873 MDXXVI, FEBBRAIO. 874 Dii ditto Capitanio e sier Dionise Justi-niav, date a Sebinieo, pur a dì 29 Zener. Come il sanzaco e cadi dii Mostar li hanno scritto in risposta di soe per metter i confini, che i vadino a Narenta dove i saranno e insieme farà iustitia come è la volontà dii Gran signor, et manda inclusa la ditta lettera. • 582 Di Bussati, di sier Hironimo Lipomano podestà et capitanio, di 26, vene letere leeendo-si le altre. Come ozi era zonto de li fra Otavian vardian di San Francesco di Trento, qual li ha ditto esser zonto de li uno maislro per conzar le artilarie da campo et quelle metter ad ordine ; et che due bandiere di fanti erano zonte et si aspelava 2000 fanti da Maran ; et se diceva queste preparatimi erano tutte per far guerra etc. E come bon servitor è venuto a dir tal avisi. Di Feltre, di sier Bernardo Balbi podestà et capitanio, di 25, ina non lete, e fo lete l’altro Pregadi. Come mandoe a Trento suo explorator per saper la verità di le motion avisoe per le altre. Qual ritornato, dice.non esser inotion di guerra de lì, sohm uno maistro de artillarie qual era venuto a veder le bombar le et atende a farle conzar, et che Luni aspetavano 1000 fanti quali doveano venir de lì, et che zonti apresso, quelli di la terra feno conse-glio et deliberano non li lassarli intrar. Dice che ’1 vene a Rovere et Riva dove non vele motion di zente; et se diceva che ditti fanti erano venuti per esser morto a Yspurch lo episcopo di Trento. Di Boma, di l’Orator, di 19. Come erano leltere di Spagna di 20 Zener nel Cardinal Campezo dìi Legato; li scrive vedi il Papa li dagi licentia di poter repatriar. Scrive colloquii auli con missier Ja-eomo Salviati. che ’1 Re non attenderà a li fatti pati con l’Imperador, e si mandi uno in Franza. Fo dal Papa. Soa Santità li disse al (ulto si mandi uno in Franza; el letoli le leltere dii Senato, li piaque, laudando maxime la soa opinion e che se intertegni il duca di Milan in castello; et disse non faria alcuna cosa senza la Signoria. Et domino Francesco Vizar-dini lo conseia che cussi fazi. Ha expedito il brieve di piovani e di le contrade, qual costa ducati 150. Itetn, le lettere per Alvise da Porto visenlin. Dii ditto, di 21. Scrive colloqui auti col Papa, e sono zonte lettere di Spagna, di ultimo Zener, con li capitoli di lo acordo. Poi il Papa li disse in secreto come Chapin era zonto ; vien di Franza et li ha diio il Re non observerà niente ; però voi mandarli uno qual sarà Paulo Vittorio, e anderà per slafela ; et la Signoria ne mandi uno altro a persuader quella Maestà non voy attender nulla a l’Imperador. Esso Orator disse vien uno di Spagna con li capitoli. Cesare voi Barbon sii duca di Milan. Disse il Papa : « Questo non ne piace; s’il vorrà Barbon, loro tempo a risponder e non farò alcuna cosa senza la Signoria » Et li disse in gran secreto che il Legato in Spagna mandò a dir al Re non concludesse lo accordo. Poi Chapin andò con Brion a Madril mandato da esso Legato, e il Re li disse dovesse dir al Papa non ob-serveria nulla, però è bon mandar nostri da Sua Maestà. E zerca il duca di Ferrara, disse il Papa di 582 * Rezo e Rubiera si melerà nel re Cristianissimo. Poi il Datario li disse il Papa va a bon camin ; ma non sa quello sarà. Il Salviati è fato francese ; Roberto Azaioli è pur cesareo ; lo arz;episcopo di Capita li disse non sia contra Cesare. Il Papa li fe’ mostrar lo leltere di Spagna ; erano due dii Legalo. Scrive, in consonantia come quelle di l’Oralor nostro; et che lo Imperador veniva in Dalia, et voi ducati 200 milia dal Papa et 100 milia per darli Rezo e Rubiera ; voi distacarlo da Venitiani : el che il re Chrislianissimo volea nominar Venitiani in lo accordo, et Cesare non ha voluto. Et dii matrimonio si trattava dii Dol-fin in la fia dii re di Portogaio, par quel Re non abbi voluto ; et di dar madama Reniera cugnata dii re Chrislianissimo nel duca di Barbon, Cesare non ha voluto aziò ditto Barbon non si fazi francese. Dii ditto, di 23. Come eri il Papa spazò domino Paulo Vittorio in Franza in posta. Fo esso Ora-lor dal Papa. Soa Santità li disse la commission li ha data, che ’1 Re non mantegni nulla a Cesare ; e dirli voi la liga con Soa Maesià, e muti in li capitoli la si fazi per Iiberation di soi fioli, e volendo Cesare aver il reame, lassi li fioli etc. Et voi essere unito con la Signoria nostra. Poi disse, Chapin li ha dillo che ’1 Re farà calar grisoni et sguizari sul Slado di Milan, e cussi ha posto in la commission il Re fazi calar, et che parlandoli il Re di voler il Slado di Milan, toy lempo e rescriva; e questo voi sia secreto. Scrive coloqui auti esso Orator con domino Jacomo Salviati, qual adesso è tulio francese, e scrive aver 583 dimandalo al Papa venendo il messo di Spagna quello farà. Soa Santità rispose: «Nulla senza voler di la Signoria, e di Rezo e Rubiera mi vojo remeter nel re Chrislianissimo. L’Imperador voi venir in Italia ; è da temer, havendo fondamento di Franza, farà ogni cossa». El manda il prolonolario di Gam-bara in Anglia sotto specie di mandarlo per le cose dii Turco, et voi mandar novi nonci a li principi chrisliani perchè dagino soccorso a l’Hongaria. Il Datario li disse aver parlà al Papa, e lo trova mulato