delle acque, ora apportatrici di desolazione e guai, e la bonifica delle terre, ma vogliono sopratutto la eguaglianza di trattamento a seconda delle promesse lor fatte allapparle della Costituzione. Sovratutto il popolo albanese non vuole assolutamente che si attenti alla sua lingua nazionale. 11 fermo proposito degli albanesi di non lasciarsi comunque inquinare con lettere latine non va trascurato e non deve essere considerato alla stregna delle cose insignificanti. Il turco chiama santa la lingua araba perchè è in arabo appunto che sta scritto il Corano. Nella soppressione di ogni traccia di latino egli vede evitato un pericolo per la religione del Profeta. Che il forte popolo skipettaro non da oggi soltanto animoso combatta per la conservazione della propria lingua ce lo può addimostrare quanto già ebbe a svolgersi sotto il vecchio regime. In allora fu più volte spiegata ogni energia per soffocare l’idioma albanese. Habdul Hamid non risparmiò certo deportazioni in Bes-sarabia e tuffate nel Bosforo a quanti notabili albanesi si agitavano per mantenere vivo il proprio alfabeto. Nè ancora è spento il ricordo tutto di persecuzioni contro quanti, sia pur inconsapevoli dei susseguentisi iradè, si lasciavano sorprendere fra lé mani una qualche grammatica albanese. Non parliamo poi del pubblico insegnamento in albanese. Fu più tardi che fra i si e i no dell’ autorità suprema del di là del Bosforo fu □ 75 □