e sarà mantenidor di quella e poi si vederà quello Soa Maestà farà. E di questo ha scritto al suo orator di qui prolonotario Caxalio. Scrive, zonse il capitanio de Guiles vien da Lion, fo dal Cardinal, qual è constante a dir, prometerà etc. Item, è avviso di Bologna che ’1 re Christianissimo e Barbon erano fuziti e iti in Franza. Disse il Cardinal, afirmase (si assicuri) la Signoria quel Re non è per patir la grandezza di Cesare che si fazi glorioso. Scrive colloqui con l’orator di Franza di tal materia. Avisa la morte di la rezina di Dazia sorela di l’Imperador, qual stava in Brabante miseramente, cazala dii regno col Re suo marito. Scrive, è lettere di Lion di monsignor di Prato di l’acordo. Il Cardinal non lo crede. Dice, ha lettere di 19 Decembrio in qua non esser lettere di Spagna in la Rezente, qual feva far procession in Lion. Scrive, in conclusion il Re non intrarà per principal, ma li sia salvà il loco. A dì 27. La matina fo letere di Brexa, dii 581 ’ proveditor generai Pexaro, di 25, hore 4. Come ha auto li ducati 4500 mandatoli, et potrà render a quelli li ha prestalo. Scrive, si mandi di altri, et scrive longamente su questa materia. Avisa haver auto lettere da Crema dii conte Alberto Scoto, che le zenle erano sul piasentin è inviate verso Pontre-molo, et che 2400 fanti italiani sono et do compagnie di 800 fanti erano sul tortonese. Item, scrive ha auto lettere di Roman di Zuan di Naldo li scrive aver nova il duca di Barbon esser zonto a Saona. In quesla malina se intese come, per il zonzer di una caravella, partì a di 13 da Corfù, che a dì 10 zonse lì il capitanio di Barulo sier Francesco Bra-gadin, qual navegando sora Scarpanto li saltò una fortuna et si separò una galìa da l’altra, la qual fo a dì.. Zener, et che lui Capilanio è zonlo lì a Corfù. Item, si dubita molto che la galìa, soraeonvto sier Francesco Griti qu. sier Homobon, qual si partì di Candia carga di vini e tormazi a di... . non sia parsa a Corfù, (e) non sia pericolada. Da poi disnar fo Pregadi, el redutti in gran numero peraldir cose importantissime, come era la fama. Fo leto prima le infrascritte lettere non nola-de di sopra. Di sier Hironimo da Canal capitanio al Golfo, date a Sibinico a dì 29 Zener. Come, ha-vendo inleso per lettere di Zara certe molion eie., mandoe la fusla patron sier Ambruoso Coniarmi verso le isole di Pago, Curzola et Arbe ; e l’altro patron sier Paulo da Canal fece restar de lì per Scardona. Item, ha scritto insieme con sier Dionise Justinian, ai qual sier Piero Zen lassò il cargo di me-ter i confini di (wel territorio con il sanzacho dii Ducato e cadì, che si debbano redur a Narenta; qual li ha risposto che lui Capilanio vadi a Narenta, dove lui sarà etc.